L¡¯ex c.t. del volley, protagonista dell¡¯unico oro mondiale femminile, ci svela i segreti per diventare un buon trainer: ¡°Mentre forma talenti, impara dai propri errori¡±
¡°Una squadra si struttura su obiettivi comuni e condivisi¡±. Questo il trampolino di lancio per un tuffo nel volley attraverso le parole di Marco Bonitta. L¡¯ex c.t. della pallavolo, noto per aver condotto la nazionale femminile italiana sul tetto del mondo nel 2002 (oro iridato inedito e non ancora replicato), chiarisce: ¡°Si diventa bravi allenatori anche facendo tesoro dei propri errori¡±.?
LA SCELTA DEL CAPITANO
¡ª ?¡°In passato - testimonia Bonitta - l¡¯identificazione del capitano della squadra ricadeva sul ruolo del palleggiatore o sull¡¯anzianit¨¤ dell¡¯attaccante o del ricettore. Corrispondeva spesso con il giocatore di punta, quello sottoposto di suo all¡¯attenzione dei media. Con il tempo, abbiamo assistito a un cambiamento. O meglio, il cambiamento lo abbiamo determinato. Abbiamo prediletto la scelta di un leader emotivo. Un giocatore con i nervi saldi, molto incentrato sul bene della squadra, sul rispetto delle regole e delle dinamiche psicologiche interne al gruppo¡±.?
OBIETTIVI E STRATEGIE
¡ª ?Fissare obiettivi e strategie, micro-obiettivi e strategie ad hoc: ¨¨ la regola di base per convogliare le energie dei singoli in un¡¯unica direzione, tenendo conto che la sfida ¨¨ sei contro sei, quindi l¡¯osservazione, di volta in volta, punta su dodici giocatori. ¡°In una stagione sono molte le variabili che determinano le criticit¨¤, al di l¨¤ di una singola partita, quindi io ci tengo a spiegare gli obiettivi e le strategie ai miei giocatori per dare una bussola al team. In una squadra evoluta deve esserci piena consapevolezza di forze e limiti propri e degli avversari. In questo contesto l¡¯allenatore deve trovare il tema per esaltare le qualit¨¤ della propria squadra, prevedendo le condizioni di gioco che l¡¯avversario impone e prepararsi a rispondere adeguatamente. Nelle squadre dilettanti questo aspetto di osservazione esterna viene a mancare lasciando spazio unicamente a un lavoro interno che permetta ad ogni giocatore di conoscere se stesso come singolo atleta e come membro del gruppo. Io consiglio sempre di testare il modo di interagire con ognuno di loro. Gli obiettivi e le strategie non possono prescindere dalla comunicazione interna¡±.
IL SENSO DI APPARTENENZA
¡ª ?Tra le famose variabili citate da Bonitta ci sono le sostituzioni o i cambiamenti morfologici di una squadra (ad esempio, l¡¯ingresso di un nuovo giocatore). ¡°Situazioni delicate che vanno gestite con il massimo della trasparenza per riassettare nuovi equilibri. Con il tempo ho capito che, anche se in buona fede, sono vietate le mezze verit¨¤ perch¨¦ gli equivoci diventano sangue marcio per una squadra e alimentano fazioni di opinioni disallineate fra loro. Se credo obiettivamente di dover operare una sostituzione mi preoccupo prima di tutto che il giocatore coinvolto comprenda del tutto la mia scelta a quattrocchi. Solo allora posso comunicarlo alla squadra¡±.?
QUANDO FORZARE LA COMPLICIT¨¤
¡ª ?¡°Due leader possono dare un valore aggiunto alla squadra. Possono competere fra di loro ma saper cedere il passo per il bene comune. Due leader possono essere forzate a giocare insieme. Diverso ¨¨ il discorso caratteriale e questo l¡¯ho imparato a mie spese, quando ho forzato due atlete che proprio non andavano d¡¯accordo di persona. E il campo ha sentenziato condannando la mia scelta. D¡¯altronde anche l¡¯allenatore, mentre forma talenti in evoluzione, impara dai propri errori¡±.?
RICORDI CHE LASCIANO UN SEGNO AL DI LA¡¯ DEL RISULTATO
¡ª ??¡°Mondiali 2014, semifinale: giochiamo contro la Cina e perdiamo 3-1. Quando entriamo nel Palaforum per affrontare il Brasile mi aspetto di ricevere l¡¯indifferenza di un pubblico intristito per quello che sarebbe stato un terzo o quarto posto dell¡¯Italia. Non ¨¨ raro, infatti, riscontrare un consenso verso il tecnico calibrato sulle vittorie della sua squadra. Inaspettatamente, al mio ingresso con lo staff, il pubblico ci ha tributato un applauso caloroso che mi ha commosso. E¡¯ stato un segnale di affetto al di la del risultato che un tifoso sintetizz¨° in: ¡°Italia fuori dal podio ma dentro al cuore¡±. Evidentemente avevamo lasciato qualcosa di bello a prescindere dall¡¯esito finale. Le ragazze avevano giocato al loro massimo e questo umanamente ¨¨ stato percepito¡±.
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