Tra il 2013 e il 2018, l¡¯export ¨¨ cresciuto di quasi il 32%. E il 15 gennaio Cina e Usa firmano l¡¯accordo sui dazi
L¡¯auto europea rischia di diventare un Piccolo Mondo Antico, che si ¨¨ imposto dal primo gennaio norme sulla riduzione delle emissioni inquinanti piaciute a molti, ma adottate nei fatti solo da noi. Che si ¨¨ impigliata nelle beghe di un diritto internazionale destinato a rendere politicamente accettabile la Brexit, dimenticando forse la prima e pi¨´ pragmatica natura della Comunit¨¤ Europea. Quella economica, per garantire la competitivit¨¤ industriale globale di un intero continente. Che appunto si ritrova Piccolo Mondo Antico di fronte a un rapporto ufficiale diffuso a bruciapelo dal ministero del Commercio di Pechino. La Cina ha aumentato sensibilmente le esportazioni di vetture prodotte a livello nazionale negli ultimi anni. Tra il 2013 e il 2018, l¡¯export ¨¨ cresciuto di quasi il 32%, passando in cinque anni da 46 a 60,6 miliardi di dollari di fatturato. Secondo quanto dichiarato, il tasso di crescita medio annuo di queste esportazioni risulta superiore a quello rilevato in Germania, Stati Uniti, Giappone e Corea de Sud.
pragmatismo
¡ª ?Il cambio di strategia quindi pu¨° aver avuto un passo silenzioso, ma ha del clamoroso. Gi¨¤ oggi 28 milioni di veicoli sul un totale di 93 milioni all¡¯anno sono cinesi. Pechino ha incassato bene gli ultimi due anni di rallentamento della domanda interna di autovetture dopo che la nascente classe media si ¨¨ prima motorizzata con prodotti nazionali e poi ha puntato verso autovetture straniere a marchio di lusso, le uniche che continuano a mantenere percentuali di crescita a doppia cifra in un settore invece in calo da 24 mesi. Nel frattempo, le autorit¨¤ statali hanno prima incentivato il decollo dell¡¯auto elettrica cinese, salvo poi sospendere gli incentivi pubblici, comunque lasciando ormai le aziende sotto la Grande Muraglia in uno stato di avanzamento tecnologico tale da essere competitive a livello mondiale, per altro con prodotti nettamente pi¨´ economici rispetto a quelli ¡°Premium Green¡± pensati dall¡¯Europa. Ma ora il cerchio attorno al Piccolo Mondo Antico rischia di chiudersi davvero.
la guerra dei dazi
¡ª ?Dopo una battaglia dai toni aspri e dai contenuti protezionistici quasi ottocenteschi, il 15 gennaio alla Casa Bianca, Stati Uniti e Cina firmeranno la ¡°fase 1¡± di un accordo commerciale che pone fine alla guerra dei dazi. Donald Trump nel 2016 aveva promesso che si sarebbe impegnato a contrastare le pratiche commerciali ¡°ingiuste¡± della seconda potenza economica globale. Da marzo 2018 Pechino e Washington hanno imposto tariffe reciproche su centinaia di miliardi di dollari di merci. Ma la trattativa serrata ha portato frutti. Secondo indiscrezioni, Pechino dovr¨¤ inoltre accettare 200 miliardi di dollari di prodotti statunitensi da acquistare entro due anni. In cambio dell¡¯impegno cinese, l¡¯amministrazione Trump ha rinunciato all¡¯imposizione di nuove tariffe e secondo i termini dell¡¯accordo ha anche deciso di dimezzare quelle imposte il 1 settembre su 120 miliardi di dollari di importazioni cinesi. Che saranno indirizzate da Pechino in modo chirurgico. Il 23 dicembre scorso, Saic Motor e Gac Automobile Group, le due maggiori case automobilistiche controllate dallo Stato hanno firmato una intesa strategica che paragoneremmo ad una fusione per l¡¯intensit¨¤ dei legami che nascono nei settori della ricerca e sviluppo di vetture tradizionali ed elettriche, di sistemi di guida autonoma, di strategie comuni di esportazione e commercializzazioni sui mercati esteri, perfino di politica dei prezzi.
fine del venture cap
¡ª ?Non solo, ma nel 2022 cesser¨¤ il vincolo del ¡°Venture Cap¡±, l¡¯obbligo per ogni marchio stranieri a formare joint venture paritetiche con aziende nazionali, come condizione per vendere sul mercato cinese. Esiste una galassia di rapporti che nell¡¯ultimo decennio ha trasferito conoscenze e tecnologie dai marchi europei a quelli locali. La lista ¨¨ impressionante. Saic collabora con Volkswagen e General Motors, Dongfeng con Psa, Nissan, Honda, Kia e Renault, Chang¡¯an Motors con Ford, Mazda, Mitsubishi, Psa e Suzuki, Baic Auto con Daimler e Hyundai, Guangzhou Automobile Group con Toyota, Honda e Fca, Jianghuai con Volkswagen, ZoTye con Ford, Great Wall con Bmw, Faw Motors invece con Volkswagen, General Motors e Toyota. Geely possiede gi¨¤ Volvo e una quota di controllo in Daimler. Il Piccolo Mondo Antico andrebbe ripensato.
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