#RIACCENDIAMOIMOTORI
#Riaccendiamoimotori: Volkswagen Italia ¨¨ pronta a ripartire
Bisogna far ripartire in fretta la domanda perch¨¦ si riprenda tutta l'industria dell'auto che, da marzo, ¨¨ completamente bloccata. Ma ci saranno degli effetti nel breve, medio e lungo periodo e alcuni di essi sono oggi imprevedibili. Lo pensa l'a.d. di Volkswagen Group Italia Massimo Nordio, ben cosciente della complessit¨¤ del momento che sta vivendo l'automotive a livello globale. L'azienda, per¨°, grazie allo smart working non si ¨¨ mai fermata realmente ed ¨¨ pronta ad affrontare le sfide che ha davanti. Il punto di ripartenza, secondo Nordio, dovrebbe essere lo stock di auto gi¨¤ presente nelle concessionarie o nei parcheggi delle case automobilistiche. Fedeli al nostro hashtag #Riaccendiamoimotori lo abbiamo raggiunto online per una intervista per sapere come vede la ripartenza del mercato dell¡¯auto Volkswagen Italia.
L¡¯intervista a Massimo Nordio
¡ª ?Secondo il numero uno di VW Italia la questione non ¨¨ tanto se ripartire con o senza incentivi pubblici, ma se partire in fretta o perdere ulteriore tempo.
La fase 1 ¨¨ stata durissima per tutti. Massimo Nordio come ¨¨ stata gestita in Volkswagen?
¡°La pandemia ha causato due effetti. Il primo ¨¨ quello che mi riguarda pi¨´ direttamente, cio¨¨ il calo della domanda. Il secondo, altrettanto importante, ¨¨ quello della filiera della componentistica. Tutte le aziende che sono nostri fornitori preferenziali: sono centinaia e costruiscono le parti che compongono le automobili. Per avere l'alimentazione di questa catena ¨¨ fondamentale che anche la filiera italiana di componentistica sia operativa e quando ¨¨ stata ferma abbiamo avuto dei problemi. Per un certo periodo erano ferme anche le nostre fabbriche, quindi in qualche modo i due stop si compensavano, ma per fortuna adesso alcune aziende sono ripartite dopo aver messo in sicurezza i lavoratori¡±.
Come ripartire, in fase 2?
¡°La filiera della distribuzione si ¨¨ fermata di colpo a inizio marzo e quindi si ¨¨ bloccata anche la vendita, cio¨¨ la domanda di auto. Per fare un brutto esempio, ma che rende bene l'idea: ¨¨ come una vasca da bagno, che ha un rubinetto che fa entrare l'acqua e uno scarico che la fa uscire e in cui per un certo periodo il rubinetto ¨¨ stato chiuso e lo scarico tappato. Per ripartire bisogna fare l'opposto: prima togliere il tappo, affinch¨¦ si possa poi riaprire il rubinetto. Togliere il tappo vuol dire far ripartire la domanda, ma non ¨¨ come mettere in pausa un film e poi farlo ripartire. Quello che ¨¨ successo ha degli effetti di breve, degli effetti di medio e degli effetti di lungo periodo. Noi chiaramente non siamo in grado di prevedere e quantificare con precisione gli effetti di medio e di lungo periodo, anche perch¨¦ parte di questi effetti saranno di tipo psicologico: non possiamo prevedere ad esempio se nei prossimi mesi gli italiani continueranno a disaffezionarsi, per paura, ai mezzi di trasporto pubblico e torneranno a volere le auto private. Fino a due mesi fa dicevamo tutti l'opposto: che era finita l'era dell'auto privata. Nel breve periodo sar¨¤ fondamentale rimettere in circolo il flusso economico delle concessionarie. Noi nel frattempo abbiamo mantenuto attiva la nostra organizzazione anche grazie allo smart working. Per fortuna eravamo gi¨¤ pronti, perch¨¦ per un anno e mezzo lo avevamo gi¨¤ sperimentato¡±.
Cosa pu¨° fare il Governo? Dovr¨¤ rivedere gli ecoincentivi?
¡°Bisogna andare per priorit¨¤ e la priorit¨¤ numero uno ¨¨ quella di far ripartire la rete commerciale. Per fare questo bisogna vendere le automobili che sono gi¨¤ in Italia, quelle che sono gi¨¤ nei saloni dei concessionari. Ce ne sono abbastanza per due o tre mesi di vendita. Dobbiamo essere rapidi e non possiamo pensare di tenere in piedi una filiera cos¨¬ importante con i sostegni di Stato. Ma quello che serve, in questo momento, ¨¨ incentivare le vetture in stock: incentivando altri tipi di vetture, che non sono fisicamente presenti in concessionaria, queste vetture si venderanno ma arriveranno dopo mesi perch¨¦ le fabbriche non avranno immediatamente piena capacit¨¤ produttiva, il ripristino della produzione sar¨¤ graduale. Ma sono gi¨¤ due mesi che la rete vendita ¨¨ in apnea, i soldi continuano ad uscire e a non entrare. Il modo migliore di ripartire ¨¨ sostenere la voglia del cliente di avere un'automobile nuova. Che poi sar¨¤ anche pi¨´ sicura, con minori emissioni e cos¨¬ via¡±.
In che stato sono oggi i vostri concessionari?
¡°Il nostro gruppo ha pi¨´ di 350 concessionari, con i punti assistenza arriviamo ad un migliaio di aziende. I problemi che hanno dovuto affrontare sono stati gli stessi di tutti: fase 1 messa in sicurezza sanitaria, fase 2 prepararsi a lavorare quando sar¨¤ possibile. Senza questa crisi tutto sarebbe stato diverso, ma ora dobbiamo comprendere quali sono le nuove esigenze della clientela e cercare di soddisfarle meglio della concorrenza. Sar¨¤ un processo lungo, ma sono fiducioso che gli effetti di questa crisi col tempo andranno ad attenuarsi: quando ci sar¨¤ un vaccino, quando non ci sar¨¤ pi¨´ paura, le cose ritorneranno su un binario tra virgolette di normalit¨¤. Staremo a vedere come va l'economia, il calo del Pil avr¨¤ un riflesso diretto sul mercato dell'auto perch¨¦ ci saranno meno persone propense a cambiare auto, ma ci saranno anche nuove esigenze che potrebbero compensare lo scenario. Per il momento siamo alla fase due: ripartenza¡±.
Si possono fare oggi degli scenari credibili?
¡°? molto difficile fare scenari: ci sono forze che remano a sfavore e a favore del mercato dell'auto. L'unica certezza ¨¨ che non sar¨¤ un buon anno per nessuno, neanche per lo Stato che incasser¨¤ meno Iva e tasse sull'automobile. Non sar¨¤ un buon anno per le reti vendita, non sar¨¤ un buon anno neanche per noi. Questo ¨¨ un prezzo che dobbiamo pagare. Il nostro compito ¨¨ quello di minimizzare il pi¨´ possibile il calo¡±.
Voi per¨° venite da un ottimo 2018
¡°? una considerazione corretta, ma dipende molto dalla durata di questa crisi: per quanto tempo la domanda sar¨¤ in sofferenza e per quanto tempo dovremo aspettare prima di tornare ad un mercato fisiologico. Di sicuro alcune reti vendita pi¨´ piccole e meno strutturate potranno andare in sofferenza. Ma io credo che per il momento noi sapremo come uscirne¡±.
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