montagna d¡¯estate
Dolomiti, ad Arabba sulle tracce della Grande Guerra fra trekking, ferrate e trincee
Chiudere nel cassetto dei ricordi (brutti) la stagione invernale (effettivamente mai cominciata) e tirar fuori da quello delle speranze tutti i buoni propositi per una stagione estiva che avr¨¤ come obiettivo tornare a vivere la poesia della montagna. ? questa, a grandi linee, la speranza di tutti gli imprenditori del turismo ad alta quota che, con l¡¯apertura delle regioni e la fase discendente della curva della pandemia, stanno tornando pian piano a respirare. Una tappa per chi voglia coniugare belle passeggiate in quota, trekking, qualche via ferrata e respirare un po¡¯ di storia del nostro Paese ¨¨ Arabba (in provincia di Belluno), una caratteristica localit¨¤ nel cuore delle Dolomiti, tra i principali centri turistici (in inverno e in estate) della Valle di Fodom, alle pendici del gruppo del Sella e ai piedi del Passo Campolongo e del Passo Pordoi, delimitata sull¡¯altro versante dal Col di Lana, teatro di sanguinose battaglie durante la Prima guerra mondiale e a Sud dalla regina delle Dolomiti, la Marmolada.
I percorsi della Grande guerra
¡ª ?E proprio le trincee e i cunicoli nei quali si rifugiavano e, di fatto, vivevano i soldati durante la Grande guerra ¨¨ una delle esperienze pi¨´ suggestive che la zona offre per la stagione primaverile ed estiva. Con partenza dal paese di Palla, dove si pu¨° parcheggiare l¡¯auto, per esempio, si pu¨° imboccare il sentiero 21/A (una decina di km con quasi 800 m di dislivello) che porta alla cima del Col di Lana. Si tratta di un sentiero storico e simbolo del primo conflitto mondiale, lungo il quale si possono vedere postazioni austro-ungariche, gallerie e trincee. Un¡¯altra esperienza interessante, per chi vuole provare anche ad arrampicarsi su una via ferrata di facile difficolt¨¤, ¨¨ al Sass de Stria-Passo Valparola: un percorso storico-culturale intitolato al sottotenente Mario Fusetti (uno degli eroi italiani della Grande guerra) che porta alla cima del Sass de Stria, lungo il percorso seguito dal plotone guidato dal militare italiano che, nell¡¯ottobre 1915 scal¨° il monte per occuparne la vetta, passando dalle feritoie dell¡¯artiglieria austro-ungarica. Per raggiungere l¡¯attacco, poi, si passa per la galleria Goiginger, roccaforte dell¡¯esercito austro-ungarico sin dall¡¯inizio del conflitto, dove sembra che il tempo si sia fermato.
Vie ferrate e trekking
¡ª ?Per gli escursionisti pi¨´ esperti che vogliano visitare i luoghi in cui ¨¨ stata scritta parte della storia del nostro Paese dei primi del Novecento, ci sono anche la Ferrata Trincee (di media difficolt¨¤) e la Ferrata Cesare Piazzetta (una delle pi¨´ difficili delle Dolomiti). Alla prima, sulle creste della Mesola e Padon si accede da Arabba con la funivia e poi con un breve cammino di un quarto d¡¯ora. La ferrata ¡°cammina¡± sui percorsi della Grande guerra con appostamenti austriaci e passaggio nelle gallerie, fino al bivacco Bontadini. Il percorso dell¡¯altra ferrata, invece, si sviluppa sul Piz Bo¨¨ con partenza dal Passo Pordoi. Salendo, si trovano diversi spiazzi dove ¨¨ possibile fare qualche sosta e godere di un magnifico panorama a 360 gradi. Ma la scelta ¨¨ ampia anche per chi non ha voglia di arrampicare, ma solo di passeggiare e godere delle meraviglie del paesaggio dolomitico, patrimonio dell¡¯umanit¨¤ dell¡¯Unesco. Il percorso Valparola-Sass de Stria, per esempio, ¨¨ un sentiero storico sui percorsi della Grande guerra tra trincee e gallerie con partenza dal museo di Valparola. Oppure l¡¯anello del sentiero geologico che parte e arriva a Porta Vescovo e che, oltre a essere interessante per questioni geologiche, lo ¨¨ altrettanto per l¡¯aspetto botanico e storico.
Sapori delle Dolomiti
¡ª ?Unico requisito, tanta voglia di camminare e lasciarsi trasportare dai profumi e dai colori di panorami mozzafiato. E poi magari lasciar coccolare anche il gusto nelle tante malghe e in qualche rifugio che lasciano emergere con forza anche l¡¯anima ladina degli abitanti che si traduce in una variet¨¤ di piatti tipici a cominciare dalle famose ¡°Balote¡± da ¡°Ciociol¡± (canederli di speck), formaggio o spinaci, oppure i ¡°casunciei¡±, i tipici ravioli a forma di mezza luna ripieni di spinaci e ricotta su burro fuso e grana. E poi la zuppa d¡¯orzo con lo stinco di maiale affumicato accompagnato dalle Tircle (frittelle) di crauti o spinaci, il Grestel (carne di manzo saltata con patate e alloro) per poi passare ai dolci come i Crafons Mori e alle grappe aromatizzate. E, per i pi¨´ fortunati, non ¨¨ nemmeno difficile imbattersi nei proprietari di una malga che preparano il burro davanti ai clienti con gli strumenti di una volta e con il latte munto dalle mucche che pascolano dall¡¯altro lato della strada, come alla Malga Munt Planfist¨¬.
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