L'addio dell'aerodinamico David Sanchez evidenzia la tendenza di Maranello di non inseguire i tecnici, ma l'ha fatto anche la Red Bull e i risultati si vedono
? bastato un GP, quello dĄŻesordio del Mondiale, perch¨Ś la stagione della Ferrari in F1 diventasse una mezza polveriera. Il fine settimana del Bahrain ha messo a nudo una serie di problemi, che vanno dal ritardo velocistico rispetto a una strepitosa Red Bull a notevoli guai di affidabilit¨¤?che si credevano (con ottimismo) confinati al 2022.
matrimonio a termine
ĄŞ ?Non bastasse questo, ieri ¨¨ arrivata la notizia delle dimissioni di David Sanchez che da responsabile dellĄŻaerodinamica nel 2021 era stato promosso a capo degli ingegneri, coinvolto in prima persona nella progettazione e nello sviluppo della F1-75 di un anno fa. Ma protagonista anche nella creazione della SF-23 che ha esordito a Sakhir, nel ruolo per¨° di Ą°head of vehicle conceptĄą. Figura che si occupa delle nuove monoposto stabilendo gli obiettivi di miglioramento da raggiungere in ogni settore e coordinando il lavoro altrui. Difficile pensare che lĄŻuscita di scena dellĄŻingegnere francese sia frutto di una decisione improvvisa alla luce di quanto accaduto in Bahrain. Ma, evidentemente, la Ferrari non era soddisfatta di Sanchez. E questĄŻultimo non vedeva per s¨Ś un futuro felice a Maranello. Altrimenti il matrimonio non sarebbe terminato, nonostante le difficolt¨¤ del momento
fragilit¨¤ e incertezza
ĄŞ ?La batosta subita dal Cavallino alla prima gara stagionale, soprattutto il modo in cui si ¨¨ manifestata, ha evidenziato una fragilit¨¤ legata proprio a delicate questioni tecniche. Rivelando, al di l¨¤ della rottura meccanica che ha appiedato Leclerc, parecchia incertezza (per non dire confusione) nella gestione del lavoro: poca costanza nei tre giorni di test, qualche rischio tecnico di troppo (vedi ala posteriore mono pilone provata e subito smontata) nei tre giorni di gara. E adesso lĄŻuscita di Sanchez. Che un piccolo contraccolpo alla struttura (ma pu¨° essere anche positivo...) lo infligge di sicuro. La preoccupazione maggiore per¨°, la stessa cui avevamo accennato a caldo dopo il GP del Bahrain, viene alla luce allargando lĄŻobiettivo dal dettaglio alla scena pi¨´ grande: la Ferrari ha lĄŻassoluta necessit¨¤ di rafforzare la prima linea tecnica. La Red Bull, negli ultimi anni, ha fatto spesa in Mercedes e ¨C anche per questo ¨C ne ha ereditato il potere vincente. Come in un domino, lĄŻAston Martin ha fatto spesa in Red Bull: e domenica scorsa, guarda caso, la vettura pilotata da Alonso si ¨¨ rivelata la seconda forza in pista alle spalle delle due astronavi di Verstappen e Perez. ? un approccio umile e magari poco elegante, quello che porta a inseguire i tecnici altrui, ma paga. A patto di muoversi per tempo, cosa che la rossa finora non ha fatto.
tendenza a non cercare aiuto
ĄŞ ?Chiunque Maranello voglia ingaggiare adesso, anche il progettista pi¨´ bravo del mondo, non potr¨¤ iniziare a lavorare prima del prossimo anno per il divieto che la F1 (per evitare travasi di tecnologia e segreti da una squadra allĄŻaltra) impone ai tecnici che cambiano team. Sempre ammesso che la Ferrari abbia questa intenzione. Perch¨Ś lĄŻaltro difetto a Maranello ¨¨, storicamente, quello di sentirsi cos¨Ź bravi da ritenere di non aver bisogno di aiuto. Oltre a quellĄŻaltro per cui, quando i bravi ce li ha in casa (vedi Aldo Costa e James Allison), si riesce a mandarli via o farli scappare. La sensazione, per il Cavallino, ¨¨ quella di un 2023 gi¨¤ in grande salita. Il nuovo team principal Fred Vasseur, arrivando, pensava forse che il problema pi¨´ grande fosse la scelta del pilota su cui puntare come numero 1: come priorit¨¤ ¨¨ finita presto in fondo alla lista...
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