Il GP dell'Emilia Romagna ha confermato i grandi progressi della macchina di Norris e Piastri, ma anche della SF-24. Le difficolt¨¤ nel finale di Verstappen su gomma dura dicono che si apre una fase interessante e forse non scontata del Mondiale
Imola era cruciale soprattutto per verificare se e quanto i rivali diretti della Red Bull si fossero avvicinati alle prestazioni della RB20. L¡¯inizio del weekend aveva immediatamente messo sotto i riflettori le performance della Ferrari SF-24 EVO, con gli ampi aggiornamenti che da subito mostravano di funzionare, mentre, in parallelo sorprendeva la difficolt¨¤ di assetto accusata dalla RB20, particolarmente instabile ma soprattutto caratterizzata, quantomeno nella prima sessione di prove libere da un difficile inserimento in curva. Date queste premesse il sabato di Imola era parso una vera doccia fredda per il pubblico ferrarista. Non una sorpresa, invece le performance della McLaren, chiare gi¨¤ da venerd¨¬, con una MCL38 forte degli aggiornamenti introdotti a Miami e qui presenti al completo su entrambe le vetture papaya.?
la mclaren ha osato
¡ª ?L¡¯exploit di Verstappen era stato l¡¯elemento fuori controllo, rispetto a quello che sino alla FP3 era parso un fine settimana in cui il confronto al vertice potesse essere ristretto a Ferrari e McLaren. Un confronto che dalle qualifiche si era esteso a tre team rimanendo di tale ampiezza anche in gara, ma un dato ¨¨ emerso inequivocabilmente, a Imola la direzione del vento del campionato ¨¨ cambiata. L¡¯ampio margine che la Red Bull aveva dato l¡¯impressione di possedere rispetto i diretti rivali, ora sembra praticamente ridotto alle fenomenali qualit¨¤ di pilotaggio di Verstappen. Come detto, la Ferrari, che ha introdotto un pacchetto amplissimo, osservando semplicemente la classifica di fine gara, si potrebbe dire non abbia centrato l¡¯obiettivo, ma non ¨¨ del tutto cos¨¬. Il distacco finale, dopo 63 giri tra Verstappen e Leclerc di circa sette secondi, racchiude in s¨¦ il significato di un avvicinamento prestazionale innegabile. McLaren e Ferrari, aggiornate, sono infatti le rivali credibili della Red Bull, con il team di Woking diretto da Andrea Stella, lievemente in vantaggio per una conoscenza degli aggiornamenti migliore, dopo aver analizzato i dati raccolti a Miami, rispetto alla Scuderia. Forse, il coraggio di osare mostrato da Stella nel fare debuttare l¡¯ampio sviluppo della MCL38 ha giocato a favore di una pi¨´ efficace determinazione dell¡¯assetto sul tracciato di Imola, rispetto alla SF-24.?
red bull meno forte con le dure
¡ª ?In realt¨¤, come lo stesso Frederic Vasseur ha pi¨´ volte ribadito nel fine settimana, non basta una singola pista per determinare in termini quantitativi l¡¯apporto del pacchetto di sviluppi alle prestazioni della vettura. In sostanza, mentre ¨¨ alquanto aleatorio trovare quanti centesimi o decimi di secondo possa valere su un tracciato specifico, ¨¨ l¡¯analisi del comportamento su circuiti dal layout diverso che permette la valutazione oggettiva dello sviluppo introdotto. Ci¨° nonostante ¨¨ parso chiaro oltre ogni ragionevole dubbio che la MCL38 e la SF-24, possano d¡¯ora in poi almeno capitalizzare nelle occasioni in cui la RB20 non raggiunga l¡¯optimum prestazionale o, per meglio dire, risulti plafonata per uno scarso dialogo tra la sua aerodinamica raffinatissima e la parte dinamica. A Imola, in gara era evidente come la RB20 non fosse in grado di far lavorare in modo altrettanto efficiente rispetto alla McLaren di Norris le gomme di mescola hard, soprattutto le anteriori. Max, ha dato il meglio di s¨¦, di fatto compiendo una gara capolavoro il cui risultato poggia praticamente in modo quasi esclusivo sulle sue capacit¨¤ di pilotaggio e precisa visione di gara del team. McLaren e Ferrari, hanno di fatto rivoluzionato le rispettive monoposto nelle ultime due gare, ma il risultato ottenuto, nonostante il quinto successo stagionale della Red Bull, ¨¨ stato di una magnitudo ben pi¨´ ampia rispetto a quanto la classifica finale della gara lasci intendere. A Monaco, questo fine settimana ne potremo avere un¡¯ulteriore conferma.
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