EMISSIONI E NORME
Emissioni: quante Euro ci sono?
Quante Euro ci sono? Al femminile, perch¨¦ non parliamo dei biglietti di banca ma delle norme sulle emissioni dei veicoli. Una risposta potrebbe essere: troppe. E si fa fatica a capirci qualcosa. Il problema si sta aggravando perch¨¦, se all'inizio riguardava solo i costruttori che dovevano omologare nuovi veicoli, da qualche tempo (e sempre di pi¨´ in futuro) appartenere all'Euro giusto fa la differenza tra poter circolare oppure lasciare in garage l'auto acquistata a caro prezzo. Il peccato originale, la colpa pi¨´ grave, ¨¨ sempre dell'apparato politico, questa volta inteso a livello continentale, al quale si sono aggiunte le amministrazioni nazionali, regionali e locali nel rendere ulteriormente complessa la faccenda. Cos¨¬ si arriva al seguente paradosso: la pessima gestione politica del problema dell'inquinamento veicolare praticamente costringe gli automobilisti ad astenersi dall'azione che, da sola, lo risolverebbe in modo quasi totale: la sostituzione dei vecchi veicoli pi¨´ inquinanti con quelli pi¨´ recenti, ormai arrivati ad un tale livello di maturit¨¤ tecnologica da emettere quantit¨¤ trascurabili di sostanze climalteranti e inquinanti, senza bisogno di forzature demagogiche.
EURO COME SE PIOVESSE
¡ª ?Quante Euro si sono rincorse in un arco di tempo relativamente breve? E quale differenza c'¨¨ stata fra ciascuna di esse? Quale contributo hanno portato nella riduzione dell'inquinamento? Non si poteva fare tutto pi¨´ semplicemente? Forse le cose semplici e chiare lasciano poco spazio di manovra a chi per professione crea ostacoli per pretendere privilegi in cambio della promessa di rimuoverli. Politici, appunto. Siamo qualunquisti? Seguiteci in questo elenco di terminologia burocratica, escludendo i veicoli commerciali per i quali ci sono direttive specifiche (ma che seguono la stessa filosofia).
Classe Euro 1: autoveicoli leggeri fino a 3,5 tonnellate conformi alla direttiva europea 91/441/CEE. In pratica i veicoli dotati di iniezione elettronica e catalizzatore, imposti come obbligo dal 1¡ã gennaio 1993.
Euro 0: non esiste. E' solo un termine convenzionale per indicare qualsiasi veicolo antecedente alle due direttive sopra elencate. Formalmente si dice "pre-Euro 1".
Euro 2: veicoli conformi alla direttiva 94/12/CE. Immatricolazione diventata obbligatoria dal 1¡ã gennaio 1997; vengono abbassati i limiti ammessi per i motori diesel.
Euro 3: direttiva 98/69/CE, immatricolazioni auto a benzina dal 1¡ã gennaio 2001 e diesel dal 1¡ã gennaio 2003. Obbliga i costruttori ad installare un dispositivo elettronico chiamato Eobd, un sistema di diagnostica che rileva problemi fonte di aumento delle emissioni.
Euro 4: direttiva 98/69/CE B, immatricolazioni dal 1¡ã gennaio 2006, drastico abbassamento dei limiti per i motori a benzina e consistente per i diesel. Per abbattere le emissioni di polveri sottili, si diffonde sui veicoli a gasolio il filtro antiparticolato; si affacciano inoltre i catalizzatori selettivi (Scr) con additivo.
Euro 5: direttiva 99/96/CE B2, immatricolazioni dal 1¡ã gennaio 2011. Vengono abbassati i limiti su ossidi d'azoto e particolato; diventa obbligatorio il filtro antiparticolato sui motori diesel (esisterebbero anche Euro 5a e 5b ma facciamo finta di niente).
Siamo cos¨¬ arrivati alla Euro 6. Anzi, alle Euro 6, perch¨¦ ce ne sono ben cinque. Si tratta di numerose revisioni normative. La conformit¨¤ allo standard Euro 6 ¨¨ obbligatoria per tutti i veicoli immatricolati dal 1¡ã settembre 2015. Queste sono le "famiglie": Euro 6a (in alcuni testi ¨¨ chiamata anche 6-), riguarda alcuni veicoli diesel immatricolati entro il 31/12/2012; Euro 6b, a sua volta suddivisa in due categorie differenti perch¨¦ cambia il dispositivo EOBD, prima o dopo il 31/8/2015. Questa classe viene definita anche come Euro 6-1, per¨° questo termine non ha origine normativa. L'immatricolazione dei veicoli Euro 6b ¨¨ terminata il 31 agosto 2018. I veicoli immatricolati dal 1¡ã settembre 2018 al 31 agosto 2019 si chiamano Euro 6c, chiamata anche 6-2. Invece dal 1¡ã settembre 2019 al 31 dicembre 2020 sar¨¤ obbligatorio immatricolare veicoli conformi allo standard Euro 6d-Temp. Per arrivare infine alla classe Euro 6d, obbligatoria per l'immatricolazione dei veicoli dal 1¡ã gennaio 2021.
TUTTE LE NORME EURO 6
¡ª ?Elenchiamo le tante norme europee che i veicoli devono rispettare per essere conformi allo standard Euro 6. Questa informazione ¨¨ riportata sulla carta di circolazione ed ¨¨ l'unica che fa testo per stabilire se un veicolo pu¨° circolare o meno. Tra parentesi indichiamo la sottoclasse a cui la norma si riferisce. I regolamenti: 715/2007, 692/2008, 566/2011 (Euro 6a, 6b e rispettive varianti con filtro antiparticolato); 595/2009, 133/2014A, 133/2014B, 133/2014C (Euro 6 senza lettere); 459/2012 (Euro 6a, 6b e 6c); 630/2012 (Euro 6a, 6b e 6c); 143/2013, 195/2013 (Euro 6a, 6b e 6c). Le direttive: 2015/45/UE (Euro 6b); 2016/427/UE (Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d); 2016/646/UE (Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d); 2017/1347/UE (Euro 6d-Temp, Euro 6d).
Tutte le varianti Euro 6 non modificano i limiti di emissioni inquinanti. Per i veicoli leggeri sono le seguenti: monossido di carbonio (CO) 1 g/Km per i motori a benzina e 0,5 per i diesel, invariato rispetto ad Euro 5; idrocarburi totali (HC) 0,1 benzina e 0,17 diesel (comprende anche gli ossidi di azoto, NOx); NOx 0,06 benzina e 0,08 diesel; particolato (PM) 0,0045 entrambe le alimentazioni. Per le emissioni climalteranti, cio¨¨ la CO2 (anidride carbonica), il limite ¨¨ di 130 g/Km fino allo standard Euro 6d-Temp. Ma si abbasser¨¤ a 95 grammi col passaggio ad Euro 6d. Tuttavia il salto sar¨¤ ancora pi¨´ pesante di quanto appaia. Perch¨¦ nel frattempo sono cambiati i sistemi di misurazione.
WLTP, LA RIVOLUZIONE DEI TEST
¡ª ?Ma perch¨¦ invece di usare le lettere, non hanno chiamato direttamente Euro 7 le ultime revisioni? Bella domanda. Diciamo che dopo l'esplosione della faccenda dieselgate, settembre 2015, ¨¨ arrivato all'attenzione di tutti un dettaglio fino a quel momento tenuto ben in disparte: la pesante non rispondenza alla realt¨¤ del sistema di misurazione delle emissioni Nedc. Un test nato negli anni '70 e aggiornato per l'ultima volta alla fine dei '90. La sua unica utilit¨¤ era la possibilit¨¤ di fare confronti sui consumi tra veicoli diversi. Ma le misurazioni venivano effettuate in condizioni troppo lontane da un utilizzo realistico del veicolo. Quindi i consumi veri (e di conseguenza le emissioni) erano molto superiori a quelli approvati. Una situazione creata dal mondo politico internazionale e ben nota alle autorit¨¤. Le industrie ne hanno approfittato, ma le istituzioni sono venute meno al dovere di adottare un sistema pi¨´ rispondente al vero.
Lo hanno fatto di corsa nei mesi successivi allo scandalo, istituendo il nuovo ciclo di test Wltp (Worldwide Harmonized Light Vehicle Test Procedure, procedura mondiale armonizzata per i test sui veicoli). E' sempre un ciclo di misurazioni in laboratorio, per¨° la simulazione ¨¨ molto pi¨´ vicina a condizioni realistiche. Tutti i veicoli di nuova omologazione dal 1¡ã settembre 2017 e tutti quelli di nuova immatricolazione dal 1¡ã settembre 2018 sono testati secondo il sistema Wltp.
RDE, IL GUARDIANO
¡ª ?Inoltre ad esso ¨¨ accompagnato un secondo ciclo di test, questa volta stradali: Rde (Real Driving Emissions). Queste prove vengono effettuate a campione, l'obiettivo ¨¨ verificare che le misurazioni effettuate in laboratorio siano il pi¨´ possibile vicine a quelle eseguite su strada. Per dare tempo ai produttori di adeguarsi, si ¨¨ deciso di adottare due fasi. La prima, un semplice monitoraggio, ¨¨ terminata la scorsa estate. La seconda ¨¨ cominciata il 1¡ã settembre 2017: da quella data tutti i veicoli di nuova omologazione non devono superare nei test Rde il 110% dei valori di NOx registrati in laboratorio. Dal 1¡ã settembre 2019 l'obbligo si estender¨¤ a tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Questa ¨¨ la fase Euro 6d-Temp.
Invece dal 1¡ã gennaio 2020 per le omologazioni e dal 1¡ã gennaio 2021 per le immatricolazioni entreranno in vigore le norme Euro 6d: lo scostamento ammesso dei valori di NOx sar¨¤ solo del 50%, sufficiente per includere eventuali errori di misurazione. Inoltre lo standard Euro 6d rilever¨¤ nei test Rde anche le emissioni di particolato, cio¨¨ il PM; lo scostamento (si chiama fattore di conformit¨¤) ¨¨ identico.
C'¨¨ un ultimo dettaglio di cui tenere conto, relativo alla trasparenza delle informazioni al consumatore. Riguarda solo il dato della CO2. Il limite attualmente in vigore ¨¨ stato varato quando esisteva ancora il solo standard Nedc, mentre dal 2017 le omologazioni seguono il Wltp. Per non aggravare ulteriormente la confusione, l'UE ha stabilito che fino al 31 dicembre 2020 i valori devono essere misurati in Wltp ma convertiti in Nedc sui documenti, tramite un apposito calcolo matematico. Per¨° dal 1¡ã gennaio 2019 ¨¨ obbligatorio per i costruttori comunicare al pubblico i dati in Wltp.
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