Fulmine a ciel sereno nella nazionale azzurra, che sta iniziando il cammino verso i Giochi di Tokyo 2020. Guido Vianello, 24 anni, nato a Roma il 24 maggio 1994, il gigante della nazionale, la speranza italiana in proiezione olimpica, appartenente al corpo dei Carabinieri dal 2017, dopo aver fatto parte della Guardia Forestale dal 2013 al 2016, ¨¨ passato professionista e debutter¨¤ nella nuova veste, al Madison Square Garden di New York l’8 dicembre, nel sottoclou della serata allestita dalla Top Rank di Bob Arum, imperniata sulla grande sfida nei leggeri tra l’ucraino Vasyl Lomachenko (11-1) titolare WBA e il portoricano Jos¨¦ Pedraza (25-1) campione WBO.
PUGILATO
Il gigante azzurro Vianello passa pro e L'8 dicembre il debutto a New York
Fulmine a ciel sereno nella nazionale azzurra, che sta iniziando il cammino verso i Giochi di Tokyo 2020: Guido Vianello ha firmato un contratto di 7 anni con l'organizzazione Top Rank di Bob . "Un n pizzico di nostalgia esiste, ma il mio futuro ¨¨ pi¨´ importante. Ho fatto conoscere la mia decisione al presidente Vittorio Lai e agli allenatori: hanno capito e mi hanno fatto gli auguri"
FOLGORAZIONE - I Vianello sono una famiglia tutta dedita al tennis, disciplina verso la quale il padre indirizza anche Guido fin da ragazzino. Come avvenne il “tradimento”, lo racconta lo stesso Guido: “A 16 anni ero gi¨¤ oltre il metro e novanta e dopo aver terminato gli allenamenti col tennis, stavo tornando a casa in motorino. Casualmente vedo le insegne di una palestra nei paraggi di casa. Fu una specie di folgorazione, entro alla Boxe Roma XI, parlo con l’allenatore Italo Mattioli e da quel momento la boxe diventa parte della mia vita sportiva”. Maurizio Stecca, il non dimenticato oro olimpico di Los Angeles 1984, oltre che campione del mondo e d’Europa nei professionisti, lo ricorda ai primi raduni nella nazionale jr. “Educato, modi gentili, aveva una gran voglia di imparare. La notevole altezza creava qualche problema nei movimenti un po’ goffi". Comunque, vinse il titolo italiano di categoria nel 2010 a 16 anni, argento nel 2011 e oro l’anno dopo, tra gli youth. Si fa notare a livello europeo vincendo un torneo in Ucraina.
GUANTO D'ORO Titolare fisso in azzurro, fa utile esperienza per compiere il salto di qualit¨¤ nel 2013 quando alla prima partecipazione agli assoluti elite tenutisi a Galliate nel novarese, coglie il successo a vent’anni. L’anno dopo a Bergamo, conquista il Guanto d’Oro e inizia una fruttifera attivit¨¤ in maglietta che lo porta a combattere nelle World Series fino all’ultima edizione 2018. Si toglie la soddisfazione di arrivare alla qualificazione per i Giochi di Rio, dopo una serie di tornei decisamente stressante. Conquista l’ambita promozione al torneo di Baku in Azerbajan, ad un mese dai Giochi e lo sforzo sostenuto, lo pagher¨¤ proprio alle Olimpiadi. L’impossibilit¨¤ di recuperare le forze ¨¨ palese, quando al debutto affronta il cubano Pero, alla sua portata. Purtroppo la condizione atletica ¨¨ ai minimi termini e la confitta netta. Non ¨¨ fortunato neppure agli europei. Nel 2015 a Samokov in Bulgaria, contro il mancino russo Omarov, la giuria lo punisce ingiustamente, con un 2-1 che capovolge la realt¨¤ vista sul ring e nel 2017 a Kharkiv in Ucraina, si ripete lo scippo ai suoi danni con un 3-2 a sfavore contro l’altro russo Babanin.
IL DESTINO Vianello non si arrende, ottiene successi importanti nelle WSB, ma anche qualche delusione. Inizia il 2018, pieno di fiducia, come lascia intendere in una intervista di gennaio. “Penso di aver raggiunto la giusta maturit¨¤ per guardare al traguardo dei Giochi di Tokyo con fondate speranze di salire sul podio. Solo dopo, potrei pensare al professionismo”. Ma il destino aveva deciso diversamente. Dopo aver combattuto in alcuni confronti con la Francia, inizia il torneo della World Series nel modo migliore, battendo il quotato romeno Mihai Nistor, che in carriera vanta una vittoria per KO contro Anthony Joshua, agli europei di Ankara nel 2011. Ma la striscia positiva si blocca e incappa in due sconfitte impreviste, la prima a Cernusco sul Naviglio contro l’inglese Clarke, la seconda a Pola in Croazia, di fronte al modesto locale Ante Verunica, premiato a dismisura, contro un deludente Vianello. A quel punto, il pugile romano da persona intelligente, senza nulla togliere allo staff tecnico che lo prepara, deve essersi reso conto che era tempo di cambiare radicalmente.
SETTE ANNI La proposta di andare a Big Bear Lake in California ad allenare Tyson Fury, in preparazione alla sfida contro Deontay Wilder, ¨¨ parsa l’occasione ideale per capire meglio il suo futuro. In California trova l’ex compagno nelle WSB, nonch¨¦ argento ai Giochi di Rio, Joe Joyce che ha scelto il professionismo subito dopo le olimpiadi, deluso dalla sconfitta in finale a favore del francese Tony Yoka, affidandosi ai manager Joe Jones e Adam Morales che operano con la Top Rank di Bob Arum. Il tandem propone a Vianello un contratto per passare professionista a condizioni molto chiare. Come spiega lo stesso Vianello: “Ho firmato un contratto con l’organizzazione americana di sette anni in modo da arrivare al top del rendimento senza bruciare i tempi. Nella prima e seconda stagione sono previsti dieci-dodici incontri sui sei round. Nell’accordo ¨¨ prevista la possibilit¨¤ di combattere in Italia e a Roma in particolare. Nel 2021 diminuiranno i match, solo quattro ma pi¨´ impegnativi e di otto round. Nel quarto anno, resteranno quattro ma sui dieci tempi. La stagione successiva dovrebbe risultare decisiva. Mi batter¨° sui 12 round, con la possibilit¨¤ di battermi per un titolo internazionale o mondiale. Sempre che ne sia all’altezza. Un accordo serio, studiato nei minimi particolari. Mi sono anche dimesso dal corpo dei Carabinieri, verso il quale mantengo una stima infinita”.
Qualche rimpianto per aver lasciato la nazionale e quindi la possibilit¨¤ di prendere parte ai Giochi del 2020?
“Un pizzico di nostalgia esiste, ma il mio futuro ¨¨ pi¨´ importante. Ho fatto conoscere la mia decisione al presidente Vittorio Lai e agli allenatori. Hanno capito e mi hanno fatto gli auguri, anche se contavamo molto sulla mia presenza per i Giochi Per il debutto mi allener¨° a Las Vegas nel Nevada, nella stessa struttura dove si prepara un grande campione come Gennady Golovkin”.
Quanto guadagner¨¤ con questo accordo?
“Questo aspetto lo tratter¨° nei prossimi giorni. Ma non ho dubbi sull’accordo. Sono persone troppo serie e hanno alle spalle le carriere di tanti campione, per ipotizzare la loro offerta men che valida”.
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