Prima il ritrovamento di alcuni surfboard, poi la scoperta: erano di Rudy Neumann, tra i protagonisti della micro-nazione costruita in Adriatico
Tre antiche tavole da surf, ritrovate per caso nel 1997, un solo indizio: un nome straniero. ? il mistero che ha intrigato per due decenni alcuni surfisti romagnoli e che ¨¨ stato svelato solo grazie ad alcune incredibili coincidenze: quelle tavole appartenevano a Rudy Neumann, il ¡°diplomatico¡± dell¡¯Isola delle Rose, che surfava a Milano Marittima gi¨¤ nel 1959. Una data da evidenziare se si prende in esame la storia del surf italiano e che ¨¨ estremamente importante perch¨¦ di fatto certifica, per la prima volta con precisione, come le onde nostrane siano state gi¨¤ solcate molto prima dell¡¯anno zero del surf in Italia, cio¨¨ la met¨¤ degli anni Settanta.
Il racconto di Stefano Verlicchi
¡ª ?Tutto ha inizio in un¡¯afosa giornata di luglio del 1997, in piena riviera adriatica. Un giovane bagnino di nome Enea Bartolotti si avvia verso casa della sua fidanzata, direzione Cervia. Quasi arrivato, nei pressi di Milano Marittima, durante uno di quei momenti in cui non si guida troppo sovrappensiero, a un angolo della strada nota un signore armato di mazzetta e tre tavole da surf. L¡¯intento appare piuttosto chiaro: distruggerle per farle entrare dentro un cassonetto dei rifiuti, e in questo modo disfarsi degli oggetti che occupavano troppo spazio nella villa che aveva il compito di sgomberare. Bartolotti si ferma, indaga, e non ci pensa un attimo: si offre di prendere le tavole. Il signore, martello in mano, si asciuga il sudore e acconsente. L¡¯affare ¨¨ fatto. ¡°? alcuni giorni dopo che Enea viene a trovarmi al Bagno Marisa, dove lavoravo, e mi chiede di aiutarlo a modificarle¡±, racconta Stefano Verlicchi, 52 anni, che ha rivelato a Gazzetta Active questa storia. La richiesta fa drizzare le antenne a Verlicchi, che all¡¯epoca surfava gi¨¤ da alcuni anni, e gli fa capire che le tavole non sono usuali. Bartolotti voleva infatti mettere i plug per i leash, cio¨¨ i tasselli in plastica dove agganciare la corda che unisce il surfista alla propria tavola. Un¡¯invenzione del surf risalente per¨° solo agli anni Settanta.
in carrozzeria
¡ª ?¡°Un tardo pomeriggio di qualche giorno dopo vado nell¡¯officina del padre di Enea a Fusignano, dove dietro una vecchia automobile vedo due tavole d¡¯epoca in buone condizioni. Due marchiate?Vardeman, una rossa con una riparazione nella coda fatta dal signor Bartolotti, il padre di Enea, con stucco metallico da carrozziere per contenere il danno della prima martellata scagliata dal tizio a Cervia, ed una marrone immacolata. La terza tavola era nel balcone di casa della fidanzata di Enea¡±. ? quest'ultima, brandizzata?Con, con una?D-Fin resinata (una pinna molto bella e particolarmente larga e corta) che alla fine risolver¨¤ il mistero. ¡°Chiamai immediatamente Angelo Manca e Lodovico Baroncelli¡±, il primo graphic designer per il magazine SurfNews, il secondo considerato il primo surfista dell¡¯Adriatico. ¡°Convinciamo Enea che sarebbe un gran peccato mettere mano a quelle tavole e perci¨° gli proponiamo uno scambio: alcuni surfboard moderni e 130mila lire. Accetta, ci dividiamo le tavole e ce ne torniamo contenti a casa¡±, dice Verlicchi.
I surfboard di Wolfang Rudy Neumann
¡ª ?I tre iniziano a fantasticare sul perch¨¦ e come quei surfboard, chiaramente appartenuti a un¡¯epoca molto precedente alla scoperta del surf da parte degli italiani, siano finite proprio in Adriatico. E l¡¯indizio chiave si trova proprio sulla Con di Verlicchi. ¡°Sulla prua trovo un¡¯etichetta nera con delle lettere in stampatello: Wolfang Rudy Neumann. Ci prodighiamo per trovare qualcosa, Angelo contatta anche la figlia di Sonny Vardeman, mentre durante una vacanza a Los Angeles faccio delle ricerche. Ma non troviamo niente. Poi, aprendo un giornale locale leggo un articolo sull¡¯Isola delle Rose e noto una foto in bianco e nero di un uomo che fa sci nautico. La didascalia recita: Rudy Neumann¡±. Non pu¨° essere ovviamente un caso, ma trovare conferme ¨¨ difficile. Sino a quando il mondo del giornalismo viene ancora in soccorso nel 2018: il nome di Neumann torna alla ribalta delle cronache per un premio del Comune di Cervia. Bingo.
La conferma del "DIPLOMATICO" dell'Isola delle Rose
¡ª ?¡°Confermo, le tre tavole erano mie. Surfavo a Milano Marittima intorno al 1959¡±, ha detto Rudy Neumann, intervistato telefonicamente da Gazzetta Active. 87 anni, tornato a Monaco di Baviera da diverso tempo, Neumann ¨¨ famoso in Italia per essere stato il diplomatico dell¡¯Isola delle Rose, la piattaforma progettata e costruita nel 1968 al largo dell¡¯Adriatico dall¡¯ingegner Giorgio Rosa, che ha ispirato un film diretto da Sydney Sibilia. L¡¯Isola, proclamata Stato indipendente con non poche polemiche, fu una micro-nazione che dur¨° meno un anno e il cui ambasciatore, responsabile dei contatti con l¡¯estero e con la stampa, era proprio Neumann, intraprendente imprenditore turistico.?¡°Le tavole le ho prese in California, dove andavo ogni inverno non appena si concludeva la stagione estiva italiana ¨C ha raccontato Neumann ¨C e mentre ero in California surfavo spesso, anche se faceva freddo, e per questo motivo mi piaceva andare ad Acapulco con un amico che ora ¨¨ morto e che avrebbe altrimenti pi¨´ di cento anni. Poi tornavo in Italia, generalmente con una tavola nuova¡±. Le due Vardaman e la Con sono arrivate quindi intorno alla fine degli anni Cinquanta. A testimonianza, Neumann ha una fotografia dell¡¯epoca: lui ¨¨ arrampicato in punta alla tavola (in realt¨¤ sorretto almeno da una persona, abilmente nascosta) e accanto c¡¯¨¨ una bella ragazza. Era Monika Brugger, ci dice, attrice e regina di bellezza dell¡¯epoca, e pi¨´ di un¡¯amica per lui per circa un anno. Sullo sfondo si vede una debole mareggiata di scaduta, senza vento. ¡°Quella ¨¨ Milano Marittima, ma le mareggiate in Italia non erano come in California, surfavo generalmente dopo un temporale, con onde di massimo un metro. Era un surfing molto ridotto¡±, racconta in un italiano ancora ottimo. ¡°Il surf in Usa era invece una cosa normale, ma in Italia nessuno lo conosceva, anche se alcuni erano curiosi e volevano provare¡±.
lo sci nautico
¡ª ?Anno dopo anno, con il lavoro che cresceva (ha gestito diversi alberghi in riviera), il "diplomatico" ha lentamente diminuito le sue uscite in mare a cercare onde. ¡°Il surfing era diventato una cosa di minore importanza per me. C¡¯era lo sci nautico, avevo comprato un motoscafo e mi ero messo in societ¨¤ con un amico per fare la scuola¡±. Neumann ¨¨ infatti stato un ottimo sciatore nautico ed ¨¨ ricordato per aver completato la prima traversata tra Pola e Cervia, 140 chilometri, popolarissima sino al 1973. Fu durante gli allenamenti per la prima regata del 1968 che Neumann mise piede per la prima volta sull'Isola delle Rose. Ogni giorno percorreva le dieci miglia che separavano la terraferma dalla piattaforma, dove scendeva per un caff¨¨ o un cappuccino. L¨¬ l¡¯incontro con Giorgio Rosa e, a seguire, tutte le vicende legate all'Isola, fatta esplodere dai sommozzatori della Marina Militare neanche un anno dopo l'inaugurazione.?
surf tricolore
¡ª ?Una storia che si intreccia quindi con quella del surf italiano. ? risaputo che le coste del Bel Paese sono state surfate dai militari americani in servizio nelle basi Nato nella costa tirrenica. Vecchi pescatori e uomini di mare di Livorno o Gaeta, spesso interrogati dai nostri pionieri o appassionati surfisti, hanno pi¨´ volte detto di aver visto qualcuno entrare in mare con le tavole. Non si tratta sicuramente di leggende ed ¨¨ molto probabile che tutto ci¨° sia avvenuto davvero, per il semplice fatto che in molte altre zone del mondo il surf ¨¨ attecchito proprio in questo modo. Tuttavia non si ¨¨ mai riusciti a identificare nessuno. Ora la testimonianza di Neumann, insieme alla foto, che ha una data, 1959, scritta nel margine destro, mette un punto fermo con un nome e un cognome. Mancherebbe solo un¡¯ultima convalida: datare veramente la tavola Con e togliere di mezzo dubbi su eventuali equivoci, comunque possibili, innescati da buchi di memoria o errori nella trascrizione della data sulla stampa fotografica. Anno pi¨´, anno meno, per il surf italiano cambia poco: era comunque un periodo molto acerbo per il surf tricolore, sviluppato in forma autonoma, e per piccoli nuclei indipendenti (Liguria, Toscana, Lazio, Adriatico e Sardegna) a cavallo tra met¨¤ degli anni Settanta e i primi anni Ottanta. Ma prima di loro, prima dei mitici pionieri azzurri - e a questo punto ¨¨ lecito fantasticare su chiss¨¤ quanti altri si sono tuffati in mare ¨C ora va inserito di diritto anche l¡¯eccentrico Rudy Neumann.
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