3? PUNTATA
Parlano i preparatori: "All'estero pi¨´ corsa". Gasp e Juric unici europeisti
Nelle prime due puntate delle nostra inchiesta abbiamo visto come ci si allena nel calcio italiano e abbiamo visto quali sono a grandi linee le differenze con lĄŻestero. Ora scendiamo pi¨´ nel dettaglio con le testimonianze di tre preparatori italiani che lavorano o lo hanno fatto di recente fuori dai nostri confini.
In Italia bilanciere e lavagna
ĄŞ ?Carlo Nicolini ha legato la sua carriera a Mircea Lucescu, di cui ¨¨ stato il preparatore atletico al Galatasaray, al Besiktas e allo Shaktar, vincendo ovunque prima di passare allo Zenit in Russia e alla nazionale turca. "Mkhitaryan, Douglas Costa, Calhanoglu e altri giocatori turchi: mi hanno raccontato le loro esperienze in Serie A, Premier e Bundesliga e tutti concordano sul fatto che in Italia si fa pi¨´ palestra che allĄŻestero, dove lavori di potenziamento muscolare vero e proprio non sono previsti, ma ci si concentra invece sulla prevenzione agli infortuni". "La percentuale di lavoro a secco delle squadre italiane ¨¨ superiore a quella delle straniere", continua Nicolini. "Siamo ancorati a lavori che in teoria sono perfetti, ma che trovano poca applicazione pratica rispetto ai gesti atletici ¨C corse e scatti brevi ¨C che la partita richiede al calciatore. Altra cosa: allĄŻestero le sedute sono molto pi¨´ corte. In Italia, vuoi perch¨Ś gli allenamenti sono molto teorici, vuoi perch¨Ś si fa tanta tattica, durano parecchio di pi¨´. Ma lunghezza non fa rima con intensit¨¤. E si fa un uso minore della piscina e della sauna, che invece allĄŻestero sono una prassi normale a fine allenamento".
Prevenzione e intensit¨¤
ĄŞ ?Antonello Brambilla allena i portieri del Watford, seconda divisione inglese. "Il club ha un dipartimento scientifico che detta i carichi di lavoro atletici quotidiani di ciascun giocatore. I dati vengono monitorati in tempo reale e, una volta raggiunti gli obiettivi, il giocatore viene fermato. Cos¨Ź si evitano sovraccarichi e affaticamenti muscolari". Stefano Rapetti ha seguito Mourinho al Manchester United dopo essere stato il preparatore della sua Inter del Triplete. "In Premier e in Bundesliga corrono a una intensit¨¤ maggiore, ma non dipende solo dai sistemi di allenamento. CĄŻ¨¨ una ragione genetica: in Inghilterra e Germania ci sono molti giocatori di colore, pi¨´ veloci e potenti dei caucasici. CĄŻ¨¨ una ragione legata alla carta dĄŻidentit¨¤: lĄŻet¨¤ media ¨¨ pi¨´ bassa. Giocatori pi¨´ giovani vuol dire calcio pi¨´ veloce e aggressivo. Ce nĄŻ¨¨ una tattica: allenano i principi di gioco. Non ¨¨ tutto codificato e schematizzato come da noi, la didattica in allenamento ¨¨ ridotta allĄŻosso, a tanti uno contro uno, due contro uno, tre contro due. ? tattica individuale che riproduce quel che succede in partita: un numero basso di giocatori si affronta in maniera diretta, con lĄŻattaccante e il difensore, a seconda dei casi, chiamato a orientare a proprio vantaggio lĄŻazione dellĄŻavversario".
L'aggressivit¨¤ di Gasperini
ĄŞ ?"Cos¨Ź fa Gasperini, con cui ho lavorato allĄŻInter. Per sviluppare il suo gioco, i chiede giocatori che abbiano forza fisica, corsa, capacit¨¤ nellĄŻuno contro uno. ? per questo che lĄŻAtalanta ¨¨ unica o quasi nel panorama italiano ¨C unĄŻaltra ¨¨ il Verona ¨C ed ¨¨ per questo che, quando ¨¨ in forma, sbrana chiunque, andandolo a prendere nella sua area. Giampaolo, col quale ho lavorato al Toro, ¨¨ il contrario. Il suo credo ¨¨: non avanzo ma ti stano, il suo calcio ¨¨ tutto possesso palla, ¨¨ un sostenitore della didattica e della lavagna. I dati delle nostre partite erano inequivocabili. Che si vincesse o si perdesse, avevamo sempre il solito comportamento: in fase di non possesso la squadra faceva una quantit¨¤ di lavoro fisico impressionante, che calava quando bisognava attaccare. Il gioco di Gasp ¨¨ di aggressivit¨¤, quello di Giampaolo ¨¨ di posizione. La maggior parte dei nostri allenatori lavora per reparti: una volta prova la linea difensiva, poi quella di centrocampo, poi quella degli attaccanti. Ma se non ti alleni a ritmi alti, ¨¨ chiaro che se poi affronti il Lipsia di Nagelsmann ti piglia a pallonate, perch¨Ś vanno a tremila allĄŻora e non gliene frega niente di rimanere coi difensori bene in linea. Se lĄŻavversario recupera palla, accettano lĄŻuno contro uno e fanno a sportellate. La mentalit¨¤ inglese e tedesca ¨¨: mi fai gol? Provo a fartelo. Me ne fai un altro? Provo a fartene due. Poi, certo, in Europa vincono anche perch¨Ś sul mercato hanno una disponibilit¨¤ economica che noi ci sogniamo".
Preparazione atletica
ĄŞ ?Solo dopo arrivano le differenze legate alla preparazione atletica. "In Inghilterra tutto ci¨° che non ¨¨ calcio ¨¨ vissuto come unĄŻintromissione inaccettabile. Cos¨Ź, preferiscono ottenere con il pallone gli stessi risultati di un lavoro a secco. La grande innovazione che Mourinho port¨° nel nostro calcio al suo arrivo in Italia nel 2009 fu il cosiddetto allenamento integrato, in cui si fondono elementi atletici, tecnici, tattici e cognitivi. A inizio Duemila avevano preso piede gli small side games, gli allenamenti su spazi ridotti, perch¨Ś condizionavano tutte le capacit¨¤ fisiche del giocatore. Ora le cose sono cambiate e allĄŻestero sono tornati alle partite undici contro undici. Da noi si continua con le partitelle su campo ridotto. Sarebbe opportuno che in Italia si ripristinasse lĄŻamichevole del gioved¨Ź. La palestra? In Germania la usano, nel resto dĄŻEuropa, a cominciare da Inghilterra, Spagna e Portogallo, non pi¨´. I lavori di forza si fanno in campo: sprint, frenate, balzi, cambi di direzione".
Costosi strumenti hi-tech
ĄŞ ?"I tanti infortuni muscolari in Serie A? In parte si spiegano con lavori sulla forza che allĄŻestero sono molto meno analitici, ma anche con le potenzialit¨¤ economiche differenti: qualsiasi club inglese destina il dieci per cento del fatturato allo sviluppo scientifico e tecnologico. Questo si traduce in un maggior numero di strumenti, e pi¨´ efficaci, per valutare un giocatore dal punto di vista morfologico e funzionale. Nei loro centri sportivi, anche delle serie inferiori, cĄŻ¨¨ un laboratorio di Sport Science che contiene strumenti costosissimi per lo screening completo del corpo dellĄŻatleta. Tutto ci¨° si traduce in prevenzione. Il NordBord, per esempio, serve a misurare la forza della catena posteriore della coscia, dove ci sono i flessori, soggetti pi¨´ di altri rompersi. In Italia ce lĄŻhanno il Milan, la Juve, la Roma e forse lĄŻInter. Ancora: gli inglesi regalano ai giocatori una specie di gambali che contengono ghiaccio, si gonfiano e sgonfiano, cos¨Ź da favorire e accelerare il recupero dopo lo sforzo. Una specie di crioterapia mobile. Al Manchester regalano materassi collegati a dei sensori che misurano la qualit¨¤ del sonno. Noi queste cose ce le sogniamo".
Testa e muscoli, che stress
ĄŞ ?Di calciatori abbiamo parlato, con la voce di uno di loro chiudiamo. Davide Biondini, gi¨¤ al Cagliari, Genoa, Atalanta e Sassuolo, ha smesso da poco. Perci¨° ha meno problemi a esporsi e, soprattutto, ricopre una carica istituzionale, quella di vicepresidente dellĄŻassociazione calciatori. "Siamo molto preoccupati per lĄŻaumento delle partite che riguardano i top club di A, con tutto quello che ne consegue: pi¨´ trasferimenti, pi¨´ stress, pi¨´ rischi di farsi male". Un tritacarne nel quale lĄŻapproccio mentale pu¨° fare la differenza. "Noi scontiamo un modo poco sano, se possiamo dire cos¨Ź, di vivere le partite e di conseguenza le sconfitte. In Inghilterra i calciatori hanno meno pressione addosso: ¨¨ una questione di educazione sportiva. Non hanno lĄŻansia della prestazione che abbiamo noi e che toglie lucidit¨¤ e blocca le gambe. ? una differenza culturale che in parte spiega certi numeri e statistiche. Poi cĄŻ¨¨ un fatto tecnico: il nostro calcio arriva da una storia di difesa e contropiede che ci ha permesso di vincere tantissimo ma che certo non ¨¨ sinonimo di intensit¨¤ e spettacolo. Stiamo provando a liberarci da queste scorie, ma non so se siamo pronti a cambiare del tutto". E i metodi di allenamento, tanta didattica e poco ritmo? "Nelle poche partite europee che ho giocato col Sassuolo mi sono reso conto che allĄŻestero corrono di pi¨´ e sono meno preoccupati della tattica. Se a questo si aggiunge la mentalit¨¤ che li porta ad affrontare chiunque per vincere, il cerchio si chiude". E si torna l¨Ź, alla testa. Da cui discende tutto il resto.
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