In Australia e negli Stati Uniti un progetto non profit permette ai caregiver di incontrarsi sulle spiagge e darsi una mano: qualcuno passa del tempo libero sulla tavola e qualcuno accudisce i bambini. Poi, si invertono le parti: ¡°Siamo aperti a tutti¡°
Surf e mamme. O meglio, surf e chiunque ne abbia voglia o bisogno. La storia di oggi ruota attorno a una parola che in tempo di vaccini abbiamo imparato tutti a conoscere bene: caregiver. Sebbene l¡¯iniziativa che verr¨¤ raccontata ¨¨ organizzata da un gruppo denominato non a caso Surfing Moms, la porta ¨¨ aperta a tutti: ¡°Non ci interessa n¨¦ genere, n¨¦ orientamento sessuale. Siamo inclusivi per chiunque ne abbia bisogno e ne possa beneficiare¡±. Ma di cosa si parla? In breve, di un gruppo di persone che si ritrovano insieme in spiaggia e si danno il cambio con i figli (in maggioranza), cos¨¬ da poter trascorrere del tempo in acqua, da soli o con altre persone con la tavola.
SURF PER Se STESSI ¨C Come racconta bene a DailyBreeze.com una delle donne che aderiscono al programma, l¡¯idea ¨¨ nata in lei quando cercava una mano per tirarsi su di morale dopo una depressione post partum: ¡°I gruppi in cui mi imbattevo si focalizzavano sempre sul benessere dei figli, cercando vari modi per farli giocare. Invece io ero alla ricerca di qualcosa anche per me¡±. E cos¨¬ si ¨¨ imbattuta in Surfing Moms, un progetto nato inizialmente in Australia e che poi ha attraversato l¡¯Oceano Pacifico: prima alle Hawaii e in seguito sulla costa della California. ? banalmente un efficacissimo modo per aiutarsi a vicenda. Badare ai figli piccoli ¨¨ molto impegnativo e spesso il benessere dei genitori finisce per passare in secondo piano. Invece, cos¨¬, ci guadagnano tutti. A suon di onde e surf.
SURFING MOMS: COME FUNZIONA ¨C L¡¯idea di base ¨¨ piuttosto semplice. Ogni gruppo locale ha una spiaggia di riferimento in cui ci si ritrova e si fa a turni per curare i bambini . Una mamma affida il proprio figlio a un¡¯altra ¨C che nel frattempo cura anche il proprio ¨C e cos¨¬ pu¨° passare del tempo sulla tavola in mare, se vuole in compagnia di altri membri oppure godendosi le onde in solitaria. Finito il tempo stabilito, ci si d¨¤ il cambio. Se non si ¨¨ capaci di surfare o non si ha voglia, ci si pu¨° anche semplicemente rilassare sulla sabbia, meditare o fare una passeggiata. Per tutti questi caregiver si tratta anche di un modo per uscire di casa, liberarsi da un circolo vizioso che, pur partendo con i migliori presupposti, pu¨° creare un vortice di frustrazione e solitudine. Invece, una valvola di sfogo serve a tutti. Si libera la mente, si fa surf e si conoscono altre persone, ristabilendo contatti sociali che molte persone purtroppo tralasciano quando formano una famiglia. E ne beneficiano gli stessi bambini, che imparano a confrontarsi con altri coetanei, altri adulti e l¡¯aria aperta.
IL SURF ? LIBERT? ¨C Insomma, il benessere familiare passa anche da quello individuale di ogni componente, sebbene siano ovviamente i pi¨´ piccoli ad aver bisogno di maggiori attenzioni. Il successo del progetto di Surfing Moms che si espande di mese in mese testimonia la funzionalit¨¤ dell¡¯idea, semplice ma geniale. I costi, peraltro, sono praticamente nulli. Ci sono soltanto una cinquantina di dollari l¡¯anno da versare per questioni di assicurazione e poi solo disponibilit¨¤ di tempo. Per il primo esperimento con le altre caregiver ¨¨ invece sufficiente contattare l¡¯associazione non profit e presentarsi nel luogo previsto all¡¯orario stabilito. Con tanta voglia di mollare la presa sugli stressanti impegni quotidiani e di spendere del tempo per s¨¦ stessi. A queste latitudini, la speranza ¨¨ ovviamente quella di veder nascere simili iniziative anche in Italia, magari non solo legate al surf ma a qualsiasi forma di sport o attivit¨¤ all¡¯aria aperta. Australia, Hawaii e California sono splendide, ma le idee possono essere replicabili anche nel Belpaese. Meglio se lo si fa a ritmo di onde.
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