Judo, "Migliora il tuo club", 286 coach a Dalmine. Maddaloni: "Entusiasmante"
A Dalmine, periferia di Bergamo, l’EJU ‘Improve your Club’ ha portato sul tatami 286 insegnanti provenienti principalmente dalla Lombardia, ma anche Sicilia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, per condividere nelle due giornate, sabato 12 e domenica 13 gennaio, le proposte tecniche messe a disposizione dell’European Judo Union. ‘Improve your Club’ ¨¨ un progetto del settore Formazione avviato nel luglio del 2013 che, dopo aver istituito una commissione di ‘Esperti EJU’, ha sviluppato un programma di formazione unico. L’idea ¨¨ accompagnare allenatori ed insegnanti di club su un percorso di motivazioni efficaci per i giovani di et¨¤ compresa tra gli 8 ed i 12 anni, individuando e coltivando le chiavi della passione per l’allenamento e la competizione nel judo. Questo ¨¨ l’obiettivo principale dei seminari, che la squadra degli ‘esperti’ promuove tutte le volte che vengono invitati dalle societ¨¤ o dai comitati regionali con l’avvallo della federazione. Negli ultimi anni l'EJU ha organizzato 55 seminari con oltre 5.100 partecipanti in 15 paesi, ma l’aggiornamento degli inviti e dei numeri ad essi collegati continua ad incrementare.
INCISIVI La proposta del seminario a Dalmine, organizzato dal Comitato Regionale della federazione Judo, guidato dal team di Cinzia Cavazzuti, oro agli Europei 2002, settima ai Giochi Olimpici 2004, ha ottenuto riscontri di segno assolutamente positivo. Molto apprezzata ¨¨ stata la proposta di programmi articolati, ma scorrevoli, con interventi chiari ed incisivi, le personalit¨¤ ed il carisma degli esperti Giuseppe Maddaloni, al suo esordio in questa veste, Jean Pierre Gibert, Batradz Kaimatzov, Ivan Nifontov e da Stefano Frassinelli che ha curato l’aspetto della preparazione atletica con particolare riferimento alla valutazione della capacit¨¤ coordinativa.
PRODROMICHE Tantissime le informazioni trasmesse, “ma poi l’aspetto fondamentale – ha detto Stefano Frassinelli – ¨¨ la rielaborazione che ogni singolo insegnante riesce a comporre e produrre, perch¨¦ ¨¨ quella la proposta che deve raggiungere con efficacia gli allievi. Che, a quel punto, ¨¨ diventata la proposta dell’insegnante, della sua personalit¨¤, del suo impegno, delle sue conoscenze”. Diversi e stimolanti i temi sviluppati dagli ‘esperti’, dal collegamento dell’azione d’attacco in direzione opposta proposta da Giuseppe Maddaloni, cui ¨¨ seguito Jean Pierre Gibert, con la propedeutica per il ne waza (lotta a terra) e l’attacco nelle varie forme del ‘sankaku’, Batradz Kaitmazov, sulle tecniche di piede come tecniche prodromiche all’attacco principale, Ivan Nifontov, sul concetto delle combinazioni multiple, Patrick Roux, sull’organizzazione dell’attivit¨¤ e dei corsi nell’et¨¤ giovanile.
ENTUSIASMO “Il judo richiede umilt¨¤, sempre – ha detto Pino Maddaloni, oro a Sydney 2000 – e questa ¨¨ stata un’esperienza nuova ed importante, spero di poterne fare ancora tante. Mi fa piacere dare ed allo stesso modo mi fa piacere ricevere, il judo ¨¨ cos¨¬, ¨¨ questo ed in questo seminario spero di essere riuscito a dare, ma sono certo di aver ricevuto tantissimo da quasi trecento insegnanti attenti, appassionati, determinati a crescere e migliorare sempre. Se dovessi esprimere con una sola parola questa prima esperienza da ‘esperto’, dico: entusiasmante!”. La misura della soddisfazione ¨¨ quella che si legge negli occhi di 300 insegnanti in fila per il saluto alla chiusura del seminario. “Crediamo nella forza di questa proposta e nella sua formula – ha detto Cinzia Cavazzuti nel suo saluto – ringraziamo l’Unione Europea Judo per l’eccellenza dei suoi ‘esperti’, continueremo senz’altro a lavorare in questa direzione e raccogliamo con entusiasmo i tantissimi input che sono stati messi a disposizione, con una modalit¨¤ in cui l’attenzione ¨¨ tenuta sempre accesa”.
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