Morini, l'ultimo vincitore di Like a Pro: "Al Genoa è dura, ma ci credo"

Difensore, ha iniziato col nuoto, la svolta c’è stata con Tik Tok: "Provini in tre fasi, poi il Grifone. Idoli? Materazzi e CR7"

Flavio Morini ha vissuto il sogno di qualsiasi ragazzo, diventare un calciatore professionista. Ci è riuscito grazie a One of Us: è partito da una app, ha superato provini ed è arrivato a giocarsi una finale sul campo con 30 ragazzi. Se non fosse stato per suo fratello maggiore, avrebbe continuato col nuoto.

Raccontaci dei tuoi inizi.

"Ho cominciato con il nuoto, poi a 5 anni mi sono dato al calcio guardando mio fratello maggiore giocare. ? stato un riferimento per me: lui era terzino, io difensore centrale".

Come hai scoperto One of Us?

"Grazie a TikTok. Scrollando l’app mi capitò la pubblicità dell’ultimo vincitore e a quel punto mi sono lanciato. Non lo dissi neanche ai miei genitori, scelsi l’opzione Future Player e da lì iniziò il mio percorso".

Che tipo di video hai caricato sull’app?

"Giocavo in una squadra romana e avevamo le partite registrate. Due estati fa ho scoperto l’app e a settembre ho caricato alcuni di quei filmati".

Come ti hanno valutato?

"Andai a Pisa per un provino. La giornata era divisa in esercizi tecnico-tattici al mattino e una partita nel pomeriggio. Andarono tutte bene".

Poi com’è andato avanti il percorso?

"Ci sono tre fasi in One of Us, selezione, semifinali e finale. Arrivi al campo con 30 ragazzi e ti dividono in squadre miste in base a età e altri fattori. Cominci con un’attivazione tecnica e finisci con una partitella: primo tempo da 45’, il secondo dura fin quando non siete tutti morti".

E la finale?

"Prima le interviste, e alcuni sponsor che ti chiedono della tua vita e dell’app. Poi si gioca per 90 minuti".

Come sei stato valutato?

"Al campo c’erano degli osservatori del Genoa che a fine partita si sono riuniti per consultarsi e scegliere il vincitore".

Al Genoa come sta andando?

"Gioco con l’U18, ma non ho ancora debuttato. Ci sono molti Primavera che scendono e lo spazio è risicato per me. Ma non smetto di crederci".

Com’è allenarsi coi pro’?

"Un mondo diverso. Bisogna dare tutto. La differenza tecnica e fisica è evidente. Sogno la Serie A".

Idoli?

"Ronaldo e Materazzi".

I tuoi come ti vedono oggi?

"Mamma contenta, ma anche un po’ in ansia. Vedere il figlio uscire di casa a 17 anni non capita tutti i giorni. Una volta ogni due settimane rivedo lei e papà"