l'INTERVISTA
Ultrarail, Luca Papi: "Se le corse non sono lunghissime non mi diverto"
Una forza della natura. Luca Papi, varesino di nascita vive in Francia con la sua famiglia. Lavora a Disneyland che raggiunge a piedi percorrendo tutti i giorni 24 km (a/r) , sempre che non ci siano commissioni (ovvero deviazioni) da fare. Correre ¨¨ la sua vita, sembra non fermarsi mai.
macina km
ĄŞ ?Dalla fine di luglio Papi, ambassador della Topo Athletic, ha collezionato un filotto impressionante. Prima ha disputato una gara in Portogallo di 281 km conclusa in 47 ore. A inizio agosto ha realizzato con unĄŻamica unĄŻimpresa in autonomia percorrendo 1.146 chilometri (con 46.000 metri di dislivello) sullĄŻisola di Gran Canaria. Quindi ha partecipato alla TDS, 145 km sulle Alpi francesi. Il giorno successivo allĄŻarrivo successivo si ¨¨ presentato alla partenza della Swiss Peaks, una supermaratona di 360 km tra i monti del Vallese che ha concluso al quinto posto. Una settimana di pausa ed eccolo vincitore al Tor des Glaciers, 450 km sulle alte vie della Valle dĄŻAosta, prima di effettuare il defaticamento lungo i 120 km della Half Maraton de Sables di Fuerteventura.
Perch¨Ś la scelta delle distanze estreme?
"Sono le corse che preferisco, quelle che mi riescono meglio. Credo sia una questione fisica, nelle lunghissime distanze riesco a capire in modo profondo come gestirmi trovando un equilibrio fra corpo e mente".
Come si vince la fatica?
"Penso che la fatica non si possa vincere, meglio imparare a gestirla. Forse per questo amo i chilometraggi estremi, qui trovo il tempo per mettermi sotto esame. Il conoscersi aiuta molto. Non a caso le prime volte si prendono delle belle mazzate".
Come si prepara una gara in montagna di 450 km?
"Bisogna fare davvero tanti chilometri tutti i giorni. Poi riposo nei due o tre giorni prima della partenza. Nessun segreto particolare quindi, solo camminare tanto e nel modo pi¨´ economico e redditizio. La distanza, inoltre, non devi averla solo nelle gambe ma anche nella testa".
Quali sono i percorsi che hai pi¨´ amato tra i tanti che hai affrontato?
"Sicuramente il Tor des Glaciers e la Transgrancanaria 360Ąă. Sono eventi che vedono una grande e calorosa partecipazione di pubblico, sono come due grandi feste. Entrambe richiedono forza e grande capacit¨¤ di gestione. A Gran Canaria, per esempio, per mangiare bisogna di arrivare nei paesi durante lĄŻorario di apertura dei negozi o dei bar, altrimenti non ci si ristora".
La prossima sfida?
"Dal 24 al 28 novembre correr¨° nuovamente la Transgrancanaria 360Ąă, quei 242 km di sabbia e pietre sono sempre nel mio cuore".
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