Nuoto di fondo, parla Stefano Rubaudo: "Oggi l’Italia è una potenza, grazie alla FIN"

Il nuoto di fondo riguarda tutte le competizioni che si svolgono in acque libere, come laghi, mari, fiumi e canali balenabili. Una disciplina affascinante, che associa l'essenza del nuoto come sport completo alla magia e all'avventura legata all'ambiente naturale, in un contesto che combina abilità mentali e tattiche con la resistenza fisica.

Come si è sviluppata questa pratica in Italia, e come è gestita? Ce ne parla Stefano Rubaudo, Coordinatore Tecnico della Nazionale Italiana di Fondo.

Qual è stato il percorso del Fondo in Italia?

“L’esordio come disciplina vera e propria, è stato nel 91 ai Campionati del Mondo di Perth, in Australia, con la prima medaglia mondiale vinta da un italiano, l'argento di Sergio Chiarandini. Da quel momento in poi, il fondo è sempre stata una priorità per la Federazione Italiana Nuoto, che ci ha sempre creduto e investito, generando un’importante crescita del settore, potenziata sicuramente dalla bellezza dei luoghi scelti per le gare, fonte di sempre maggiore attrazione. Sono circa 150 quelle organizzate da società italiane, sotto la supervisione della Federazione”.

In che modo la Federazione contribuisce costantemente allo sviluppo della centralità dell’Italia in questo settore??

“La Federazione coordina l’organizzazione di queste gare e affianca gli organizzatori, offendo delle linee guida e soprattutto fornendo le proprie piattaforme per rendere queste gare accessibili a tutti gli atleti tesserati, master e agonisti, e potersi quindi iscrivere e partecipare. Ecco perché le nostre gare sono sempre molto gettonate, c’è una grande affluenza. Altro aspetto: da oltre 20 anni, organizziamo allenamenti misti tra nuotatori di piscina e fondisti,?e così il movimento è cresciuto molto. Inoltre, con l’arrivo di Gregorio Paltrinieri e di altri protagonisti molto conosciuti, ne è aumentata la visibilità, molta più gente si è affacciata alla disciplina, è stato come un volano. La Federazione supporta sia gli atleti, che tutto l’entourage”.

Da punto di vista tecnico, come si colloca l’Italia??

“In tutte le discipline acquatiche, è il Paese che ha lavorato meglio, perché propone costantemente corsi di aggiornamento, sempre alla ricerca di novità, di innovazione. Questo spiega il balzo in avanti della Federazione in questi anni. Di conseguenza, c’è stato un perfezionamento in tutte le discipline acquatiche: pallanuoto, nuoto sincronizzato, tuffi, fondo, il frutto di un grande investimento sulla parte di istruzione tecnica. Tutto questo rappresenta la svolta che ha trasformato l’Italia, da una Nazione 'mediocre', in una potenza del nuoto. Infatti, ad esempio noi ospitiamo Leonie Beck, vincitrice della 10 km in acque libere a Golfo Aranci nel Centro Federale di Ostia, Garach Benito Carlos, settimo classificato di quella gara, che ha chiesto di formarsi e allenarsi un periodo con noi. ? un fenomeno che non capita spesso negli altri Paesi”.