Hamilton-Ferrari: missione 8° titolo, solo due iridati vincenti in rosso

Il fuoriclasse inglese deve sconfiggere anche i precedenti negativi. Ecco perché il 2025 può essere già la sua occasione...

Tre giorni di passione hanno già fatto nascere la Hamilton-mania. L’arrivo del sette volte iridato a Maranello e i suoi primi giri al volante della Ferrari sono stati accompagnati da un’eco planetaria senza precedenti. ? l’effetto che genera l’incontro fra due icone: il marchio più famoso del mondo delle corse e il pilota più vincente della storia della F.1. L’unione può generare frutti straordinari, al di là dell’enorme suggestione mediatica, perché se Lewis riuscisse a conquistare il suo ottavo titolo riportando la rossa sul trono mondiale, ci sarebbe da raccontare una favola degna di un “sequel” del prossimo film di Brad Pitt.?

Uomo record

La carriera di Hamilton è stata costellata di record. Il fuoriclasse inglese ha vinto più gran premi (105) e ottenuto più pole position (104) di chiunque altro. Ha anche il primato dei podi (202) e dei punti conquistati (4862,5). Ma il record più importante, quello dei Mondiali vinti, è in condivisione con Michael Schumacher, mito dei tifosi ferraristi. L’obiettivo è superarlo e per questo Lewis ha deciso di affrontare la sua ultima sfida con la Ferrari a 40 anni, lasciando la Mercedes dopo dodici stagioni di matrimonio. Il baronetto rosso ha il desiderio segreto di scrivere la Storia e di farlo con la squadra che più ha rappresentato l’epopea della F.1. Prima di lui, solo due campioni del mondo arrivati a Maranello sono riusciti nell’impresa di affermarsi anche con la Ferrari: Juan Manuel Fangio nel 1956 e lo stesso Schumi dal 2000 al 2004. L’argentino, che veniva dai successi iridati con Alfa Romeo e Mercedes, portò al trionfo una delle vetture Lancia D50 che Enzo Ferrari aveva ereditato dopo la chiusura del reparto corse dell’azienda torinese. Fu un successo rocambolesco, ottenuto nella gara finale di Monza grazie all’aiuto di Peter Collins che gli cedette la propria vettura, e l’anno seguente Fangio se ne andò alla Maserati. Invece Schumacher, diventato campione del mondo con la Benetton di Flavio Briatore nel 1994 e nel 1995, ha impiegato ben cinque stagioni per coronare il sogno di vincere con il Cavallino, aprendo poi un ciclo magico. Era l’epoca di Luca di Montezemolo e di Jean Todt, la Ferrari non vinceva il Mondiale piloti da 21 anni, e la spinta del tedesco fu decisiva sia in pista, nei memorabili duelli contro Mika Hakkinen, sia all’interno del team, dove Michael era un trascinatore, capace di motivare ingegneri come Ross Brawn, Rory Byrne, Mattia Binotto e Andrea Stella.?

cabala

Poi c’è chi ci ha provato senza successo. Il francese Alain Prost, tre volte iridato sulla McLaren, speronato nel duello rusticano con l’eterno rivale Ayrton Senna nel 1990, quando si giocava il titolo con la Ferrari (si riprese lo scettro nel 1993 alla Williams). Oppure Fernando Alonso, due titoli con la Renault, tradito da un errore di strategia del muretto del Cavallino nella notte terribile di Abu Dhabi che decise il Mondiale 2010. E infine Sebastian Vettel, quattro titoli con la Red Bull e poi idolo dei tifosi ferraristi, che vide sfumare l’occasione con la rossa nel 2018, condannato dal suo fuoripista a Hockenheim e dal mancato accordo di squadra con Kimi Raikkonen al via di Monza. Tutti precedenti negativi che Hamilton è chiamato a sfatare.?

occasione

Adesso tocca a Lewis, un altro campione carismatico come Schumi, che si porta appresso un palmares unico. Sono bastati i primi tre giorni a Maranello perché la gente in fabbrica avvertisse quest’aura speciale. L’inglese trova una Ferrari in forma, che è cresciuta molto dal 2023 sotto la guida di Frederic Vasseur e ha chiuso lo scorso campionato lottando fino all’ultimo metro con la McLaren per il titolo costruttori, quindi un team pronto per il grande obiettivo. Lui può aggiungere l’esperienza, le conoscenze maturate negli anni dei trionfi con la Mercedes e il suo metodo di lavoro da perfezionista. Ha persino un taccuino su cui sta annotando i dettagli da riferire ai tecnici. ? super motivato. Consapevole che questo 2025 può essere subito la sua occasione di vincere con la Ferrari, se la nuova macchina sarà veloce come molti si aspettano e se la Red Bull del numero uno Max Verstappen invece arrancherà, e che dovrà battere Charles Leclerc, il “golden boy” della rossa, per nulla disposto a fare da valletto al nuovo capo-squadra. L’ultimo a conquistare il Mondiale piloti con la Ferrari è stato Raikkonen nel 2007, in mezzo un altro digiuno lungo 17 anni, chissà che i pianeti ora non siano sul punto di allinearsi nuovamente.?