adrenalina
Gambe, testa, tavola, top spot: i comandamenti per il big wave rider. Marcian¨°: "Training estremo, ma..."
Cavalcare onde superiori ai 6 metri non ¨¨ impresa da tutti. Anzi. ? pratica per pochissimi ed ¨¨ figlia di anni di sacrifici, allenamenti fisici e anche mentali: passare da essere surfista a big wave rider non ¨¨ cosa da poco. I rischi sono tanti, la preparazione richiesta ¨¨ di altissimo livello. Come si fa dunque a diventare un big wave rider e a cavalcare onde gigantesche con un¡¯ottima padronanza? Ne abbiamo parlato con Alessandro Marcian¨°, autore del libro "Onda maggiore" e detentore record italiano nel 2015 grazie all¡¯impresa realizzata cavalcando un¡¯onda di 18 metri a Nazar¨¨, in Portogallo.
procedere per step
¡ª ?Il primo consiglio ¨¨ quello di procedere per step. Pu¨° sembrare un¡¯indicazione banale, ma ¨¨ assolutamente fondamentale per poter pensare di arrivare a certi livelli. Al giorno d¡¯oggi si sale sulla tavola a cinque, sei, sette anni: pi¨´ basi solide si acquisiscono, pi¨´ possibilit¨¤ si hanno. La strada da percorrere ¨¨ step by step, passo dopo passo: si parte dalle onde pi¨´ basse per poi frequentare gli spot in Italia con le onde pi¨´ alte, come Levanto, Varazze e Capu Mannu. Una volta acquisita una certa dimestichezza, si pu¨° salire di livello frequentando spot pi¨´ impegnativi in Europa. Senza dover andare troppo lontano: in Francia, Spagna o Portogallo si pu¨° salire di un ulteriore gradino. Solo a quel punto si pu¨° pensare di affrontare le onde pi¨´ alte al mondo: le localit¨¤ di riferimento in questo senso sono Nazar¨¦, appunto, Mavericks (California), Jaws (Hawaii), Todos Santos (Messico), Cape Fear (Australia).
preparazione fisica
¡ª ?Un aspetto fondamentale ¨¨ la preparazione fisica. Non si pu¨° pensare di affrontare una disciplina di questo tipo senza essere perfettamente allenati: gambe, core, spalle, tutto deve essere curato con attenzione se si vuole diventare un big wave rider. C¡¯¨¨ bisogno di un allenamento in palestra ma anche fuori, in acqua, per migliorare l¡¯acquaticit¨¤ e per prendere confidenza con l¡¯ambiente che si vuole andare ad affrontare. Allenandosi anche in modo estremo, perch¨¦ no: Alessandro Marcian¨° ci ha raccontato di aver nuotato di notte e di aver fatto i bagni nel ghiaccio per prepararsi. E un suo consiglio ¨¨ fare esercizi di apnea: in questa disciplina ci si pu¨° trovare improvvisamente sott¡¯acqua, avere sotto controllo la situazione in quei momenti ¨¨ fondamentale. E questi allenamenti aiutano anche ad aumentare la propria rilassatezza anche in caso di imprevisti.
allenamento mentale
¡ª ?Oltre all¡¯allenamento fisico ¨¨ fondamentale quello mentale. Innanzitutto, bisogna avere la furbizia di osservare gli altri e di capirne i segreti, imparando con gli occhi. Ma per prepararsi ad affrontare le onde pi¨´ alte del mondo ¨¨ bene seguire i consigli, farsi aiutare magari anche da uno psicologo: pu¨° capitare di avere momenti di vero e proprio panico, bisogna riuscire a tenere sotto controlla la situazione e a ritrovare la motivazione che ha spinto a intraprendere questo percorso.
occhio alla tavola
¡ª ?Ultimo nell¡¯elenco ma non per importanza ¨¨ l¡¯attrezzatura, ovviamente da non sottovalutare. Bisogna partire dalla tavola: serve un modello preciso, un ¡°gun¡±. Pi¨´ lungo e dunque pi¨´ adatto per affrontare le onde di grosse dimensioni. Fondamentale ¨¨ poi il life jacket, indossabile sopra o sotto la muta e munito di cordini che si tirano nel caso in cui si venga travolti dall¡¯onda: cos¨¬ facendo si attivano delle bombole che permettono di tornare in superficie. C¡¯¨¨ poi l¡¯impact vest, una sorta di ulteriore muta imbottita per attutire i colpi, e un laccio molto pi¨´ spesso e resistente rispetto a quello utilizzato per fare surf.
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