I dati Istat sul 2022 forniscono diverse indicazioni: il numero degli italiani "sportivi" resta stabile con il recupero della fascia anagrafica minorenne. Balzo avanti per¨° del dato relativo a chi non fa alcuna attivit¨¤ fisica. Preoccupanti i dati su alcune regioni meridionali e sulla forbice fra pratica maschile e femminile
Secondo i dati pubblicati dall'Istat il numero degli italiani dai 3 anni in su che praticano lo sport non ¨¨ sostanzialmente cambiato fra il 2021 e il 2022. Sommando chi lo fa in modo "continuativo" e chi con modalit¨¤ "saltuarie" si arriva a una percentuale del 34,6, con un piccolo 0,1 in pi¨´ rispetto all'anno prima, ma per il calo demografico in realt¨¤ cala la cifra assoluta, dai 20 milioni e 137mila del 2021, ai 19 milioni e 877mila del 2022. Tornano allo sport e all'attivit¨¤ fisica diverse centinaia di migliaia di bambini e ragazzi, che erano usciti dal circuito delle attivit¨¤ durante la pandemia. Nella pancia del dato, per¨°, c'¨¨ un travaso di praticanti dai "saltuari" (che passano dal 10,9 all'8,3) ai "continuativi" (che salgono dal 23,6 al 26,3). In sostanza, fra chi fa sport si fa pi¨´ sport.?? invece cresciuto il dato che riguarda i sedentari, che sono oggi il 37,2 ed erano ieri il 33,7 per cento. In termini assoluti l'aumento di chi non si muove ¨¨ di pi¨´ di un milione e mezzo di persone. La "colpa" di questa dinamica ¨¨ data del fatto che la terza categoria, quella che riguarda chi fa "solo qualche attivit¨¤ fisica", ¨¨ passata dal 31,7 al 28,2. Probabilmente il retaggio del Covid aveva prodotto l'aumento di questo tipo di approccio all'attivit¨¤ motoria, che per¨° evidentemente non ¨¨ stata intercettato dalla pratica sportiva organizzata.?
PIU' RAGAZZI
¡ª ?Quanto alla pratica sportiva, la situazione si ¨¨ ribaltata rispetto alla precedente rilevazione: hanno recuperato posizioni le fasce minorenni, mentre hanno perso qualcosa quelle adulte. Anche qui, ma tutti i dati vanno interpretati con prudenza, la ragione pu¨° essere dovuta al Covid. Le riaperture generalizzate hanno riportato in diversi casi bambine e bambini nelle palestre, nei campi e nelle piscine: per esempio nel segmento anagrafico della scuola elementare, 6-10 anni, gli sportivi sono passati dal 48,9 del 2021 al 61,7 del 2022. Stesso discorso per la forbice 11-14 anni, dove si ¨¨ passati dal 54,8 al 65,6 per cento. Gli arretramenti pi¨´ significativi sono invece quelli nell'area di et¨¤ fra i 45 e i 54 anni (meno 3,2 per cento) e in quella 55-59 (meno 2,8). Fra gli over 65, il numero di praticanti non ¨¨ cambiato in un anno.?
NUOVO ALLARME SUD
¡ª ??Quanto alla distribuzione territoriale, c'¨¨ sempre il territorio della provincia di Bolzano in testa, una sorta di Finlandia d'Italia visto che il paese scandinavo ¨¨ tradizionalmente il pi¨´ sportivo d'Europa. Il 61,7 per cento degli altoatesini dai 3 anni in su pratica lo sport. Il Trentino ¨¨ al 50,2, la Valle d'Aosta al 47,6, il Veneto al 41,9, la Lombardia al 40,4. Soltanto in tre regioni i sedentari non sono aumentati: Umbria, Molise e Friuli Venezia Giulia. Particolarmente preoccupante, invece, la situazione in alcuni regioni meridionali. In Sicilia i sedentari sono arrivati al 58,8 con un aumento del 6,6 per cento; in Calabria siamo al 58,4 e qui c'¨¨ un segno pi¨´ dell'8,7. Purtroppo resta significativo anche il gap fra uomini e donne: la percentuale maschile degli sportivi ¨¨ del 40,2 (39,8 nel 2021), quella femminile del 29,2 (29,6 nel dato precedente). Un altro dato che colpisce, e che consolida quanto gi¨¤ emerso in altri studi, riguarda la correlazione fra pratica sportiva pi¨´ diffusa e titolo di studio. Fra i 25 e i 44 anni, le persone laureate per il 56,8 praticano lo sport, percentuale che scende fra i diplomati al 42,9 e al 23,8 per chi ha la licenza media.?
CONTRADDIZIONI
¡ª ?Resta da capire la differenza fra le indicazioni di questi numeri e quelli diffusi appena qualche mese fa dall'Unione Europea attraverso Eurobarometro, che parlavano di una significativa riduzione della sedentariet¨¤ in Italia nell'arco di tempo 2017-2022. Va comunque sottolineato che i sistemi di rilevamento cambiano e in qualche caso riducono le risposte all'alternative pratica sportiva/nessuna attivit¨¤ senza quel "solo qualche attivit¨¤ fisica" tenuto in conto dall'Istat. In ogni caso, siamo di fronte a numeri (l'indagine ¨¨ della fine di febbraio del 2022) che fanno riflettere e che nelle prossime settimane forniranno altra materia per discutere all'interno del sistema sportivo italiano.
IL progetto
¡ª ?Intanto a Roma il tema della diffusione della pratica sportiva al femminile ¨¨ stato oggetto della presentazione del progetto di sostenibilit¨¤ sociale realizzato da Fondazione Lottomatica e Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali. "Se non ci fosse stato lo sport nella mia vita non avrei potuto realizzare i miei sogni - ha detto Silvia Salis, vice presidente vicario del Coni -: lo sport ¨¨ un diritto, ma per farlo esercitare ci vogliono scuole e impianti". Nell'occasione ¨¨ stato presentato il rapporto del Censis dal titolo "Donne, lavoro e sport in Italia. Per la crescita dei territori e del Paese". Dallo studio fra gli altri dati emerge il fatto che la donna che fa sport non stia solo meglio nel fisico e nella mente ma sia anche meglio inserita nella societ¨¤. Il rapporto sottolinea, inoltre, come il 45% delle donne che fa attivit¨¤ motoria la pratichi all'aria aperta. Anche in questo caso le differenze sono notevoli fra Nord, Centro e Sud, tanto che si va dal 50.4% di praticanti donne nel Trentino Alto Adige al 13.4% in Calabria. Il progetto di Filkam e Lottomatica porter¨¤ all'organizzazione dall'ottobre 2023 al maggio 2024 di corsi gratuiti di judo e karate per le studentesse in 5 aree del Paese: Napoli e Casal di Principe in Campania, Taranto in Puglia, Gela in Sicilia e Lamezia Terme in Calabria.?
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