Tra allenamento, alimentazione e vita dopo il ritiro, l¡¯ex internazionale azzurro Mauro Bergamasco si racconta
La scrittura riflette e fa riflettere, fissa pensieri in parole. Per Mauro Bergamasco ¨¨ una svolta nel modo di intendere lo sport: "Negli ultimi 15 anni di carriera ho tenuto un diario". Insolito per un flanker. "Tutte le mattine, prima della partita. Strategie, tattica, cose che mi passavano per la testa. Riempire le pagine bianche serviva a scaricare la tensione, mi preparava alla battaglia". Internazionale per l¡¯Italia dal ¡¯98 al 2015 e vincitore di due scudetti con il Benetton Treviso (2001 e 2003), ha partecipato a cinque edizioni della Coppa del mondo. Oggi ¨¨ un consulente aziendale, coach e formatore di educatori nello sport. Tra allenamento, alimentazione e vita dopo il ritiro, si ¨¨ raccontato a Gazzetta Active.
Come ha scoperto il rugby?
"Avevo 4 anni, ¨¨ stato il mio primo sport. Mi avvicinai grazie a mio padre, ex giocatore della Nazionale, che quando fin¨¬ la carriera nell¡¯83 ne inizi¨° una da responsabile a Selvazzano, in provincia di Padova. Allenava la prima categoria, seguiva tutte le altre fino all¡¯Under 11 e mi portava l¨¬ con i ragazzi pi¨´ grandi. Negli anni successivi io e mio fratello Mirco abbiamo fatto anche un po¡¯ di ginnastica artistica e nuoto".
Anche lui ha giocato a rugby e avete condiviso parte della carriera. Com¡¯¨¨ stato?
"C¡¯¨¨ sempre stato sostegno reciproco, ma esiste la competitivit¨¤. Non per essere il migliore a tutti i costi, ma perch¨¦ la performance dell¡¯uno aiutava quella dell¡¯altro. Abbiamo vissuto il rugby senza pressioni, la nostra fortuna ¨¨ stata crescere in una famiglia di sportivi. Anche mia madre viene da quel mondo, giocava a basket".
Una vita a combattere in campo. E poi?
"Sono fortunato perch¨¦ il cambiamento ¨¨ stato graduale e ho smesso quando volevo io, dopo il traguardo raggiunto della partecipazione alla Coppa del mondo 2015 (a 36 anni, ndr). Ho un solo rimpianto, aver giocato la mia ultima partita senza sapere che lo fosse. Chiudere la carriera senza gli scarpini e con un¡¯esclusione dai 23 (contro la Romania, ndr) mi ¨¨ dispiaciuto un po¡¯, ma fa parte dello sport. Tutto ¨¨ finito con il saluto dei miei compagni. Mi hanno riempito di affetto, ¨¨ la cosa pi¨´ bella".
Cosa le manca di pi¨´?
"Di sicuro la vita di squadra, che riesce a risollevare anche una giornata no. E poi il momento della partita e il ragionare per obiettivi da raggiungere con una strategia. Se ci fosse un modo per tornare a giocare evitando la preparazione minuziosa che sta dietro a ogni gara, forse ricomincerei (ride, ndr)".
Qual ¨¨ stato il suo rapporto con lo sport dopo il ritiro?
"Per un anno e mezzo ho avuto una repulsione totale, ero provato da un punto di vista mentale e fisico e mi ¨¨ servito un po¡¯ di distacco per disintossicarmi. Poi ho ricominciato a fare attivit¨¤ fisica, mi piace molto andare in bici e correre . Nel 2016 ho fatto la maratona di Venezia, nel 2017 la mezza maratona di Padova".
Come si allena un rugbista?
"La settimana tipo prevede un aumento della qualit¨¤ del lavoro e un abbassamento della quantit¨¤ in vista della partita. C¡¯¨¨ una parte fisica in palestra con esercizi mirati in base alle specificit¨¤ di ogni giocatore, una atletica che insiste sulla corsa e sul mantenimento di una certa performance e una tecnico-tattica che si divide in abilit¨¤ individuali, di reparto e di gioco collettivo. Si correggono spesso gli errori del match precedente, con un occhio alla preparazione del successivo".
Un capitolo importante riguarda gli infortuni. Quanto sono frequenti?
"Dipende, ogni atleta ha una fisicit¨¤ e uno stile di gioco diversi. Io non sono stato fortunato, ho subito un paio di operazioni alla spalla, cinque alle dita della mano e la ricostruzione di una parte del viso. Ho sempre avuto per¨° la forza di rientrare. Il segreto ¨¨ pensare di tornare presto, ¨¨ una lotta contro il tempo".
Com¡¯¨¨ l¡¯alimentazione di un rugbista?
" Mangiavo molte proteine, riso e pasta senza glutine , ma ho cambiato dieta diverse volte. Negli ultimi anni non potevo per esempio avvicinarmi alle verdure crude prima di partite o allenamenti perch¨¦ mi facevano star male. Come in tante altre attivit¨¤, anche nel rugby serve un¡¯autovalutazione del fisico per capire il proprio metabolismo e tarare l¡¯alimentazione sugli impegni. Lo sport a un certo punto diventa un metro, uno stile di vita".
Qual ¨¨ il suo piatto preferito?
"Sono goloso e mi piacciono i dolci, ma sono abituato a mangiare tutto. Con attenzione, senza troppe rinunce".
C¡¯¨¨ un giocatore a cui si ¨¨ ispirato?
"Neil Back, ex capitano dell¡¯Inghilterra e dei Leicester Tigers. Da giovane mi dissero che non potevo fare la terza linea perch¨¦ ero troppo basso. Lui ¨¨ stato il mio punto di riferimento, ha giocato in quel ruolo essendo pi¨´ basso di me".
Il momento pi¨´ bello della carriera?
"Se sono costretto a scegliere, penso a Italia-Galles del 2007 a Roma. Abbiamo vinto e ho giocato met¨¤ della partita al centro e accanto a mio fratello, a causa dell¡¯infortunio dei miei compagni di squadra nel ruolo. ? stato emozionante".
Consiglierebbe il rugby ai giovani?
"Consiglio di fare attivit¨¤ fisica, cosa fondamentale per crescere sotto tutti i punti di vista. Il rugby ¨¨ uno sport completo ed educativo, perch¨¦ no¡".
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