Parla l'esperta
Comunicazione allenatore-atleta: ecco perch¨¦ ¨¨ vietata la parola "non"
? il momento di entrare in campo. L¡¯allenatore si avvicina all¡¯atleta e sussurra ¡°non pensare al pubblico¡±. Risultato: l¡¯atleta pensa al pubblico. Elena Giulia Montorsi, psicologa sportiva, spiega questa dinamica. ¡°? fisiologico per il cervello seguire gli input e focalizzare l¡¯azione. La parola 'non' riferita a un¡¯azione da compiere, invece, impedisce al cervello di trovare la soluzione corretta rispetto a quanto viene richiesto. L¡¯allenatore, quindi, deve sussurrare ¡°rimani concentrato solo su quello che devi fare¡±. Lo stesso vale nel bel mezzo di una gara o durante la ricognizione. La parola ¡°non¡± associata a input - dichiara l¡¯esperta - ¨¨ vivamente sconsigliata perch¨¦ rinforza il problema. ¡°Occorre che l¡¯allenatore si abitui a decodificare in positivo le frasi, quindi da ¡°non ti chiudere¡± ad ¡°apri le spalle¡±, da ¡°non guardare in basso¡± a ¡°pensa di avere un bicchiere sulla testa¡±.
Reazioni emotive e pratiche al non fare
¡ª ?¡°Viene naturale - sottolinea Elena Montorsi - dire cosa non fare per correggere azioni sbagliate. Siamo cresciuti a suon di divieti volti a tutelarci. Partendo da questo presupposto, l¡¯allenatore non pu¨° che ripetere con l¡¯allievo il medesimo schema verbale. Lo fa per il suo bene senza rendersi conto davvero di quello che ha appena suscitato¡±. La reazione sar¨¤ prima di tutto emotiva e poi pratica: ¡°Chiedere di non fare una cosa sbagliata insinua nell¡¯atleta il dubbio sulla sua preparazione e lo rapporta al suo difetto in modo demotivante. Una volta entrato in campo, far¨¤ quello che gli ¨¨ rimasto in testa, quello che gli ¨¨ stato chiesto di non fare, perch¨¦ ha in mano il problema, non la soluzione¡±. Vale per i giovani e per i professionisti, perch¨¦ ¡°la performance chiede a tutti la giusta concentrazione e una sana motivazione¡±.
Esercizi pratici per l'atleta
¡ª ?Ecco gli esercizi pratici per eliminare il ¡°non¡± e ottimizzare la performance: ¡°Un diario di allenamento dove scrivere sul lato sinistro gli esercizi fatti e sul lato destro come migliorarli. Lo stesso vale per l¡¯esercizio di gara. In questo caso sul lato sinistro si appunteranno i dettagli tecnici e sul destro come eseguirli in modo ottimale. In questo modo il cervello dell¡¯atleta ¨¨ facilitato nel suo compito, ossia cercare soluzioni¡±. In trasferta, prima della gara, un potente alleato ¨¨ il registratore: ¡°Consiglio di registrare la propria voce mentre si ripete a memoria un percorso o un¡¯esecuzione. Lo si riascolta e se ci sono dei 'non', si cancella e si ripete la registrazione per poi riascoltarla¡±.
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Esercizi pratici per l'allenatore
¡ª ?Il diario ¨¨ fortemente consigliato anche agli allenatori. ¡°Cosa vuole che migliori lo scrive sul foglio di sinistra e come su quello di destra. Si tratta di un allenamento mentale che favorisce la consapevolezza verbale. I progressi si percepiranno in due settimane¡±. Fondamentale il ruolo della sentinella: ¡°Pu¨° essere un vice allenatore, uno stagista, un assistente. Perfino il proprio allievo. Chiunque, insomma, ¨¨ al suo fianco e quindi in grado di avvisarlo appena pronuncia la parola 'non' per dare l¡¯input a un¡¯azione¡±. Non vanno dimenticati il tono della voce e i gesti del corpo. Queste componenti rappresentano il 75% della comunicazione. ¡°La comunicazione verbale sar¨¤ efficace al 100% se unita al giusto tono di voce e alla coerente comunicazione non verbale. I 3 livelli di comunicazione devono essere assolutamente coesi: frase costruttiva, tono incoraggiante e linguaggio del corpo rassicurante¡±. Entrare in campo non sar¨¤ un problema, ma una soluzione verso il traguardo.
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