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Auto ibride: tecnologie e vantaggi

Il mondo delle auto ibride ¨¨ in forte crescita, aumentano i volumi, il numero di modelli e le tipologie di ibrido tra mild hybrid, full hybrid e plug in

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Da oggetto misterioso comparso alla fine degli anni ’90 le auto ibride sono diventate il fenomeno di mercato del momento, vista la forte crescita registrata negli ultimi anni che non accenna a diminuire. La tendenza rimarr¨¤ tale per un po’ di tempo, visto che le sempre pi¨´ stringenti norme antinquinamento ed i vantaggi in termini di costi abbordabili senza il limite delle limitate percorrenze chilometriche che affliggono le elettriche. Questo rende le ibride sempre pi¨´ consigliabile in fase di acquisto come dimostra il dato di crescita che nel 2018 ha fatto segnare un valore di ben il 4,5% del totale immatricolato. Buono anche il dato del 2019 che nei primi tre mesi dell’anno ha visto il dato crescere ancora fino al valore del 5,3% del totale immatricolato. Un’acquisto che impone comunque riflessioni, visto il prezzo di acquisto tendenzialmente pi¨´ alto rispetto ad un pari modello con motore tradizionale, in merito al tipo di utilizzo che si prevede di fare con la propria auto: ibrido ¨¨ infatti un termine che abbraccia diverse tecnologie che possono assicurare o meno determinati vantaggi.

Tipologie di ibrido
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In termini di consumi, infatti, le auto ibride tendono generalmente a dare il meglio in citt¨¤, dove l’unit¨¤ elettrica si affianca al motore termico in fase di accelerazione o la sostituisce del tutto per qualche Km. Esistono diversi tipi di propulsione, identificabili in tre macro categorie: mild-hybrid (o micro-hybrid), full-hybrid e plug-in hybrid.

mild-hybrid
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Vediamo nel dettaglio le caratteristiche, partendo dalla tecnologia pi¨´ semplice: Il sistema mild-hybrid (MHEV - mild-hybrid electric vehicle) consente vantaggi soprattutto in termini di riduzione delle emissioni e non richiede grossi accorgimenti sul proprio stile di guida. Spesso utilizzate per semplificare alcune procedure in termini omologativi ma efficienti anche in fase di immatricolazione perch¨¦ beneficiano di vantaggi in termini fiscali o di eco bonus o per l’ingresso all’interno di alcune aree con limitazioni di traffico. Sulle mild hybrid ¨¨ presente un impianto elettrico parallelo, alimentato da batterie da 12, 24 o 48 Volt con tecnologia al litio. Queste batterie alimentano un motore elettrico di piccole dimensioni abbinato al motore termico con una cinghia o mediante l’albero motore. Le auto mild-hybrid non possono viaggiare in modalit¨¤ solo in elettrica a causa della modesta capacit¨¤ delle batterie, ma offrono comunque qualche vantaggio nei consumi e nel contenimento delle emissioni. Contributo che diventa pi¨´ tangibile evitando brusche accelerazioni ed allungando al massimo le frenate, veleggiando il pi¨´ possibile sfruttando la funzione start & stop che spegne il motore in rilascio o tenendo la velocit¨¤ col minimo del gas. In questo modo ¨¨ possibile preservare la carica delle batterie che sfruttano il recupero dell’energia cinetica in rilascio e in frenata. In Italia le mild hybrid sono assimilate in tutto e per tutto alle ibride e dunque godono degli stessi vantaggi, come l’esenzione del bollo auto per 3 o 5 anni, l’esenzione dai provvedimenti restrittivi alla circolazione, l’accesso alle Ztl e il parcheggio gratis sulle strisce blu. Le disposizioni per¨° non sono uniformi in tutte le regioni o citt¨¤. Per ci¨° che riguarda il futuro c’¨¨ da aspettarsi per¨° pi¨´ stretta divisione in termini di normative e benefici verso i Mild Hybrid in attesa che vengano meglio comprese queste differenze da un lato dai regolamenti regionali e comunali e dall’altro in fase di immatricolazione.

full-hybrid
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Le full-hybrid (HEV - hybrid electric vehicle) sono le auto ibride nell’accezione pi¨´ comune del termine. Il sistema full-hybrid ¨¨ stato “inventato” in grandi volumi da Toyota oltre vent’anni fa ed oggi viene ripreso in larga scala da molti costruttori. Il segreto di Toyota risiede nel fatto di essere stata la prima a credere e investire grandi risorse nella industrializzazione del sistema ibrido basato su un motore benzina pi¨´ un motore elettrico. Il segreto che ne ha reso possibile la enorme diffusione sul mercato risiede nel brevetto del primo e “magico” giunto Toyota che consentiva l’accoppiamento del motore elettrico a quello termico con un elemento efficiente, affidabile, leggero e di piccole dimensioni. Questo giunto svolgeva contemporaneamente le funzioni di accoppiamento motori e cambio in un elemento di ridotto ingombro trasversale permettendo la facile installazione del sistema all’interno di auto di piccola e media cilindrata. L’utilizzo di un motore elettrico relativamente piccolo permette di utilizzare anche batterie poco pesanti a vantaggio del rendimento globale e del costo di acquisto. Lo schema prevede un motore termico affiancato da uno elettrico, un generatore/alternatore ed il pacco batterie. Nelle full-hybrid il motore elettrico interviene non solo in fase di accelerazione, disattivandosi quando la velocit¨¤ diventa costante, ma diventa l’attore principale alle basse velocit¨¤, permettendo di viaggiare in modalit¨¤ totalmente elettrica per pochi chilometri. Anche in questo caso il sistema recupera energia per ricaricare le batterie in fase di rilascio e in frenata, garantendo, per pochi chilometri ed a velocit¨¤ limitata di viaggiare senza utilizzare il motore endotermico. Questo aspetto ¨¨, all’atto pratico, quello che differenzia maggiormente una full-hybrid da una mild-hybrid: le prime vantano un po’ di autonomia in elettrico, le mild-hybrid no. Detto ci¨° appare chiaro come le full-hybrid, rispetto al pari modello con motore tradizionale, permettono di risparmiare parecchio carburante quando vengono utilizzate in citt¨¤, mentre in autostrada i vantaggi di questa tecnologia si riducono al minimo. Un’auto full-hybrid moderna ¨¨ infatti in grado di consumare soli 3 litri di benzina per percorrere 100 chilometri. Non a caso in Italia e anche in Europa per anni le auto ibride di Toyota (e Lexus) hanno rappresentato fino al 90% del totale venduto tra le auto ibride, questo era permesso dal fatto che lavorassero in regime di semi monopolio soprattutto dal punto di vista dei volumi industriali e della disponibilit¨¤ presso i concessionari. Nell’ultimo anno per¨° la presenza sul mercato delle auto ibride di tutte le altre Case sta aumentando di mese in mese a favore degli utenti che hanno una scelta sempre maggiore e pi¨´ variegata. in particolare Kia e Hyundai sembrano molto attive in questa categoria soprattutto nei segmenti pi¨´ piccoli del mercato come il segmento C dove si concentrano i maggiori volumi. Sui segmenti pi¨´ alti invece ¨¨ particolarmente attiva anche Mercedes oltre ai francesi di PSA e ai tedeschi di Volkswagen e Audi. a partire dal 2019-2020 invece ¨¨ prevista una vera invasione del mercato di nuovi modelli full-hybrid da parte di un p¨° tutti i costruttori.

ibride plug-in
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Chiudiamo con le auto ibride plug-in (PHEV - Plug-in Hybrid Electric Vehicle), forse la scelta migliore per coloro che vogliono risparmiare sul carburante pur viaggiando spesso in autostrada, magari per tragitti frequenti ma non particolarmente lunghi. Le auto plug-in hybrid, o “ibride alla spina”, sono infatti in grado di viaggiare in elettrico anche per 50 km, grazie ad un pacco batterie molto pi¨´ consistente rispetto a quelle presenti sulle full-hybrid. Lo schema ¨¨ pressoch¨¦ identico per le due tecnologie. Le ibride plug-in hanno per¨° lo svantaggio di dover essere ricaricate, nel proprio garage o presso un’infrastruttura pubblica, per poter sfruttare l’autonomia in elettrico. Un altro punto a sfavore delle ibride alla spina ¨¨ il maggior peso dovuto alla presenza delle batterie, che penalizza il dinamismo dell’auto. Le plug-in hybrid sono anche pi¨´ care delle full-hybrid e ancor di pi¨´ rispetto alle auto a sola combustione termica, ma una volta superato lo scoglio del prezzo di acquisto ripagano con costi di esercizio inferiori. Caratteristiche che impongono un’attenta valutazione prima dell’acquisto: percorrendo 50 Km al giorno, ricaricandola tutti i giorni, un’ibrida plug-in permette di risparmiare circa 600 euro all’anno, una cifra interessante se si pensa di tenere l’auto diversi anni.