Mondiali, campioni e disabili per la prima volta in ritiro insieme: la magia dell'inclusione
Mattia Allesina ha 24 anni, nella vita lavora in una ditta che produce sushi, ¨¨ diplomato in ragioneria, tifa Inter ed ¨¨ innamoratissimo di Beatrice con cui ¨¨ fidanzato da 7 anni. Deciso e determinato, quando sale sul tatami non ce n’¨¨ per nessuno. Daniele Montanari ¨¨ un simpaticone, ha sempre il sorriso stampato sul volto e proprio due giorni fa ha compiuto 25 anni festeggiando con il suo idolo Luigi Bus¨¤ e gli altri azzurri qui al Centro Olimpico di Ostia. Per vivere porta casse di frutta, ha studiato anche lui ragioneria ed ¨¨ fidanzato con Alice da 4 anni. Poi c’¨¨ Daniele Alfonsi, che di anni ne ha 27, lui ¨¨ pi¨´ schivo, ma ¨¨ la roccia della squadra, il capitano. Si ¨¨ diplomato all’artistico con 93 su 100, ci tiene a precisarlo, ¨¨ fidanzato con una judoka, Caterina, ed ¨¨ tifosissimo della Lazio. I primi due sono di Varese, il terzo di Roma. Loro tre sono gli alfieri azzurri del parakarate che fra pochi giorni parteciperanno ai Mondiali di Dubai nella categoria k22 - disabilit¨¢ intellettiva, sindrome di down.
la novit¨¤
¡ªDal 10 novembre stanno affrontando un ritiro fatto di allenamenti e sacrifici, proprio come gli azzurri della Nazionale maggiore che con loro stanno condividendo molti momenti speciali di questo collegiale. Non era mai successo che atleti del parakarate e della prima squadra affrontassero lo stesso programma pre partenza per una competizione cos¨¬ importante. “Questa ¨¨ la vera inclusione - ha commentato Luca Nicosanti, il coach azzurro e responsabile del parakarate che li accompagna in questa avventura-. ? un sogno che si realizza. Vederli condividere fatiche, gioie e dolori, salendo sullo stesso tatami dei campioni ¨¨ qualcosa di unico. E siamo sicuri che a Dubai condivideranno anche le stesse gioie”.
karate e disabilit¨¤
¡ªIl karate ¨¨ una disciplina che richiede costanza, pazienza e dedizione, soprattutto nel caso specifico del kata (le forme). Si impara a conoscere meglio se stessi, a superare i propri limiti. Per questo, e per molti altri motivi legati all’aspetto motorio, ¨¨ uno degli sport maggiormente adatti ai disabili. Alfonsi, Allesina e Montanari ne sono la prova: tutti e tre praticano karate da pi¨´ di 10 anni, hanno iniziato da giovanissimi nella specialit¨¤ kata e ora mostrano fieri il tricolore cucito sul petto dei loro karategi.
Con alle spalle gi¨¤ molte competizioni nazionali e internazionali, sono ormai dei veri campioni, ma davanti ai loro idoli ancora sanno emozionarsi: “Per noi essere qui con Luigi Bus¨¤, Viviana Bottaro e tutti gli altri azzurri ¨¨ gi¨¤ una vittoria - ha commentato Mattia -. Con loro ci siamo divertiti e impegnati a fondo, gli allenamenti sono andati alla grande… Andiamo a Dubai per spaccare!”.
inclusione
¡ªAl Centro Olimpico, in questi giorni, si ¨¨ vissuto il vero “karate inclusivo”, ovvero la pratica della disciplina in maniera congiunta tra atleti normodotati e atleti disabili: “I campioni ci hanno accolti a braccia aperte, ¨¨ stato magico, difficile da spiegare a parole - ha sottolineato Nicosanti -. Ringrazio la Fijlkam per questa opportunit¨¤, per credere nell’inclusione e per dimostrarlo con i fatti. Si ¨¨ respirata un’aria bellissima che ha fatto bene sia ai ragazzi del parakarate che agli azzurri della nazionale maggiore, sono tutti carichissimi e questa unione porter¨¤ a grandi frutti”.
E la condivisione continuer¨¤ anche per tutta la rassegna iridata: gli azzurri partiranno tutti insieme sabato 13 novembre verso Dubai e dal 16 avranno inizio le competizioni. Il parakarate andr¨¤ poi in scena il 21 mattina, eliminatorie e finali.
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