Tra gli imprenditori pi¨´ influenti d'Italia, ¨¨ un grande appassionato di sport: "Determinazione, voglia di migliorarsi e nuove sfide: quanti parallelismi". L¡¯intervista in esclusiva per Active
Il surf ¨¨ una promessa: d¡¯impegno, passione e determinazione. Dietro quel gesto atletico, tanto semplice quanto perfetto, si cela una profonda caparbiet¨¤ e un modo unico di affrontare la vita. Lo ha da poco scoperto anche Alessandro Benetton, tra i pi¨´ importanti ed influenti imprenditori d¡¯Italia: ha iniziato la sua carriera a Londra, dopo essersi laureato all¡¯Universit¨¤ di Boston cum laude, ed ha poi conseguito un Master ad Harvard. ? stato presidente di Benetton Formula dal 1988 al 1998. Fondatore e Presidente di 21 Invest, ha scelto di essere un imprenditore indipendente dalla famiglia d¡¯origine, diventando uno dei protagonisti europei del Private Equity. Oggi, Alessandro Benetton ¨¨ alla guida della Fondazione che organizzer¨¤ a Cortina i Mondiali di Sci Alpino nel 2021 ed ¨¨ Cavaliere del Lavoro. Oltre al grande impegno nel mondo dell¡¯impresa, Alessandro Benetton nutre una forte passione per lo sport: soprattutto sci alpino e kitesurf. La sua determinazione, curiosit¨¤ e voglia di nuove sfide lo hanno portato a conoscere ed apprezzare il mondo del surf. In questa intervista esclusiva per Gazzetta Active, Alessandro Benetton racconta la sua esperienza con questo sport affascinante, scoperto ed iniziato da poco.
Passione surf: quando e perch¨¦ nasce?
"La passione ha radici lontane: all¡¯inizio ero appassionato di barca a vela. Quando avevo 35 anni poi, grazie anche al rapporto con i miei figli e alla voglia di condividere con loro la passione per lo sport, ho deciso di dedicarmi al kitesurf e di finalizzare il corso per diventare istruttore. Poi - come spesso accade nella mia vita, che ¨¨ fatta di voglia di progredire ed accettare nuove sfide -, si ¨¨ presentata l¡¯occasione del surf: tutto ¨¨ nato grazie ad un amico, Roberto Ricci (uno dei pi¨´ importanti designer di abbigliamento tecnico e tavole da surf, ndr). A 50 anni ho imparato uno sport che molti dicono essere difficile. Il surf".
Il surf: una nuova sfida, sportiva. Quali sono le maggiori difficolt¨¤ che ha riscontrato?
"Si tratta di uno tra i pi¨´ difficili e complessi sport di sempre. Molto pi¨´ del kitesurf. Il surf ¨¨ arduo perch¨¦ il rider ¨¨ pi¨´ basso rispetto all¡¯onda che, potente ed alta, arriva da lontano. Bisogna prendere la sua velocit¨¤. Tutto questo richiede una certa preparazione. Indipendentemente da quello che la gente pensa, il difficile non ¨¨ tanto surfare l¡¯onda, ma prenderla e adattarsi a lei. Questo richiede determinazione, volont¨¤, caparbiet¨¤, insomma devi 'bere tanta acqua e prendere un po¡¯ schiaffi' ".
Sport e impresa: il fondatore di un noto brand outdoor ha scritto un libro paragonando i valori del surf/sport ad un modello vincente per ¡°fare impresa¡±: crede possa essere una buona chiave di lettura?
"In generale la cultura dello sport fa pensare alla determinazione, al miglioramento e al fatto di accettare le sconfitte prendendole come stimolo per il cambiamento e per rinnovare. Potrei citare un atleta che con la sua visione ha cambiato le regole del salto in alto, ha saltato al contrario rispetto a tutti gli altri. Si chiamava Fosbury. Una leggenda. Aveva deciso di fare una cosa in maniera diversa. Per questo le analogie e i parallelismi con il mondo dello sport, nella vita e nell¡¯impresa, sono molti: la passione, determinazione, il divertimento, la spensieratezza. Per cui s¨¬, lo sport per quanto mi riguarda, il surf in questo caso, pu¨° avere parallelismi con il fare impresa e con il modo di essere imprenditori".
Olimpiadi, Tokyo 2020: il surf sar¨¤ sport olimpico per la prima volta. Cosa ne pensa?
"Ho provato l¡¯onda di Kelly Slater, ce ne sono di importanti anche in Scozia e a San Sebastian. Ma la tecnologia di Slater mi ha fatto ragionare anche in termini di accessibilit¨¤ futura per questo sport. Sicuramente dopo le Olimpiadi ci sar¨¤ maggiore interesse nei confronti del surf. Uno sport meraviglioso, ma con dei limiti: il primo ¨¨ legato al luogo - a volte bisogna andare lontano per surfare belle onde; poi bisogna combinare il luogo, la determinazione, la voglia e la caparbiet¨¤, tutto questo non ¨¨ banale. In questo senso, il fatto che diventi uno sport olimpico, potrebbe far aumentare la voglia alle persone, e facilitarne l¡¯accesso: la federazione nazionale ad esempio investe in questi termini. Ha infatti comprato la tecnologia dell¡¯onda artificiale di Kelly Slater. Credo che questo possa essere solo l¡¯inizio di uno sviluppo futuro del surf. Uno sport gi¨¤ molto conosciuto, conoscerlo ancora meglio e svilupparne le potenzialit¨¤ sar¨¤ un modo per facilitare l¡¯accesso a chiunque volesse intraprendere questa esperienza emozionante".
La sua vita ¨¨ un mix vincente tra business, impresa e passione per lo sport: come riesce a fare coincidere tutto con determinazione ed impegno?
"Tutti gli sport richiedono impegno e tempo, dipende anche dal livello di pratica. Personalmente, mi devo accontentare quando c¡¯¨¨ qualche mareggiata, soprattutto nel mar Adriatico. Nel fine settimana, se proprio la previsione ¨¨ favorevole, ho una casa in Sardegna - costa Ovest -. Anche la Toscana, ¨¨ adatta al surf. Altrimenti mi dedico a un paio di viaggi all¡¯anno. Avendo la fortuna di aver trasmesso questa passione anche a mio figlio, ¨¨ un¡¯occasione per farlo insieme, da zero. Lui, a 17 anni, ¨¨ diventato pi¨´ bravo di me. Ma era inevitabile".
Lei ha avuto modo di viaggiare molto e scoprire luoghi perfetti per il surf. Quali sono, suo avviso, gli spot migliori?
"Bali, ¨¨ la mecca del surf. Non solo per la tipologia delle onde. C¡¯¨¨ questo posto iconico, Uluwatu. Un incanto, davvero bello. L¡¯atmosfera, i giovani, c¡¯¨¨ tanta energia. Il surf non ¨¨ solo prendere l¡¯onda, ma ¨¨ un modo di vivere. Rispetto al kitesurf dove vedo tutta gente della mia et¨¤ o poco pi¨´ giovane, il surf ¨¨ una comunit¨¤ molto pi¨´ dinamica e giovanile. Uluwatu, a Bali, ne ¨¨ l¡¯apoteosi".
I giovani sono sempre spinti a vivere nuove esperienze, anche sportive: i social hanno un loro peso su questo. Lei, molto vicino ai giovani e ai talenti sportivi, che consiglio si sente di dare?
"Consiglio di essere prudenti. Lo sport, a meno che una persona non lo viva come professione a livello agonistico, deve essere qualcosa di divertente. Che non diventi un¡¯ossessione. La passione va vissuta bene come fosse il completamento di un modo di vivere equilibrato. Oggi vedo che tante volte si passa da chi non fa niente, a chi ne fa una ragione di vita. Secondo me, ¨¨ importante viversi ogni cosa con equilibrio. Questo permette di coglierne il benessere non solo fisico, ma anche psicologico. Parlando di giovani sono molto spinti, spesso, nel superare i loro limiti. Certo, pu¨° essere stimolante, ma ognuno ha i suoi tempi. Anche nello sci, ad esempio, gli infortuni ci sono spesso. Per questo ¨¨ importante dare la giusta dimensione a queste esperienze e viverle come un buon completamento della propria vita".
(ph Alessandro Benetton )
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