Leclerc è il futuro Ferrari: tutti i significati della scelta del Cavallino

Non aver atteso la fine della trattativa con Sainz (comunque vada) mette i piloti su piani diversi. Ma sarà decisiva, anche per Charles, la nuova rossa

"It takes two to tango", recita una felice espressione in lingua inglese. Tradotto: per ballare il tango bisogna essere in due. Metafora che si addice perfettamente al momento - sospeso tra speranza e timore - che sta vivendo la Ferrari. Nella sua continua danza per tornare regina della Formula 1, caratterizzata da un’alternanza illusoria e crudele di passi felici e casqué finiti rovinosamente per terra, la rossa si tiene stretto il cavaliere con cui riprovarci. Charles Leclerc ha rinnovato il suo legame con Maranello, e dopo una stagione come quella vissuta nel 2023 non era poi così scontato. Altrettanto dicasi per la possibile durata del matrimonio, particolarmente lunga. Da tutto questo discendono conseguenze ben precise, in parte di pancia ma anche piuttosto logiche. I tifosi avevano bisogno di una iniezione di fiducia, prima del via di una stagione in cui il Cavallino proverà a lottare per quel Mondiale piloti che manca dal 2007, e ieri è arrivata la migliore possibile. Il monegasco è uno dei protagonisti più forti presenti attualmente nei GP, tra i pochi in grado di mettere in difficoltà il fenomeno Max Verstappen sul piano della velocità e del talento. Può ancora crescere, correggendo i pochi errori che ogni tanto ancora commette (frutto quasi sempre di generosità e frustrazione), ma non esiste squadra di vertice che non abbia pensato a lui per il futuro.?

fedele

Il fatto che sia rimasto fedele alla rossa – al di là dei sedili bloccati di Red Bull e Mercedes fino al termine della stagione 2025 - vuol dire che lui per primo crede nella monoposto in arrivo, nella struttura guidata da Fred Vasseur e nelle ambizioni di una scuderia che soffre da troppo tempo. Significa anche che il management della squadra – a salire, dal team principal francese all’a.d. Benedetto Vigna al presidente John Elkann – ha fatto una scelta chiara e inequivocabile: il nostro uomo di punta è Charles. "Ci promettiamo fiducia reciproca", questo è in fondo il messaggio. Potrà magari arrivare anche la firma di Carlos Sainz: nessuno finora ha detto, in prospettiva, che le porte di Maranello per lo spagnolo sono chiuse. Ma il tempismo della mossa genera un logico significato: il fatto che non si sia aspettato di chiudere alcun discorso con Carlos – in un senso o nell’altro – per ufficializzare subito il rinnovo di Leclerc ha un suo peso. Si procede nel solco della chiarezza, quantomeno. In materia di piloti, di leadership al muretto, di inseguimento di nuove figure tecniche. Vasseur ha avuto a disposizione il suo anno di studio, adesso arrivano le prime iniziative concrete.?

pensiero alle clausole

Tutto bene dunque? Calma. Spesso le situazioni in F1 non sono mai come si presentano, guai a giudicarle semplici o scontate. Anche qui ci sono alcune variabili importanti da considerare. La prima, nascosta tra le pieghe di un contratto che non è certo fatto di due paginette ma da centinaia di paragrafi e relativi dettagli, riguarda le possibili clausole di rescissione. Esistono, e a quanto pare potrebbero permettere a entrambe le parti di salutarsi dopo un paio d’anni. Ma è qualcosa che sempre si trova nel contratto di un top driver. E la misura dell’ingaggio, destinata a salire negli anni fino a 50 milioni potenziali, è un buonissimo incentivo per fare ancora tanta strada insieme. La seconda, che condiziona inevitabilmente quella precedente, è il livello di competitività della nuova rossa che vedrà la luce il 13 febbraio. Se la Ferrari del 2024 andrà forte, mettendo in difficoltà la Red Bull, allora il pensiero delle clausole finirà rapidamente in uno sgabuzzino.?

tensione

L’ultimo punto - delicato - riguarda la convivenza tra i due piloti in squadra. Il piano differente su cui si trovano oggi Leclerc e Sainz rischia di produrre tensione: Charles si sentirà molto sicuro di sé, Carlos avrà bisogno di vivere da protagonista, per rendersi indispensabile in quel di Maranello o anche solo per la necessità di trovare un posto all’altezza in vista dell’anno che verrà. Tra poco più di un mese inizieremo a capire che piega potrà prendere la stagione. L’unica sicurezza? Non ci annoieremo.