In Giappone il muretto del Cavallino ha corso dei rischi per togliere Charles dal traffico e dato a Carlos la tattica migliore: cos¨¬ le rosse hanno scalato le posizioni nonostante una qualifica deludente
¡°Se fossi felice di arrivare quarto, forse dovrei stare a casa¡±, ha detto Charles Leclerc dopo la bandiera a scacchi. E non ¨¨ difficile immaginare che il suo stato d¡¯animo fosse quello della maggior parte dei tifosi che, a casa, hanno puntato le sveglie all¡¯alba di domenica per seguire la Ferrari nella difficile sfida di Suzuka. Eppure il GP del Giappone ha regalato alla rossa alcune interessanti conferme e qualche certezza in pi¨´: se da un lato si ¨¨ infatti consolidato il trend che vede la SF-24 dimezzare il gap dalla Red Bull rispetto allo scorso anno, dall¡¯altro il risultato finale ¨¨ la perfetta manifestazione del metodo di lavoro imposto da Fred Vasseur. Il team principal ¨¨ stato molto chiaro sulla necessit¨¤ di osare, sia in sede di progettazione, sia in pista con assetti e strategie: ed ¨¨ proprio la tattica ideata dal muretto ad aver giocato un ruolo determinante?¨C grazie a una gestione gomme perfetta ¨C per consentire al Cavallino di battere la concorrenza di McLaren, Mercedes e Aston Martin. Cos¨¬ la Ferrari ha ribaltato l¡¯esito di un weekend che rischiava di essere compromesso dalla qualifica sottotono e dalla partenza scomoda sul lato sporco della pista.?
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CAPOLAVORO TATTICO FERRARI
¡ª ?Per quanto in passato spesso meritevole di critiche, stavolta il muretto Ferrari ¨¨ stato impeccabile nell¡¯arco dei 53 giri del GP Giappone. Il vero capolavoro ¨¨ stato permettere a Leclerc di recuperare dall¡¯ottavo al quarto posto finale, sfruttando la particolare gentilezza della macchina con le gomme in gara. Al monegasco, che al via si ¨¨ ritrovato settimo dopo il sorpasso in pista su Hamilton, ¨¨ stato infatti chiesto di allungare di molto la vita delle Pirelli medie nuove montate per la seconda partenza. Charles, che nei primi giri si era trovato in difficolt¨¤ nell¡¯affondare un vero attacco ai danni di Piastri, perdendo parecchio tempo alle spalle del giovane australiano e di Fernando Alonso, ha atteso con pazienza senza forzare il sorpasso. Nel corso del giro 13, dopo i pit-stop dei due rivali diretti, ha poi finalmente avuto strada libera ritrovandosi addirittura al comando della corsa?per effetto dei pit-stop di Sainz, Perez (giro 15) e Verstappen (16¡ã passaggio).?
IL ¡°PIANO C¡± DI LECLERC
¡ª ?? in questa fase che, valutati i tempi ancora molto competitivi della Ferrari numero 16, che gli strateghi hanno iniziato a considerare seriamente l¡¯ipotesi di passare sul ¡°Piano C¡± e cio¨¨ su quella che poi si sarebbe scoperta essere una tattica rischiosa a un solo pit-stop. Senza perdere tempo in lotta con Verstappen e poi con Perez, che intanto risalivano molto veloci con gomme fresche, e nonostante una piccola sbavatura in curva 9, Leclerc ha subito lasciato intuire di potersela giocare sul degrado contro Norris, seppur con una sosta in meno. L¡¯inglese della McLaren ha infatti recuperato solo pochi decimi al giro su Leclerc pur avendo gi¨¤ cambiato le gomme al giro 11, molto in anticipo rispetto a tutti i rivali d¡¯alta classifica. Cos¨¬, Charles ¨¨ riuscito a difendere la posizione senza essere mai davvero sotto attacco fino al 26¡ã passaggio, quando ¨¨ rientrato ai box per passare alle Pirelli dure che gli avrebbero consentito di arrivare fino alla bandiera a scacchi.?
ERRORE MCLAREN?
¡ª ?? qui che forse la McLaren ha commesso un errore di valutazione, preoccupata dal possibile undercut di Russell: il pilota Mercedes si era infatti gi¨¤ fermato al giro 22 e stava risalendo veloce grazie a un nuovo treno di Hard, con grandi chance di sorpassare sia Norris (cosa poi effettivamente avvenuta) che Leclerc. Cos¨¬, gli ingegneri di Woking hanno richiamato Lando ai box per il secondo cambio gomme proprio al 26¡ã giro, ignorando il fatto che in quello stesso momento anche Charles stava rientrando per la sosta. Visto che non era riuscito a superare il ferrarista (come fatto pochi minuti prima da Verstappen e Perez) n¨¦ a fargli a sua volta un undercut, ad esempio fermandosi al giro 25, a quel punto l¡¯inglese aveva solo un modo per battere il rivale: considerando quanto ¨¨ difficile a Suzuka seguire da vicino un¡¯altra macchina con un ritmo pi¨´ o meno simile (e si era gi¨¤ visto a inizio GP con Leclerc e Piastri) la McLaren avrebbe dovuto allungare il secondo stint di Norris per consentirgli di percorrere una fase finale pi¨´ breve. E quindi dargli una chance per attaccare la Ferrari negli ultimi giri con gomme fresche. Oltretutto, Lando avrebbe anche avuto teoricamente la gomma per restare in pista ancora per qualche giro senza perdere troppo tempo: si trovava infatti su un set di Hard nuove montate solo all¡¯11¡ã passaggio, e quindi con soli 15 giri alle spalle nel momento della seconda sosta. Pochi se consideriamo che, con la stessa mescola, il pilota McLaren ha infine percorso 27 giri senza mai incontrare un vero crollo di rendimento.?
LA STRATEGIA PERFETTA
¡ª ?Non c¡¯¨¨ dubbio comunque che la strategia migliore fosse quella a due soste, visto che terminare la corsa con un solo stop era possibile solo a costo di sacrificare la prestazione pura sull¡¯altare della gestione. Una scelta determinante per Leclerc, che ha potuto guidare per tutta la gara senza essere disturbato dal traffico di piloti pi¨´ lenti davanti, ma che non avrebbe funzionato allo stesso modo con Sainz: non a caso il miglior tempo di Charles ¨C peraltro segnato all¡¯ultimo giro a riprova di quanto il monegasco sia stato gentile con le gomme ¨C ¨¨ stato solo il nono pi¨´ veloce della gara, alle spalle anche di Hamilton, Russell, Alonso, Piastri e persino Sargeant. La strategia perfetta era dunque quella di Verstappen, Perez e Sainz. La stessa che la McLaren non ¨¨ riuscita a far funzionare: Red Bull e Ferrari non hanno infatti avuto alcun timore a perdere qualche posizione ai box con un pit-stop ritardato, sapendo che con gomme nuove avrebbero potuto spingere sul finale senza faticare troppo per compiere sorpassi e risalire il gruppo.?
SUPER SAINZ
¡ª ?Nello specifico va menzionata anche l¡¯ottima condotta di gara di Carlos Sainz junior, che nel secondo stint ha percorso ben 21 giri con il treno di Medium gi¨¤ usate in occasione della prima partenza (contro i 15 di Norris su Hard nuove): allungare la parte centrale della gara si ¨¨ infatti rivelata una scelta essenziale per consentire allo spagnolo di essere ben pi¨´ veloce dei rivali per il podio negli ultimi 17 giri, da percorrere a manetta con un nuovo treno di Pirelli dure senza ansie da gestione. Comunque un compito non banale, dato che Carlos ¨¨ uscito dai box addirittura al settimo posto, dovendo quindi sorpassare in pista Hamilton, Norris e lo stesso Leclerc (Russell si ¨¨ invece fermato ai box) per assicurarsi meritatamente il terzo gradino del podio.
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