Vincitrice del bronzo olimpico a Pechino nella discesa libera, Nadia racconta la sua preparazione per la stagione di sci che sta per iniziare: "Il mese in Argentina ¨¨ stato molto utile ora che dobbiamo mantenere la forma"
La sveglia, ultimamente, suona spesso alle 5.30 per Nadia Delago. A Copper Mountain, in Colorado, l¡¯atleta azzurra sta preparando la prima discesa libera stagionale che si disputer¨¤ il 2 dicembre a Lake Louise. Nadia ¨¨ la sorella minore di Nicol, ma la prima in famiglia ad avere conquistato una medaglia olimpica. Il suo bronzo a Pechino 2022 ¨¨ il ricordo pi¨´ bello di una carriera ancora tutta da vivere per la classe 1997 originaria di Selva in Val Gardena, adesso pi¨´ che mai specialista della velocit¨¤ sugli sci. Nella sua mente non mancano, ancora oggi, flash di quella gara storica: ¡°I momenti indimenticabili? Quando sono arrivata al traguardo e ho visto che ero prima, quando mia sorella ¨¨ arrivata ad abbracciarmi e quando mi hanno consegnato la medaglia sul podio. Anche se si trattava dei miei primi Giochi a cinque cerchi, ero molto tranquilla al cancelletto di partenza. Ricordo che volevo semplicemente godermi il momento e dare il meglio di me stessa¡±.
Che discesa fece?
¡°Non ebbi una grande partenza: ricordo che durante le prove avevo commesso un errore alla porta dopo uno dei primi salti. In gara, invece, andai bassa di traiettoria. Da l¨¬ in poi per¨° cercai di stare in posizione, di andare pi¨´ veloce possibile, di lavorare al meglio sui dossi e sui salti. Alla fine posso dire che quel piccolo errore iniziale mi aiut¨° a dare il meglio nel resto del tracciato¡±.
Quali sono i vantaggi di avere una sorella maggiore che fa la sua stessa professione?
¡°Sono felice di poter condividere questa passione con Nicol. Ho sempre seguito ci¨° che faceva. Oggi devo ammettere che ¨¨ un vantaggio essere insieme in Coppa del Mondo perch¨¦ ci confrontiamo su tanti aspetti. Quando gareggia prima di me, ¨¨ sempre pronta a darmi consigli sullo stato della pista. E la stessa cosa vale quando sono io ad avere un numero di pettorale pi¨´ basso¡±.
L¡¯ ha aiutata all¡¯inizio del suo percorso?
¡°Assolutamente s¨¬. Quando sono entrata in questo circuito mi ha parlato di tutte le piste, visto che lei aveva gi¨¤ avuto modo di sciare su ognuna di esse. Suggerimenti ad ampio raggio, soprattutto sulla scelta delle linee da tenere durante le discese. Siamo fortunate a condividere questo percorso insieme¡±.
Come si ¨¨ svolta la sua preparazione quest¡¯anno??
¡°I ghiacciai non erano l¡¯ideale e abbiamo iniziato a casa con tanta parte atletica. A intervallare, due blocchi da una settimana ciascuno, con allenamenti a Les Deux Alpes. Poi a fine agosto, pi¨´ di un mese in Argentina dove abbiamo trovato ottime condizioni per sciare¡±.
Nello specifico quanto si allenava?
¡°Quando ero in Italia, sei giorni su sette, mattina e pomeriggio. Mi riposavo solo la domenica. Quando siamo stati in Sudamerica, invece, si sciava al mattino e si lavorava sulla parte atletica al pomeriggio. I carichi variavano a seconda dell¡¯impegno nella prima parte di giornata. In tutto sono stati 4 mesi di preparazione estiva¡±.
Il 2 dicembre si comincia finalmente. ? stato impegnativo mantenere la forma in attesa della gara di Lake Louise?
¡°In questi giorni siamo negli States per continuare a lavorare al meglio: sono contenta perch¨¦ qui riusciamo a fare velocit¨¤. Ultimamente avevamo invece dato grande spazio al gigante e allo slalom. L¡¯attivit¨¤ svolta nel periodo estivo ¨¨ stata molto utile nell¡¯ottica del mantenimento della forma¡±.
Come si gestisce una sciatrice della squadra italiana dal punto di vista dell¡¯alimentazione?
¡°Cerco sempre cibi sani, ovviamente. E mi nutro in maniera equilibrata. Di solito ho quattro finestre durante la giornata: colazione, pranzo, spuntino e cena. La cucina ¨¨ varia, fortunatamente, anche se non voglio rinunciare ai miei piatti preferiti¡±.
Quali sono?
¡°I miei piatti preferiti? Adoro mangiare le lasagne agli spinaci di mia mamma e i crostoli con i crauti. Io invece cucino di tutto. Anche se ci vorrebbe pi¨´ tempo da dedicare alle ricette complesse. Se devo preparare da mangiare per me, invece, prediligo qualcosa di rapito¡±.
E il giorno della gara?
¡°La colazione del giorno della gara pu¨° comprendere porridge o yogurt greco o pane e prosciutto. A pranzo di solito pasta e insalata. La cena, infine, carne con verdure. E se ho voglia di un pezzo di cioccolato, mi levo lo sfizio¡±.
Considera la sua disciplina una lotta contro il tempo o una lotta contro le avversarie?
¡°Io parto da un presupposto: se il cronometro non segna un tempo buono, difficilmente sar¨° in una posizione ottimale in classifica. Ci¨° che detesto, per¨°, ¨¨ avere la sensazione di avere compiuto una discesa di qualit¨¤ e poi vedere un risultato numerico non soddisfacente. ? estremamente fastidioso¡±
Quali emozioni le regala la velocit¨¤?
¡°La velocit¨¤ per me ¨¨ adrenalina e divertimento. Mi fa sentire libera. L¡¯anno scorso, durante una gara di Coppa del Mondo ho raggiunto i 139.2 chilometri orari. Ma potrebbe non essere il mio record. Penso, ma non ne sono sicura, di aver toccato i 142 chilometri orari in allenamento a Cervinia¡±.
Nella vita ¨¨ frenetica come in pista?
¡°Nella quotidianit¨¤ mi piace gestire le giornate con calma: preferisco alzarmi prima dal letto e avere i giusti tempi per fare tutto ci¨° che serve piuttosto che essere costretta a velocizzare le mie azioni. Quando serve, per¨°, so anche essere rapida¡±.
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