La situazione turbolenta in casa dei campioni ha fatto muovere i team concorrenti che sognano di ingaggiare gli uomini migliori di Adrian Newey. Vi spieghiamo chi sono quelli su cui hanno messo gli occhi gli avversari e il team di Maranello
Al momento la ¡°bomba¡± Helmut Marko, sembra essere stata disinnescata. L¡¯ottantenne super consulente Red Bull, infatti, a valle di un lungo colloquio con il CEO di Red Bull Oliver Mintzlaff, ha confermato ai microfoni di Sky Deutschland che il suo posto in seno al team di Milton Keynes non ¨¨ in pericolo. Ci¨° nonostante, appare quasi paradossale constatare, come la seconda doppietta stagionale, costituisca effettivamente l¡¯unico elemento di normalit¨¤, nella quotidianit¨¤ del team campione del mondo in carica. A Gedda tante informazioni parlavano di un¡¯aria assai pi¨´ irrespirabile all¡¯interno della factory di Milton Keynes di quanto non fosse percepibile in pista.?
tempismo perfetto
¡ª ?La corte dei tecnici di vario livello non ¨¨ certo terminata con le dichiarazioni rassicuranti di Marko a conclusione di questo fine settimana. La situazione turbolenta in Red Bull non ¨¨ sfuggita agli altri team che con grande tempismo si sono mossi, intensificando i contatti con vari membri della squadra diretta da Christian Horner. E tra questi, ovviamente, anche la Ferrari. D¡¯altronde, in parte ci¨° non stupisce, essendo stato proprio il team di Maranello non pi¨´ tardi di un anno fa, a fare proposte ben definite a Pierre Wache (il braccio destro di Adrian Newey; n.d.r.) e ai suoi uomini. A Gedda sono emersi dettagli che identificano precisamente le figure che, a vario titolo hanno interessato ed interessano il Cavallino. Alcuni di loro, pare corretto sottolinearlo, sono stati successivamente blindati, nel corso della scorsa stagione dal team di Milton Keynes, per scoraggiare i rivali nell¡¯operazione di reclutamento di nuove risorse tecniche. Pierre Wach¨¨, uno di questi, accanto ad Enrico Balbo, responsabile capo dell¡¯aerodinamica . L¡¯italiano era stato tra le figure contattate in occasione dello scorso GP dell¡¯Azerbaigian, come una delle pedine pi¨´ rilevanti su cui basare la lenta e silenziosa opera di rafforzamento tecnico, obiettivo e opera numero uno a livello di importanza della gestione di Fred Vasseur.?
chi sono i tecnici nel mirino
¡ª ?Ma si delineano altre figure, forse meno alla ribalta, ma non meno importanti, come ulteriori obiettivi. Uno sarebbe David Morgan, responsabile sviluppo aerodinamico in pista della Red Bull. Inglese, nel team di Milton Keynes da oltre sei anni, a cui era passato dopo aver trascorso cinque anni in Williams. Ha la responsabilit¨¤ delle scelte di configurazione oltre che della esecuzione ed interpretazione dei dati di correlazione aerodinamica tra pista e simulatore. Ben Waterhouse, invece, ricopre il ruolo di responsabile della Performance, di fatto sovraintendendo all¡¯intera dinamica del veicolo. Potremmo dire conosca alla perfezione le regolazioni e il funzionamento oltre che configurazioni interne delle sospensioni, che permettono alla RB20 un perfetto accoppiamento tra equilibrio dinamico ed aerodinamico. Ultimo ma non ultimo, potrebbe rientrare tra i papabili per un trasferimento a Maranello un altro tecnico italiano, Alessandro Germani, attuale team leader dello sviluppo aerodinamico, in Red Bull da nove anni, ha salito i vari ranghi dello staff tecnico aerodinamico, profondo esperto nelle simulazioni CFD (aerodinamica computazionale).?
l'arrivo di elkann...
¡ª ?Se queste sono le figure attenzionate, per la corte al gioiello della corona ovvero Adrian Newey, pare ovvio considerare non solo l¡¯opera dietro le quinte di Vasseur, ma il forte valore che in tal senso potrebbe avere il coinvolgimento dello stesso presidente John Elkann, ieri a Gedda. Elkann, ¨¨ stato visto incontrarsi con Mintzlaff nell¡¯hospitality Red Bull, molto probabilmente per una visita pi¨´ indirizzata a tematiche legate al prossimo Concorde Agreement che al mercato tecnico. Ci¨° non toglie che, nonostante le trattative si effettuino quasi sempre in ambiti pi¨´ defilati, il presidente della Ferrari abbia abilmente cercato di percepire, di prima mano, lo stato dell¡¯arte delle tensioni che in queste settimane hanno lacerato il team rivale. Essere presente in circuito, era un segnale forte, non solo di vicinanza alla squadra di Maranello, ma anche di diretto?coinvolgimento nel progetto di crescita del team. Insomma, in Ferrari ¨¨ chiaro chi ¨¨ sul ponte di comando, le guerre di potere, al momento, riguardano altri.
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