Il marchio del lusso a zero emissioni del gruppo Geely gioca la carta della roadster dal design sofisticato e tagliente per il mercato Usa: si lavora ad una quotazione al Nasdaq che gli analisti prevedono del valore di 20 miliardi di dollari
Una coup¨¦ convertibile destinata a raccontare una storia ben pi¨´ intrigante del ruolo di concept car che sembra appartenergli. Si chiama 02, e rappresenta l'idea di una sportiva 2+2 moderna a motorizzazione completamente elettrica. Porta per¨° la sigla Polestar, ed ¨¨ ben oltre il manifesto patinato di un piacere di guida possibile ad emissioni zero. Il marchio svedese ha venduto nel 2021 solo 29.000 vetture, con una crescita comunque del 185% rispetto all'anno precedente che gli attribuirebbe il ruolo di realt¨¤ di lusso nel panorama dei veicoli a batterie. Le prospettive sembrano per¨° pi¨´ ampie, e la 02 concept ha in qualche modo un ruolo che va ben oltre quello automobilistico in senso stretto. Si far¨¤ perch¨¦ ¨¨ tecnicamente realizzabile su una piattaforma meccanica gi¨¤ in via di sviluppo, anche se prima di vederla, in Polestar, succederanno altre cose.
Effetto calamita
¡ª ?La cronaca racconta che Polestar, precedentemente nota come divisione sportiva di Volvo, nel 2017 si ¨¨ costituita come una societ¨¤ a s¨¦ stante grazie al contributo della cinese Geely Holding, a sua volta proprietaria dell'azienda svedese. Non ci sarebbe nulla di strano se dietro all'operazione ci fosse la classica strategia di ogni casa automobilistica, che crea valore inventando nuovi marchi. Ma Geely appartiene ad un personaggio che negli ultimi anni ¨¨ stato capace di stupire l'intero settore, e forse anche di scuoterlo. Li Shufu ha 59 anni e la sua storia imprenditoriale inizia nel 1987 con la produzione di componenti elettrici e idraulici per frigoriferi, salvo trasformare nel 1997 la Geely che ha fondato in una azienda automobilistica oggi tra le tre maggiori della Cina, per grandezza la prima totalmente privata nel paese della Grande Muraglia. Attraverso la Zhejiang Geely Holding, Li Shufu accumula un patrimonio vicino ai 20 miliardi di dollari e gioca su molti tavoli, abilmente. Nel 2016 immagina il marchio Lynk & Co con la sua formula di vetture in abbonamento e condivisione. Nel settembre 2017 il gruppo Geely acquisisce il 51% delle azioni della Lotus, marchio prestigioso quanto quello Volvo, che gi¨¤ possedeva al 100% dal 2010, dopo averlo acquistata da Ford per 1,8 miliardi di dollari. Nel suo portafoglio entra anche la Proton Cars, ma soprattutto nel febbraio 2018 Geely diventa il primo azionista di Daimler, con un esborso di 7,3 miliardi di euro che vale il 9,7% delle quote. Non a caso, nel marzo 2019 rileva proprio da Daimler il 50% del marchio Smart e stabilisce proprio con il gruppo tedesco una partnership destinata a gestirne la transizione verso una gamma al 100% elettrica. Le relazioni tra le aziende in cui entra si intensificano in modo progressivo, questo il metodo di Li Shufu, che poi attrae verso Geely anche Renault con un accordo di sviluppo per le motorizzazioni ibride, in parte paragonabile a quello che lega Mercedes e Volvo. Ora l'ultima mossa, che riguarda proprio Polestar, a cui nel gruppo viene dato un ruolo di portabandiera dell'auto a zero emissioni. Secondo quanto riferisce Automotive News, Polestar sarebbe protagonista di una quotazione in borsa sul mercato Nasdaq dal valore complessivo di 20 miliardi di dollari. Il biglietto da visita che serviva? L'idea di di una roadster sportiva a batteria dal gusto molto vicino a quello nordamericano, proprio come la concept O2. In fondo, anche Tesla ha cominciato cos¨¬. Era il 2008 ed era la Tesla Roadster, realizzata su telaio Lotus. Due anni dopo nell'azionariato sarebbe entrata Daimler. Troppo poco per dire che la storia si ripete?
Gamma in espansione
¡ª ?Polestar 1 ¨¨ il modello che ha segnato il debutto sul mercato asiatico e nord americano con la formula di una coup¨¦ ibrida plug-in realizzata in solo 1.500 esemplari. Tocca ora allo Sport Utility Polestar 2 puntare a vendite pi¨´ consistenti, in attesa che il marchio lanci il fratello maggiore Polestar 3 in questo 2022, e nel 2023 la Polestar 4, che a dispetto del nome sar¨¤ pi¨´ piccolo della 3, perch¨¦ deriva dalla 2 e casomai aggiunge un design da Suv Coup¨¦ . Nel 2024 sar¨¤ invece il turno della berlina sportiva 5, sul cui telaio ¨¨ stata pensata la 02 Concept, che potrebbe arrivare poco dopo. Entrambe si ispirano al concept Precept e si basano sulla piattaforma modulare Spa2, con elementi realizzati in diverse leghe di alluminio dalla differente resistenza e poi incollati tra loro con resine di utilizzo aeronautico. Il lavoro del centro ricerche Polestar di Coventry, non a caso molto vicino a quello di Lotus, prende a prestito il design tagliente e futurista della Precept rielaborandolo con la formula del tetto retrattile con porzioni in cristallo, mentre le dimensioni compatte vengono esaltate dalla curvatura della coda. Polestar informa di una estrema ricerca aerodinamica nell'accoppiamento molto ravvicinato dei pannelli della carrozzeria, e dell'utilizzo di materiali riciclati e biocompatibili per gli interni. In mancanza di notizie sulla motorizzazione, con la previsione di una configurazione a due propulsori e trazione integrale intelligente come su Polestar 2 e 4, la curiosit¨¤ nasce invece altrove. Un drone pu¨° decollare dal suo alloggiamento tra i sedili posteriori e seguire la vettura fino a 90 Km/h. Nel settembre 2019 Geely ha acquistato una partecipazione nell'azienda tedesca Volocopter, all'avanguardia nella realizzazione di taxi volanti. Anche questo un buon investimento di famiglia.
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