Come approcciarsi a questa disciplina? I possibili errori possono essere dannosi per se stessi ma anche per gli altri. Ne abbiamo parlato con Erika Berger Mazzucchelli, veterana nel mondo del kite...
Come approcciarsi, da principianti, a una disciplina come il kitesurf? Questo sport non ¨¨ da tutti e non ¨¨ praticabile a cuor leggero. ? fondamentale avere bene in mente cosa significhi affrontare le acque del mare o dei laghi con i piedi su una tavola e trascinati da un aquilone: le variabili sono tante, possibili errori possono essere dannosi per se stessi ma anche per gli altri. Ecco dunque cinque cose da sapere se si ¨¨ interessanti ad approcciarsi a questa disciplina, come ci ha raccontato Erika Berger Mazzucchelli, veterana nel mondo del kitesurf.
IL RAPPORTO CON L¡¯ACQUA
¡ª ?Partiamo dalla base, da un presupposto chiave per poter pensare di mettersi in gioco con il kitesurf: in acqua bisogna essere a proprio agio. Saper nuotare ¨¨ ovviamente fondamentale, ma non solo: il mare (o il lago) non deve fare paura. Soprattutto nei primi tempi, pu¨° capitare spesso di finire sott¡¯acqua, magari di bere. O che un po¡¯ d¡¯acqua entri nel naso. Sono cose che capitano a cui bisogna essere pronti: se ci si sente liberi affrontarle, allora si pu¨° pensare di potersi dedicare a questa disciplina. In caso contrario, se si vuole insistere ¨¨ meglio fare un corso di acquaticit¨¤.
LA MOTIVAZIONE
¡ª ?Quando si decide di intraprendere questa strada, bisogna avere chiaro in mente il perch¨¦ si vuole farlo. Quale motivazione c¡¯¨¨ dietro? Chiaramente bisogna provare, ma gi¨¤ dalle prime volte si capisce quale sensazione si prova durante il body drag, quando cio¨¨ ci si fa trascinare dall¡¯aquilone restando in acqua. Se scatta qualcosa, ¨¨ giusto andare avanti. Ma se subentrano ansia, paura e panico, non bisogna insistere. E soprattutto non bisogna farsi influenzare dagli altri e decidere di intraprendere questa strada perch¨¦ convinti da qualcuno o attratti dall¡¯immagine che passa agli altri: il kitesurf, come il surf in generale, ¨¨ anche uno stile di vita. Che rispetta la natura e tutto l¡¯ambiente circostante.
L¡¯IMPORTANZA DELLA SCUOLA
¡ª ?E¡¯ impensabile imparare da soli e salire su una tavola senza avere mai preso lezioni. Bisogna necessariamente affidarsi a una scuola seria e certificata, con istruttori riconosciuti e di sicuro affidamento. Vista la delicatezza di questa disciplina, con il rischio di fare male a se stessi e agli altri, bisogna avere pazienza e acquisire le competenze passo dopo passo, anche ripetendo molte volte le pratiche basilari in modo da interiorizzarle. Non manca la componente teorica: c¡¯¨¨ da studiare i venti, le correnti, le tecniche per mettere insieme tutte le componenti del kite.
ALLENAMENTO
¡ª ?Per poter fare kitesurf non ¨¨ necessario avere un fisico scolpito e costruito alla perfezione in palestra, ma non si pu¨° nemmeno essere completamente fuori allenamento. Chi non ¨¨ abituato a fare sport, che sia fitness o yoga, che sia un po¡¯ di palestra o esercizi dinamici, non pu¨° dal nulla salire sulla tavola: basta poco, ma un minimo di allenamento nelle settimane precedenti ¨¨ fondamentale.
L¡¯ATTREZZATURA
¡ª ?Come ogni disciplina che si rispetti, anche il kitesurf richiede un¡¯attrezzatura precisa e da scegliere con estrema attenzione. Attenzione: bisogna aspettare ad acquistare materiale proprio senza avere bene la consapevolezza di quello che si sta facendo. Chi ¨¨ alle prime armi deve noleggiare, provare pi¨´ cose diverse cos¨¬ da capire quali sono le pi¨´ adatte alle proprie esigenze. Solo quando ci sar¨¤ una certa dimestichezza con la disciplina e si avr¨¤ la consapevolezza di quello che si acquista, allora ci si pu¨° attivare per avere una propria attrezzatura. Che comprende muta, giubbotto, casco e kite.
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