Il preparatore atletico degli azzurri Riccardo di Maio spiega la particolare abilit¨¤ che i ragazzi di Crowley stanno sviluppando e che li ha portati a battere Samoa e Australia
L¡¯Italia del rugby sta attraversando un momento d¡¯oro, dopo tanti anni di difficolt¨¤, e la storica vittoria di sabato contro l¡¯Australia ha mostrato una squadra azzurra capace di offrire un gioco spumeggiante e di alto livello. Merito delle qualit¨¤ dei ragazzi in campo, ma anche di uno staff tecnico capace di lavorare nel migliore dei modi con un gruppo giovane e pieno di voglia di fare. Una delle cose che pi¨´ ha colpito di questa Nazionale, rispetto al passato, ¨¨ la capacit¨¤ di reggere 80 minuti ad alta intensit¨¤, senza calare il ritmo anche di fronte ad avversari di prima fascia. Una novit¨¤ assoluta, se si pensa alle tante belle prestazioni sfumate nei minuti finali. Questo miglioramento arriva da un grande lavoro fatto in questi mesi con Riccardo di Maio, preparatore atletico dell¡¯Italia che ha raccontato a Gazzetta Active quali sono gli aspetti fisici e atletici sui quali hanno lavorato.
Intensit¨¤ e densit¨¤
¡ª ?¡°Venivamo dall¡¯esperienza non positiva di questa estate (con la sconfitta in casa della Georgia, ndr) che ci ¨¨ servita a capire come migliorare ulteriormente il lavoro che proponiamo ai ragazzi. Le parole chiave di questi test match sono state intensit¨¤, nella prima settimana di raduno, e densit¨¤ nelle settimane che portavano poi alle partite con Samoa e Australia. Nella prima fase ci siamo concentrati sull¡¯aumento del volume di lavoro, quindi sull¡¯intensit¨¤, nella seconda invece abbiamo lavorato sulla capacit¨¤ di ripetere azioni ad alta intensit¨¤ con tempi di recupero molto brevi, quindi sulla densit¨¤¡± spiega il tecnico: ¡°In breve, una volta acquisita la capacit¨¤ di eseguire una giocata ad alta intensit¨¤, abbiamo lavorato sul rendere i giocatori in grado di fare quelle azioni con maggiore frequenza e recuperando sempre pi¨´ velocemente tra una giocata e l¡¯altra. Un conto ¨¨ fare 10 azioni intense in un¡¯ora, un conto ¨¨ farne altrettante in 10 minuti¡±.
La "repeated sprint ability"
¡ª ?Si tratta esattamente di ci¨° che ¨¨ successo nelle due sfide con Samoa e Australia, dove l¡¯Italia ha insistentemente costruito delle azioni ad alta intensit¨¤, ripetendole per tutti gli 80 minuti e mettendo in difficolt¨¤ gli avversari: ¡°Questa abilit¨¤ si chiama Repeated Sprint Ability, che ¨¨ la pi¨´ richiesta per quello che ¨¨ il gioco del rugby e per il modo in cui lo giochiamo. ? importante perch¨¦ non si arriva a giocare 80 minuti a questi livelli solo con una base aerobica, ma anche e soprattutto con la grande capacit¨¤ di recuperare velocemente dopo azioni e gesti ad alta intensit¨¤. Questo poi ti porta a poter esprimere al meglio il tuo gioco¡±.
Pesi e palestra, ma pensando al campo
¡ª ?Il lavoro degli azzurri, chiaramente, passa anche per l¡¯aspetto maggiormente legato alla palestra e alla pesistica. Tutti gli esercizi di questo tipo sono per¨° orientati ad un obiettivo specifico, che ¨¨ il replicare quello che poi ¨¨ il gesto tecnico che va fatto in campo: ¡°Anche negli allenamenti pi¨´ ¡®classici¡¯ che facciamo in sala pesi, il lavoro muscolare di sviluppo di forza e potenza funge da base per un allenamento pi¨´ tecnico in cui andiamo a simulare ed eseguire gesti che poi i ragazzi dovranno compiere in campo¡±. Il fisico non ¨¨ tutto insomma, e in un rugby che negli ultimi anni ¨¨ stato spesso orientato alla ricerca della fisicit¨¤ estrema non ¨¨ scontato. Del resto, l¡¯Italia ha schierato contemporaneamente giocatori piccoli e rapidi come Ange Capuozzo e Pierre Bruno, e spera di poter recuperare presto anche l¡¯altro folletto azzurro, Matteo Minozzi: ¡°Il rugby ¨¨ bello anche per questo. C¡¯¨¨ davvero spazio per tutti ed ¨¨ una cosa che fa un¡¯ottima pubblicit¨¤ al nostro sport. Le abilit¨¤ che questo gioco richiede sono diverse e tutte sono utili. Chiaramente Ange e Pierre non spiccano per il volume fisico, ma hanno altre caratteristiche che li rendono assolutamente competitivi a livello internazionale. La ricerca del talento non pu¨° fermarsi alla semplice individuazione del volume muscolare o del peso di un atleta: non ¨¨ cos¨¬ e anche a livello internazionale si vedono molti giocatori capaci, come Capuozzo che pesa 72 kg, e che non hanno dei fisici cos¨¬ ¡®importanti¡¯ rispetto a un passato anche molto recente, nel quale effettivamente i campi erano pieni di persone molto pi¨´ grosse fisicamente¡± conclude Riccardo di Maio.
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