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Singapore, dietro l'exploit Ferrari nelle Libere c'¨¨ l'effetto della Direttiva Fia
Nelle Libere del GP di Singapore la Ferrari ha stupito sul tracciato di Marina Bay, che sulla carta pareva essere decisamente indigesto alla SF-23. La rossa, invece, sin dalla prima sessione ha subito trovato una buona forma, poi perfezionata nei vari run, con un buon bilanciamento e un assetto estremamente basso, evidenziato dalla persistente scia di scintille prodotte dallo sfregamento dei pattini metallici del fondo contro l'asfalto. Le due SF-23, per¨°, non presentavano modifiche di rilievo, perch¨¦ l'ala anteriore di fatto ¨¨ una versione rivisitata ed adattata alle caratteristiche di Marina Bay di quella introdotta in Olanda. Solo il bordo di uscita dell'ultimo flap ¨¨ diverso da quello visto a Zandvoort, mentre nessun altro elemento, nemmeno quelli che fungono da separatori tra i flap e il profilo dell'ala sono stati modificati.?
direttiva tecnica
¡ª ?Si tratta di una precisazione doverosa, poich¨¦ a Singapore ¨¨ entrata in vigore la direttiva tecnica TD018 che ha l'obiettivo di limitare la flessibilit¨¤/deformazione degli elementi delle ali e la riduzione dello spazio di separazione tra flap ed ala. Si tratta di una norma che riduce la possibilit¨¤ che i profili si deformino e si riduca il gap tra loro, a seconda del carico applicato. Non un vero e proprio "game changer", ma sicuramente una norma che riduce gli spazi di manovra degli aerodinamici. La prestazione opaca di entrambe le Red Bull RB19, parzialmente preannunciata dalle dichiarazioni della vigilia di Verstappen, Perez e di Horner, di fatto potrebbe trovare una plausibile giustificazione proprio nell'introduzione della TD18. In entrambe le sessioni i pilori della Red Bull hanno sperimentato diversi assetti per ridurre le difficolt¨¤ con l'avantreno, sia in inserimento, sia in uscita. Colpiva, in entrambe le sessioni, che le altezze da terra adottate fossero ben pi¨´ elevate rispetto a quelle di norma adottate da questa monoposto anche su tracciati cittadini come Monaco, dove la RB19, di fatto strisciava per tutta la lunghezza della tavola inferiore. Difficile pensare si sia trattato di un esperimento, anche in relazione al fatto che ci¨°, tutt'al pi¨´, avrebbe dovuto essere svolto in FP1, per essere valutato, e poi verificato il risultato negativo essere accantonato inFP2.
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red bull pi¨´ alte
¡ª ?Questo fatto rende ancora pi¨´ plausibile che, non potendo variare il livello di carico tra i rettilinei e le curve, come prima della nuova direttiva era in parte possibile realizzare grazie alla flessibilit¨¤ delle ali, in Red Bull abbiano optato per un assetto pi¨´ alto per evitare problemi in curva con i cordoli che fungono da tangibili track limits su questa pista. Si potrebbe ipotizzare dunque, che la RB19 si sia ritrovata con un assetto che ne ha radicalmente modificato il comportamento dinamico, riducendone di molto la prestazione assoluta. Possibile che i tecnici riescano a ribaltare il setup per rendere le monoposto pi¨´ aderenti ai desiderata dei due piloti, permettendo loro di estrarre una performance che competa con quella delle due Ferrari. Utile precisare che, sebbene la FIA non abbia mai fatto trapelare chi tra i team prima della direttiva avesse maggiormente sfruttato la flessibilit¨¤ controllata degli elementi delle ali, nel paddock a Monza, tre team sembravano essere i pi¨´ accreditati a essere interessati dalla nuova norma: Alpine, Red Bull, Mercedes e, in seconda battuta, Aston Martin.
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