Valeria Ghezzi, presidente dell¡¯Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari): "Fino a quando il virus non rallenter¨¤ sar¨¤ difficile ipotizzare il ritorno in pista. Ma le perdite per la filiera di chi vive di montagna sono pesanti". Le parole del ministro Boccia
Forse ¨¨ pi¨´ facile azzeccare i sei numeri del Superenalotto che sapere se e quando potremo andare a sciare durante l¡¯inverno in arrivo.
In cerca di uno spiraglio di speranza ci siamo rivolti a Valeria Ghezzi, la presidente di Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), in queste settimane pi¨´ impegnata che mai a portare avanti le istanze e i piani d¡¯azione della categoria. E¡¯ a lei che guardano sciatori e proprietari degli impianti.
Riusciremo a sciare quest¡¯inverno?
¡°Se apriremo o no andrebbe chiesto al Governo, da parte nostra ci stiamo preparando da tempo per non farci trovare impreparati. Sono stati fatti diversi investimenti per assicurare il massimo del rispetto delle norme in vigore. Oggi siamo chiusi per Decreto non per nostre sottovalutazioni. E¡¯ anche vero che, mentre si attende l¡¯approvazione del protocollo attualmente in fase di discussione tra la Conferenza Stato-regioni e il Comitato tecnico scientifico, occorre assolutamente anche aspettare un miglioramento della situazione sanitaria. Non ¨¨ pensabile aprire con i pronto soccorso intasati e i contagi ancora a questi livelli¡±.
Quali sono i maggiori problemi legati alla pratica dello sci?
¡°Lo sci ¨¨ uno sport assolutamente sicuro in quanto si pratica all¡¯aria aperta e non prevede contatti ravvicinati. Se poi parliamo d¡¯impianti allora emerge che su seggiovie e skilift il distanziamento ¨¨ abbastanza scontato, creato dagli stessi sci e dal buon senso degli sciatori. Qualche problema si potrebbe avere sugli impianti chiusi, come funivie e cabinovie, ma se si pensa che la permanenza massima a bordo per la maggior parte dei casi non ¨¨ di oltre otto minuti in tutto e se diamo per scontate l¡¯autoprotezione degli sciatori e l¡¯areazione della cabina, i rischi sono quasi nulli visto che i termini di contatto arrivano a 15 minuti.
Le code agli impianti poi sono inversamente proporzionali rispetto alla portata degli sciatori: se la coda si allunga il numero delle persone trasportate diminuisce e viceversa. Per evitare le file agli sportelli ¨¨ in atto una vasta campagna per l¡¯acquisto on line degli skipass. Molte persone preferiscono vedere gli impianti che viaggino a regime ridotto¡li fa sentire pi¨´ sicuri¡±.
Gli impiantisti, in attesa di disposizioni dall¡¯alto, come si stanno organizzando?
¡°Le perdite sono state forti con un 15% causato dalla prematura chiusura a marzo e un altro - 25% nei primi mesi estivi. Ma nonostante tutto, venerd¨¬ prossimo quando il freddo si far¨¤ sentire, saranno in molti a far partire gli impianti della neve programmata (in realt¨¤ qualcuno come Alta Badia, Val Gardena e Plan de Corones ha gi¨¤ iniziato, ndr). Va ricordato che per innevare un ettaro si spendono 15mila euro e a livello nazionale parliamo di un investimento complessivo di 100 milioni di euro. Numeri che da soli spiegano le pressioni che facciamo sul Governo per ottenere certezze il prima possibile.
Non produrre neve significa coinvolgere tutta una filiera che va dal maestro di sci, all¡¯hotel e al ristorante mettendo in difficolt¨¤ circa 15mila lavoratori, di cui i 2/3 sono stagionali perci¨° senza alcuna ¡°protezione¡±. Ci sentiamo responsabili per un¡¯intera comunit¨¤, insomma. Ma tutto ci¨° viene dopo la drammatica situazione sanitaria che anche per noi ¨¨ al centro delle preoccupazioni¡±.
A conferma delle difficolt¨¤ sottolineate da Valeria Ghezzi, sono di stamattina le parole del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, in audizione alla commissione parlamentare per gli Affari regionali, sui rapporti tra lo Stato e le Regioni in seguito alle recenti evoluzioni dell'emergenza coronavirus, in risposta a una domanda sulle prospettive per la stagione invernale per gli imprenditori della montagna: "Riduciamo il pi¨´ possibile i livelli di contagio, poi valuteremo le diverse condizioni territoriali. Dobbiamo convivere con il virus, mettendo il pi¨´ possibile in sicurezza il Paese. Il virus si contiene con le restrizioni. E riaprire tutto non ¨¨ contemplato, si tornerebbe al 1¡ã gennaio 2020, e questo non si pu¨° fare. Quando ci sar¨¤ il vaccino, si potr¨¤ riaprire gradualmente".
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