Il nazionale di surf tra sfide, progetti e consigli: "Il legame con il mare ¨¨ tutto, per chi inizia a surfare e per chi gi¨¤ fa gare. Noi ne siamo i guardiani: per questo lancio campagne social per sensibilizzare e aiutare a ripulirlo"
Roberto DĄŻAmico, ¨¨ uno tra i pi¨´ importanti surfisti dĄŻItalia. Il suo rapporto con il surf, inizia quando era bambino e oggi, oltre a gareggiare e a dedicarsi allĄŻattivit¨¤ sportiva, ¨¨ impegnato sui social per una campagna che lega ambiente e surf.
Quando ti sei avvicinato a questo sport e cosa rappresenta per te oggi?
"Sono nato Ladispoli, ho iniziato ad amare il mare da piccolo grazie anche i miei genitori. Ho iniziato con la pesca e il windsurf, poi ¨¨ arrivato il surfĄ A otto anni mi hanno regalato una tavola da surf, da quel momento ¨¨ stato tutto naturale. AllĄŻinizio non vivevo il surf come uno sport, lo facevo per divertirmi. Un giorno Marco Gregori (di FISW), mi ha portato a fare una gara - avevo circa 10 anni -, ho vinto e mi sono qualificato in Francia nel 2003. Da quel momento ho scoperto il surf fuori dallĄŻItalia e ho capito che cĄŻera molto potenziale. Ho iniziato a entrare nel giro delle competizioni, sono arrivati anche gli sponsor, ma poi vivevo troppe tensioni e pressioni, quindi ha deciso di cambiare: volevo tornare ad amare un poĄŻ il surf come lo vivevo prima".
Sembra che ci siano diversi Ą°contestiĄą nel mondo del surf: uno pi¨´ libero, lĄŻaltro pi¨´ legato alle competizioni e agli sponsor. Come si possono coniugare?
"Amo esprimermi come voglio, durante una gara non mi piace essere giudicato. Durante una competizione si tende a surfare lĄŻonda come vogliono i giudici, quando si fa freesurf invece, si interpretano le onde come si vuole. Per come sono fatto, me la godo di pi¨´. Ho per¨° a cuore la nostra bandiera, faccio parte della nazionale e gareggio per un team, per questo amo rappresentare lĄŻItalia durante le competizioni. Sono due contesti diversi che rispetto, ma ci¨° che mi appartiene di pi¨´ ¨¨ il senso del viaggio e la scoperta di onde in solitudine".
#Robycleanup ¨¨ il tuo progetto che lega surf e ambiente. Di che si tratta?
"Negli ultimi anni mi sono dedicato molto a raccontare con i video sia lĄŻonda in s¨Ś, sia lĄŻumanit¨¤ che fa da contesto ai luoghi: racconto le storie legate ai posto che vedo, questo mi appassiona molto. Il mio obiettivo ¨¨ insegnare alle persone quello che accade e far capire che dare un piccolo aiuto ¨¨ fondamentale. Siamo i guardiani del mare e stando qui tutto lĄŻanno - non solo ad agosto -, siamo testimoni di ci¨° che accade: la mancanza di pesce, la morte dei fondali marini e la plastica sono situazioni drammatiche. So di poter smuovere molte persone: lancio un segnale tramite i social, chiamo le persone e andiamo pulire. Voglio insegnare alle persone ad amare il mare. Certo l'aiuto dei media pu¨° dare una spinta ancora pi¨´ grande".
Viaggiare ¨¨ parte integrante del surf, scoprire nuovi luoghi, culture, sapori: hai un luogo del cuore?
"Io amo lĄŻAfrica, i miei viaggi si basano sulle previsioni meteo, se vedo onde interessanti mi informo sullĄŻaccessibilit¨¤ di quel posto e poi parto. Ultimamente ho nel cuore lĄŻAfrica. Loro sono incredibili. Sono stato a Skeleton Bay in Namibia: le onde qui sono molto forti a causa delle correnti. Certo ¨¨ una zona spaventosa, ma dipende da come te la vivi: puoi scegliere di avere una guida, io ho scelto di stare solo".
Cosa consiglieresti agli apprendisti surfisti?
"La cosa pi¨´ importante ¨¨ creare un legame con lĄŻacqua: stare molto tempo in acqua, anche senza surfare. Ci¨° che conta ¨¨ divertirsi, e godere di ci¨° che ha da offrire, che ¨¨ molto. Poi ci sono molti modi per imparare. In Italia ad esempio, ¨¨ pieno di scuole di surf. Consiglio sempre la scuola per le prime lezioni. Poi, una volta acquisite le base, si pu¨° anche continuare soli. LĄŻItalia ha molte onde da offrire, da nord a sud ¨¨ pieno: tra gli spot pi¨´ famosi sicuramente Varazze, Banzai, Oristano, ma poi bisogna imparare a cercare le proprie onde".
Come affronti la paura ed eventuali momenti di difficolt¨¤?
"Ogni volta che il mare ¨¨ grosso ho paura, anche la notte prima. Ho una sensazione di tensione, adrenalina e paura. Poi per¨°, ogni volta che sento lĄŻacqua, la paura si trasforma e scatta la voglia di dominare la situazione: diventi parte di essa".
(ph Credit by Roberto DĄŻamico Instagram)
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