LA GUIDA
Auto elettrica e ricarica: tutto quello che c¡¯¨¨ da sapere sulle wallbox
Comprare un'auto elettrica nel 2019 costa ancora molto, ma guidarla pu¨° farei risparmiare parecchio rispetto ad un equivalente modello diesel o benzina. Ricaricare una macchina elettrica a batterie solo dalle colonnine pubbliche si traduce in costi per chilometro simili a quelli del diesel, ma grazie al rifornimento domestico ¨¨ possibile ottenere un grosso risparmio. Il nodo da sciogliere, per¨°, ¨¨ costituito dai tempi di ricarica: con le prese domestiche (la classica schuko) sono lunghissimi, mentre con le colonnine pubbliche si riducono a due o tre ore. La via di mezzo? I wallbox, cio¨¨ le prese evolute, potenti e intelligenti da installare nel garage o nelle aree di pertinenza del condominio per ricaricare a casa la tua auto elettrica in tempi ragionevoli e a tariffe vantaggiose. Molti produttori di auto elettriche ormai hanno in catalogo anche offerte per wallbox compatibili con i propri modelli, ma di solito le fanno pagare ad un prezzo superiore a quello delle prese di ricarica che si trovano sul mercato. In quel prezzo, per¨°, spesso includono anche l'installazione, la manutenzione e la consulenza necessaria ad effettuare eventuali modifiche alla fornitura elettrica. Spetta quindi all¡¯utente scegliere se affidarsi alle case automobilistiche o informarsi e scegliere un'altra wallbox per risparmiare qualcosa.
COSA SONO
¡ª ?Con il termine wallbox si intende un dispositivo che preleva la corrente dall¡¯ utenza elettrica domestica e la trasmette, tramite cavo, all¡¯auto a batteria. A differenza di una normale presa schuko, per¨°, una wallbox supporta (e sopporta) in sicurezza potenze ben pi¨´ alte e quindi pu¨° trasferire pi¨´ energia nello stesso tempo all¡¯Electric Vehiche (in gergo EV), per caricarlo pi¨´ in fretta. A differenza delle colonnine pubbliche, per¨°, una wallbox di solito non converte l'energia in corrente alternata (AC) prelevata dalla rete elettrica in energia in corrente continua (DC). Ma le batterie a ioni di litio accumulano energia in corrente continua e serve quindi una conversione. Ci pensa il caricatore interno presente all'interno dell'auto elettrica, con tutti i suoi limiti.
MASSIMA POTENZA
¡ª ?Il caricatore dell'auto elettrica pu¨° essere un collo di bottiglia: se non ¨¨ abbastanza potente, infatti, ¨¨ inutile avere una wallbox che riesce ad erogare moltissima energia. Per fare un esempio: la Nissan Leaf 2018 con batteria da 40 kWh supporta la ricarica in corrente alternata fino a 6,6 kW di potenza, ma il modello precedente con batteria da 24 kWh si ferma a 3,7 kWh. Se colleghiamo una Leaf da 24 kWh ad una wallbox con potenza di 7,4 kW, quest'ultima si adatter¨¤ all'auto abbassando la potenza in uscita a 3,7 kW. Se l'auto elettrica ce lo permette, invece, potremo sfruttare a pieno wallbox ad alta potenza che riducono i tempi di ricarica. Sul mercato ce ne sono di varie potenze, a patire da 3,7 kW fino ai 22 kW. Di solito quelle pi¨´ potenti sfruttano la corrente trifase, che se ¨¨ accettata dal caricatore dell'auto permette ricariche ben pi¨´ veloci. Il Suv elettrico Audi e-tron, a differenza della Leaf, accetta fino a 11 kW con corrente trifase fino a 400 Volt.
TEMPI DI RICARICA
¡ª ?A questo punto ¨¨ chiaro che, per ridurre al minimo i tempi di ricarica, dobbiamo trovare l'accoppiata giusta tra wallbox ed auto elettrica. Un EV che accetta potenze di ricarica pi¨´ alte far¨¤ il pieno in un tempo minore rispetto ad uno che accetta potenze pi¨´ basse. Ma per calcolare quanto tempo ci vuole a ricaricare l'auto elettrica con la wallbox di casa dobbiamo aggiungere un altro dato: la capienza della batteria. La batteria di un EV ¨¨ un serbatoio e la wallbox ¨¨ una sorgente che pu¨° riempire il serbatoio in meno tempo se il flusso ¨¨ pi¨´ forte. Ma se il serbatoio ¨¨ enorme ci vorr¨¤ comunque molto tempo per riempirlo tutto. Per tornare all'Audi e-tron: ha una batteria da ben 95 kWh, quindi se la ricarichiamo tramite una wallbox da 11 kW ci vorranno tra le 8 e le 9 ore per fare un pieno, nel migliore dei casi. Se invece vogliamo ricaricarla con una wallbox da 7,4 kW ci vorranno quasi 13 ore. Con una wallbox da 3,7 kW ce ne vorranno oltre 25. Questi i tempi di ricarica completa, in caso di batteria totalmente scarica. Per fortuna sugli EV sono molto pi¨´ frequenti le ricariche parziali, perch¨¦ ¨¨ raro fare percorrenze ininterrotte cos¨¬ alte da portare quasi a zero l'accumulatore.
CONNETTORI STANDARD
¡ª ?Se ¨¨ chiaro quale potenza massima di ricarica supporta la propria auto elettrica, non si ha molto altro a cui pensare quando ci si accinge a comprare la wallbox. Perch¨¦ oggi le wallbox sono standard, come standard sono i due connettori presenti sulle auto elettriche di ultima generazione: uno per la ricarica veloce in corrente continua DC dalle colonnine pubbliche e l'altro per la ricarica domestica pi¨´ lenta in corrente alternata AC. Per la ricarica DC il connettore standard ¨¨ ormai il Ccs Combo2, chiamato cos¨¬ perch¨¦ integra anche i componenti necessari per la ricarica in corrente alternata (molte colonnine pubbliche offrono la possibilit¨¤ di effettuare entrambi i tipo di ricarica). Per la ricarica AC, invece, il connettore pi¨´ diffuso in Europa ¨¨ il cosiddetto Tipo 2, che pu¨° veicolare sia la monofase che la trifase, fino a una potenza massima di 43 kW. Affinch¨¦ la ricarica AC avvenga in sicurezza ¨¨ necessario usare un Control Box con sistema Pwm (Pulse Width Modulation), che ¨¨ integrato in tutti i connettori Tipo 2.
E IL CONTATORE?
¡ª ?C'¨¨ anche da considerare che, per installare una wallbox di potenza superiore ai 3 kW, ¨¨ necessario richiedere al nostro fornitore dell'elettricit¨¤ un aumento della potenza del contatore. ? inutile installare una wallbox da 7,4 kW se il contatore non eroga pi¨´ di 3,3 kW (cio¨¨ 3 kW pi¨´ la tolleranza del 10%). Per fortuna, a partire dal 2017, sono entrate in vigore nuove regole che consentono alle famiglie di aumentare la potenza del contatore con scatti da 0,5 kW (tra i 3 e i 6 kW), da 1 kW (tra i 6 e i 10 kW) o da 5 kW (sopra i 10 kW). Precedentemente era possibile scegliere solo le potenze di 3 kW, 4,5 kW, e 6 kW. L'aumento della potenza si paga in bolletta, mediamente 23-24 euro l'anno per ogni kW in pi¨´ "retto" dal contatore. Inoltre, l'Autorit¨¤ di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha chiarito che le postazioni di ricarica per i veicoli elettrici rientrano nei cosiddetti "usi domestici" dell'energia. Altrimenti la tariffa (e quindi il costo di ogni chilometro percorso in EV) salirebbe moltissimo.
E IL BOILER?
¡ª ?Altro dubbio di molti aspiranti EV driver ¨¨ quello relativo alla potenza assorbita dalla wallbox durante la ricarica dell'auto elettrica: se "attacco" l'auto elettrica, dovr¨° spegnere il boiler, il phon o la pompa di calore? No, perch¨¦ le moderne wallbox sono dotate di una elettronica abbastanza sofisticata da capire quanta energia sta consumando il resto della casa, limitando il flusso di elettroni inviato alla batteria dell'auto per non far saltare il contatore. Ovviamente, per¨°, in questo modo i tempi di ricarica si allungano.
IN CONDOMINIO
¡ª ?Cosa succede se non si ha un box auto di propriet¨¤ e si vuole installare una wallbox in un'area di pertinenza del condominio? Bisogna presentare il progetto (in pratica una relazione dell'installatore che spiega cosa si andr¨¤ a montare) all'amministratore del condominio, che dovr¨¤ indire l'assemblea condominiale entro 30 giorni. In assemblea si potr¨¤ ottenere, con la maggioranza semplice e la met¨¤ dei millesimi, la compartecipazione di tutti i condomini alle spese per la wallbox che, a questo punto sar¨¤ di uso comune a tutti gli abitanti del palazzo. Bisogner¨¤ ovviamente scegliere una wallbox che funziona con tessere individuali dotate di chip Rfid, affinch¨¦ ognuno paghi l'energia che preleva. Se il condominio dice di no (o non si pronuncia entro tre mesi) si pu¨° procedere a montare a proprie spese la wallbox, che rester¨¤ di propriet¨¤ individuale (quindi non serviranno tessere) e i cui costi di manutenzione spetteranno a chi l¡¯ha montata. Come anche a chi l¡¯ha montata verranno addebitati eventuali danni dovuti al malfunzionamento della wallbox. Nell'istallazione della presa di ricarica non si dovr¨¤ danneggiare le parti comuni, mettere a rischio la sicurezza del condominio o compromettere il decoro dell'edificio. Infine, non si potr¨¤ ostacolare o compromettere l'uso delle parti comuni. Se poi un solo condomino si vorr¨¤ opporre all¡¯installazione privata in una parte comune, egli dovr¨¤ farlo passando dall'amministratore e dettagliando la sua opposizione. L'amministratore, ancora una volta, dovr¨¤ convocare l'assemblea entro 30 giorni. E a questo punto vale il discorso di prima: se l'assemblea non si pronuncia entro tre mesi, si potr¨¤ installare la wallbox ma se viene dimostrato che la wallbox danneggia il condominio o gli interessi di anche un solo condomino, allora non sar¨¤ possibile farlo. Per chiudere il capitolo wallbox e condominio: se si installa la presa di ricarica vicino un posto auto condiviso tale posto auto non diventa riservato alla propria auto elettrica? La risposta ¨¨ no.
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