Le prossime Olimpiadi vedranno il debutto del Formula Kite. ? Mirco Babini a raccontarci i passi verso questo straordinario traguardo
Finalmente alle Olimpiadi
¡ª ?Il Kiteboard sar¨¤ finalmente disciplina olimpica a Parigi, questa volta in veste ufficiale dopo la fumosa vicenda del 2016: inizialmente aveva ottenuto lo status di sport olimpico (a scapito del Windsurf), che poi nel novembre dello stesso anno gli era stato tolto. ? grazie all¡¯impegno di Mirco Babini, presidente dell¡¯Ika (Associazione Interazionale Kiteboarding) che oggi, ufficialmente, il Kite pu¨° dirsi parte a pieno titolo delle prossime Olimpiadi. Babini ha lavorato sodo affinch¨¦ si realizzasse il suo obiettivo: ¡°Nel 2016 c¡¯¨¨ stata molta confusione sulla vicenda ed ¨¨ stato giusto che al Kite sia stato tolto lo status olimpico. Si ¨¨ percorsa una strada sbagliata all¡¯epoca. Negli anni successivi la Federazione ha preso forma, si ¨¨ strutturata e il processo ¨¨ stato fatto in modo regolare. Ufficialmente, quindi, nel 2019 a Londra il Kiteboard ¨¨ stato inserito nella short list del 2024. Ora siamo in fase di grandi preparativi per il debutto a Parigi¡± ha raccontato a Gazzetta Active.
Gli atleti verso Parigi
¡ª ?Tra le discipline di Foiling a Parigi 2024 ci saranno quindi le categorie: Nakra (catamarano volante gi¨¤ oro a Tokyo nel 2020), iQuFoil - il Windsurf Foil - e finalmente anche Formula Kite, ovvero il Kite Foil da regata. A rappresentare l'Italia nel Kite cinque giovani atleti che si giocano la qualificazione. Tra le donne troviamo Maggie Pescetto (campionessa italiana di Kite Foil), Sofia Tomasoni (oro nelle Olimpiadi Giovanili del 2018 per la categoria Twin Tip Racing) e Tiana Laporte. Tra gli uomini Riccardo Pianosi (campione europeo a Portsmouth 2023) e Lorenzo Boschetti.
Mirco Babini, un pioniere del Kiteboard in Italia
¡ª ?Un traguardo, quello delle Olimpiadi, raggiunto dopo molti anni, se si considera che il Kiteboard ha fatto il suo esordio in Italia a fine degli anni Novanta. Babini, che ha vissuto in prima persona quei momenti, ricorda: ¡°Era il 1998. Io e pochi altri siamo stati i pionieri, kiters dal giorno zero, ancor prima che entrasse nella Federazione e che diventasse sport a livello agonistico¡±. Babini racconta di aver iniziato fin dai primi anni 2000 a creare una comunit¨¤ e a organizzare eventi per far conoscere questo sport: ¡°? stato nel 2008 che abbiamo iniziato a pensare alle vere potenzialit¨¤ del Kite e a strutturarlo a livello federale. L¡¯anno successivo, con la nascita della Ika - Federazione della quale ho preso parte fin da subito per poi diventarne Presidente - ¨¨ iniziato lo sbocco e il supporto internazionale¡±. Babini sorride quando ripensa agli albori del Kite: ¡°All¡¯epoca siamo riusciti a portare questo sport negli elenchi delle discipline riconosciute dal Coni solo facendolo passare attraverso la Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard. Agli inizi, infatti, il Kite non era visto di buon occhio dalla Federazione Italiana Vela e solo nel 2012 ¨¨ stato riconosciuto dalla stessa¡±.
2012: il primo mattone verso le Olimpiadi
¡ª ?Il 2012 ¨¨ stato l¡¯anno in cui ¨¨ iniziato il processo che ha permesso al Kite di arrivare alle Olimpiadi: ¡°Presi dalla voglia di far crescere questo sport e di mostrarne le potenzialit¨¤, abbiamo continuato a creare attivit¨¤ fino a quando, nel mese di ottobre 2012, abbiamo organizzato a Cagliari, la prima competizione di Kite Racing a livello mondiale. Un evento che ha richiamato 220 atleti provenienti da tutto il mondo: la primissima idea olimpica che ha permesso al Kite di arrivare dove ¨¨ oggi¡± conclude Babini.
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