Il Volo a tutto sport: "La rabbia? La sfoghiamo con il tennis! Ci prendiamo a racchettate..."

Piero, Ignazio e Gianluca scherzano sul loro rapporto e ci raccontano tutte le loro passioni sportive, dalla maratona al padel

Ogni volta che vanno in tournée scelgono l’hotel con la palestra: Piero Barone, milanista, Ignazio Boschetto, juventino, e Gianluca Ginoble, romanista, ovvero i ragazzi de Il Volo sono molto sportivi e disciplinati nell’alimentazione. Una vita così movimentata, piena di serate e viaggi trova equilibrio anche attraverso lo sport e sane abitudini a tavola. Oggi, venerdì 29 marzo, esce il primo disco di inediti?Ad Astra, undici tracce compresa una collaborazione con Irama, una nuova dimensione musicale tra problemi terreni e universo, a coronamento di quindici anni di carriera, poi via al tour?Tutti per uno: il 20 aprile in Cina, poi quattro date in Giappone, 9, 11, 12 e 13 maggio all’Arena di Verona, anche la quarta data è quasi tutta esaurita, l’estate in Italia, l’autunno in Europa. “Ci teniamo allenati con esercizi in palestra, pesi nei giorni off, puntiamo di più sullo stretching la mattina del concerto, ognuno con i propri orari (Piero preferisce a mezzogiorno, ndr) e con le proprie esigenze, chi corre e chi cammina, scopriamo le città a piedi”.

Chi è il più sportivo?
Piero: “A novembre ho partecipato alla maratona di New York, è stata un’esperienza fantastica. L’anno precedente, a settembre, mi ero alzato presto dopo il concerto al Radio City Music Hall, troppa adrenalina, così alle 6 e mezza sono andato a correre con un mio carissimo amico che fa la maratona e ci siamo goduti le prime luci della città, da lì mi è venuta l’idea di provarci e appena potrò lo ripeterò. Purtroppo a Berlino non riuscirò ad andare, sarò in tour e non avrò tempo per prepararla. Ogni volta che arriviamo in una città nuova alla reception prendo informazioni per un itinerario culturale e un altro sportivo: i 16 chilometri percorsi a Sidney sono stati meravigliosi. La corsa è il mio antidoto contro le tensioni”.

Ignazio: “Io mi diletto con il tennis e il padel. Stavo giocando proprio mentre Sinner era in campo per la finale con Medvedev agli Australian Open, abbiamo interrotto, guardato la partita in tv e quando Jannik ha vinto ho pianto”.

“Ho visto un documentario su Tomba – interviene Piero – per Sinner c’è lo stesso trasporto della gente, si merita tutto perché con i suoi comportamenti è un bell’esempio per tanti giovani. Ero a Torino, sono andato a vederlo, emozionante osservarlo da vicino, il rumore della pallina e tutta l’atmosfera. Qualche volta gioco a tennis contro Ignazio, così – sorride – tutta la rabbia che abbiamo nei nostri confronti la sfoghiamo a tennis, non a parole ma a racchettate!”.

Gianluca: “Io non rinuncio alla palestra, esercizi a corpo libero, e cammino molto”.

E a tavola come vi comportate?
“Il benessere fisico è una questione mentale. Cerchiamo equilibrio tra la dieta mediterranea e quella asiatica: quando siamo in Giappone ci piace il riso a colazione e ci adattiamo volentieri alla loro cucina. Evitiamo la carne di maiale da quando Piero si è scoperto intollerante, e i salumi, a parte il prosciutto crudo e quando siamo a Bologna facciamo uno strappo per la mortadella. Mangiamo tutti le stesse cose, tipo lo yogurt senza lattosio, stiamo leggeri e attenti non perché siamo viziati ma perché sul palcoscenico abbiamo una bella responsabilità e dobbiamo arrivarci sempre in forma, una volta che abbiamo sgarrato prima di salire sul palcoscenico è stata dura”.

Gianluca: “La mattina due uova in camicia con un toast ai cereali e un po’ di avocado, un filo d’olio. Un’alimentazione sana richiede sacrificio, ma fa parte della nostra preparazione”.

Tra tanti aneddoti, uno con un calciatore??
Gianluca: “L’anno scorso, quando eravamo a Buenos Aires, abbiamo cantato con tutto il pubblico la canzone degli argentini durante la vittoria al Mondiale,?Muchachos, Esta Noche Me Emborracho, ormai un inno: abbiamo inviato il video a Dybala, ha apprezzato molto”.

La vostra musica ha accompagnato atleti nel pattinaggio artistico e in altre discipline, il pattinatore giapponese Yuzuru Hanyù ha vinto l’Olimpiade sulle ali del vostro brano: che effetto fa?
Ignazio: “Bellissimo, dopo quella medaglia hanno cominciato a conoscerci in Giappone e ci hanno chiamati in tournée per la prima volta, lo sport e la musica insieme funzionano sempre. Ora anche?Capolavoro, che abbiamo portato a Sanremo, sta accompagnando alcuni atleti, ne siamo felici”.