Boxe, test durissimo allo Strandja Sofia E a giugno il CIO decide il futuro dell'AIBA ai Giochi
E' suonato il gong d’avvio allo storico torneo “Strandja” di Sofia in Bulgaria, in programma dal 14 al 19 febbraio. Per la 70¡ã edizione, numeri record: 43 nazioni al via con 240 uomini e 120 donne. Iscritti atleti dei cinque i continenti. L’Italia, guidata dai tecnici Caldarella, Stecca e Cappai, ¨¨ presente con 4 maschi (Cappai, Maietta, Di Lernia e Manfredonia) e 10 donne (Bonatti, Fadda, Marchese, Mesiano, Testa, Nicoli, Alberti, Floridia, Carini e Galizia). Esame durissimo per il nostro team, che si deve confrontare con alcuni dei pi¨´ forti atleti del mondo.
COSI' COSI' E’ questo il terzo torneo al quale sono presenti nostri rappresentanti. il bilancio dei primi due non ¨¨ dei pi¨´ esaltanti. Al Memorial Kolchin di Orsha in Bielorussia, un minitorneo, riservati agli under 22, una passerella per la Bielorussia, la squadra italiana ha conquistato il primo posto con Zara (52), Russo (56) e Iozia (64), molto facile per Zara che ha superato in finale Cordella, confermando si essere in crescita. Anche il ventenne casertano Russo ha ottenuto la sufficienza, vincendo tre incontri, in semifinale ha sconfitto il russo Ibragimov, dato favorito e in finale il locale Tkachou in modo netto. Per Iozia nei 64 kg. l’ostacolo pi¨´ difficile l’ha trovato in semifinale nel ceco Novak, mentre ha vinto netto con locale Murashka per l’oro. Sfortunato il pugliese Malanga che si era presentato bene superando il russo Shilov, dando l’impressione di poter far suo il torneo. Purtroppo una testata a pochi secondi dalla fine, gli procurava una contusione al naso e addio finale. Russo ha fatto intravvedere un bel fraseggio tecnico, anche se ha pochissima esperienza. Il siciliano Buremi a 75 kg. non ¨¨ giudicabile, essendo quella dei welter la sua categoria. Il russo Grinkov lo sovrastava e lo ha battuto netto. Anche se un giudice ha assegnato un 30-27 a suo favore. Bocciati sia Sauli (69) che Antonaci (81), il primo troppo prudente, l’altro incapace di mettere a frutto l’esperienza acquisita nei vari impegni precedenti.
TROPPO TENERO Decisamente peggio sono andati gli azzurri presenti al “Bocskai Istvan Memorial” disputatosi a Debrecen in Ungheria ai primi di febbraio. Prestazioni sottotono per tutti, ad esclusione del campione italiano dei leggeri Canonico, che ha vinto nettamente contro il polacco Wostasinski e lo slovacco Vilian, e ha ceduto di stretta misura col thailandese Rujakran (3-2). Serra e Di Serio sono usciti subito, superati nettamente dal kazako Bibossinov ai punti e Kistohurry per squalifica. Il medio Faraoni dopo aver battuto il cipriota Kokkynos ¨¨ stato distanziato ampiamente dall’esperto locale Harcsa, dimostrandosi troppo tenero per questi impegni. Il +91 Carbotti, aveva iniziato benino, imponendosi con facilit¨¤ sui modesti Kulik (Pol) e Matnas (Lit), in semifinale contro lo stagionato croato Milun, centrato da un montante allo stomaco si ¨¨ arreso al primo round.
MORDENTE Il c.t. Giulio Coletta, sperava in qualcosa di pi¨´, anche se ricordava che questo ¨¨ un torneo di alta qualit¨¤: “La squadra era carica di lavoro e non poteva essere al meglio. Ricordo che l’Italia non vince un oro dal lontano 2014 con Turchi, per il resto solo qualche piazzamento, nel 2018 due bronzi con Iozia e Sarchioto, stavolta un po’ meglio. Canonico forse meritava la finale contro il thailandese. Da Di Serio e Serra mi aspettavo pi¨´ mordente e amor proprio, questo ¨¨ vero. Comunque siamo solo all’inizio della stagione e quelli che contano sono i risultati nelle manifestazioni ufficiali a cominciare dagli Europei U22, che si svolgeranno a Vladikavzak in Russia dal 7 al 18 marzo, dove conto di portare la squadra pi¨´ al completo possibile”.
FONDI CONGELATI Se l’appuntamento degli U22 ¨¨ importante, superiore ¨¨ l’attesa per la riunione che si terr¨¤ a Losanna il 19 e 20 giugno, dove il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) prender¨¤ la decisione riguardo alla partecipazione del pugilato e in quale veste ai Giochi di Tokyo. Al momento il CIO ha congelato tutti i fondi e molte federazioni sono in difficolt¨¤ economica. L’AIBA, presieduta da Gafur Rakhimov, cittadino uzbeko, eletto lo scorso novembre, assicura di aver risolto tutti i problemi e le richieste del CIO, per cui si presenta fiducioso alla riunione di giugno. Confermato dal notiziario pubblicato giorni addietro sul sito dell’AIBA, dove ¨¨ scomparsa la voce delle WSB. Che dovevano partire questo mese. Le voci parlano di formula nuova, per limitare i costi, ma anche di defezioni importanti. Ci chiediamo se vale la pena di insistere in questo momento. Di fatto, l’elezione di Gafur Rahimov alla presidenza dell’AIBA, non piace al CIO, che avrebbe preferito il kazako Serik Konobaev. Nel contempo il presidente Thomas Bach, ha pi¨´ volte ripetuto, che la disciplina sar¨¤ ai Giochi, perch¨¦ gli atleti non debbono pagare per errori esterni.
IL BRACCIO DI FERRO boxe non sono pochi a iniziare dal vice Samaranch jr., sulle orme del padre, presidente dal 1980 al 2001, che dopo i Giochi di Seul 1988, tent¨° in tutti i modi di cancellare la boxe a livello Olimpico. L’alternativa sarebbe quella di creare un’Associazione, alla quale delegare tutta l’attivit¨¤ organizzativa pre Giochi e che Konobaev si ¨¨ detto pronto a guidare. Non sappiamo quanto casualmente il Kazkistan sia rimasto fuori dall’organizzare tornei importanti, mentre la Russia ospita quest’anno i mondiali elite maschile e femminile oltre all’europeo U22, mostrando i muscoli. Anche se la scorsa stagione ¨¨ stato un anno orribile per la Russia, deludente nei campionati pi¨´ importanti. Nonostante l’enorme potenziale di base. Senza dimenticare che l’architetto di Taipei WU, costretto alle dimissioni per cattiva gestione e altre accuse non meno gravi, fa parte del Consiglio del CIO e dirige alcune importanti Commissioni. La nascita della nuova espressione di vertice della boxe, potrebbe riproporlo. Come dire: uscito dalla porta rientrerebbe dalla finestra. Solo voci di fantasia? Sicuramente il braccio di ferro attuale non fa bene a nessuno. Soprattutto al futuro di uno degli sport fondatori dei Giochi.
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