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Leo Fioravanti: la tappa in Portogallo porta in dono uno sponsor nuovo di zecca
Ottobre-marzo: cinque mesi. Tanto ¨¨ bastato a Leonardo Fioravanti e al suo team per riuscire a chiudere un contratto con un nuovo main sponsor, quello da far apparire ben visibile sulla punta della tavola. L¡¯atleta italiano aveva dovuto dire addio a Quiksilver, una delle storiche e blasonate aziende nel surf da onda. Qualit¨¤ che si mettono da parte se di mezzo c¡¯¨¨ una crisi del settore e magari una bancarotta (che ha effettivamente coinvolto Quik). Leo ¨¨ comunque andato oltre e si ¨¨ presentato alla terza tappa del tour ¨C qui il report Gazzetta Active ¨C andata in scena a Peniche in Portogallo, con l¡¯adesivo K-Way.
risalire la corrente
¡ª ?La partnership ¨¨ stata annunciata a poca distanza dall¡¯inizio disastroso dell¡¯unico contest europeo della World Surf League. La costa portoghese aveva infatti accolto i pro con vento a tavoletta e mare sporco, anzi sporchissimo, e diversi lay days. Condizioni recuperate fortunatamente nei giorni finali. A Leo la gara non ¨¨ andata bene, ma ha avuto un motivo in pi¨´ per sorridere. Il contratto strappato a K-Way, azienda nata a Parigi nel 1965 e conosciuta per le giacche impermeabili, non ¨¨ arrivato per caso. Il suo team marketing ha seguito la corrente: il marchio francese ¨¨ del gruppo BasicNet, gi¨¤ proprietario di Sebago, azienda di scarpe anch¡¯essa legata al campione azzurro, e ha chiuso l¡¯affare in un momento in cui K-Way ha annunciato di supportare anche il team francese in gara nell¡¯America¡¯s Cup.
l'ironica guerra con John JOHn
¡ª ?Tra le note curiose anche un pezzo della testata di trash-gossip americana BeachGrit?che ha ironicamente fantasticato su una sfida con l¡¯hawaiano John John Florence, ideatore di un suo marchio e produttore di giacche water-proof: una battaglia, secondo l'autore, persa dall'hawaiano gi¨¤ campione del mondo, poich¨¦ l'azienda francese ha praticamente cinquant'anni di storia.?Tra l'altro i due sono ora vicini di casa, dato che Leo ha finito di costruire una bella residenza nella Northshore. Ma in generale c¡¯¨¨ poco da ridere e la notizia rispecchia una tendenza che si consolida: i grandi marchi di surf in sofferenza, e nuovi sponsor extra settore che avanzano e diventano main sponsor di atleti o di manifestazioni.
cosa fa huscenot
¡ª ?In questo senso, questo marzo pazzerello sar¨¤ ricordato per un¡¯altra novit¨¤ pesantissima. Maxime Huscenot, francese e unico altro europeo insieme a Fioravanti nel tour, ha annunciato di avere un nuovo principale supporter: Olaian/Decathlon. Alzi la mano chi non conosce questo brand, e soprattutto tra i surfer arrivati prima dell'invasione del gigante dello sport, chi non ha snobbato almeno un po¡¯ questi prodotti, orientati almeno all¡¯inizio ai soli principianti. La verit¨¤ ¨¨ che Decathlon e il suo marchio Olaian ¨C cos¨¬ come tanti altri della loro galassia ¨C sono diventati una presenza fissa in tutte le discipline, surf incluso. E non scherzano: il settore surfing ha un centro di ricerca e sviluppo localizzato nei Paesi Baschi, una potenza finanziaria impressionante e una rete di vendita capillare. E tra gli scaffali non ci sono pi¨´ solo plasticoni e softop, ma anche tavole pi¨´ performanti a prezzi competitivi.
i nuovi talenti con quik
¡ª ?Huscenot per certi versi ¨¨ ancora pi¨´ contento di Leo: aveva iniziato l¡¯anno con la tavola bianca, senza adesivi, e l¡¯accordo gli d¨¤ un respiro economico non indifferente. Chiss¨¤, i surfisti pi¨´ conservatori storceranno pure il naso, ma il mercato globale ha reso i confini del mercato molto fluidi. E questa ormai ¨¨ la realt¨¤. I grandi marchi di surf intanto stringono i denti, tagliano i budget e tengono pochi atleti di punta. Ma in alcuni casi investono anche sulle giovani promesse. ? il caso di Rocco Rigliaco, un piede in Indonesia e uno in Europa, che ha raccolto il testimone di Leonardo ed ¨¨ entrato sotto l¡¯ala protettrice della Quiksilver.
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