Facce stanche, occhi profondi e spenti, ma con ancora la forza di sorridere. La nazionale di judo ucraina ha fatto il suo arrivo luned¨¬ al Centro Olimpico Federale di Ostia: 16 atleti e 8 membri dello staff che allo scoppio della guerra si trovavano in Spagna per uno stage della federazione europea e che, anche se in et¨¤ arruolabile, hanno deciso di non tornare in patria per combattere accogliendo invece l’invito della Fijlkam (Federazione judo, lotta, karate e arti marziali). Un paio di giorni fa si sono aggiunti al gruppo altri 8 atleti arrivati stremati direttamente dal confine. "Abbiamo ricevuto tanto sostegno – ha commentato Nataliia Chystiakova, campionessa europea juniores in carica categoria 70kg – dalla Spagna siamo stati in Repubblica Ceca e ora abbiamo deciso di venire qui in Italia. La mia famiglia sta bene, vive a 100 km circa da Kiev, a Ovest per fortuna non ci sono bombardamenti e la guerra non ¨¨ ancora sopraggiunta, ma tanti altri miei compagni di squadra non hanno la stessa fortuna: i loro parenti e amici sono in difficolt¨¤, alcuni sono scappati, altri sono in Ucraina a combattere. In questo periodo qui ci prepareremo per il Grand Slam di Antalya e per gli Europei, ma non sar¨¤ facile perch¨¦ il nostro pensiero ¨¨ rivolto sempre a casa".
JUDO
Ucraina, la nazionale di judo ospite a Roma. Zantaraia resta a Kiev: "Armato per difendere la citt¨¤"
Arrivati luned¨¬ al centro olimpico federale di Ostia, 36 atleti ucraini si stanno preparando per gli Europei. Il coach Dubrova: "Ma la nostra testa ¨¨ altrove". L'ex campione mondiale in un bunker a Kiev: "Putin non ¨¨ un judoka, ma un aggressore"
GLI UCRAINI A OSTIA
¡ªNatalia ¨¨ l’unica del gruppo che parla fluentemente inglese. Dovendo tradurre per tutti ¨¨ stremata, ma si rende sempre disponibile, come per le mille interviste fatte il giorno in cui sono arrivati a Ostia. Il gruppo passa le giornate tra un allenamento e l’altro insieme agli azzurri presenti al Centro Olimpico, i primi giorni si parlava poco un po’ per la difficolt¨¤ di comunicazione, un po’ per la tensione legata alla situazione di conflitto. Ma poi a parlare per tutti ¨¨ stato proprio il judo: "Lo sport non divide mai, lo sport unisce – ha sottolineato il d.t. azzurro Laura Di Toma -. ? importante dare a tutti la possibilit¨¤ di continuare ad allenarsi e competere perch¨¦ l’energia e la tensione che si accumulano in situazioni difficili come questa possa trovare una via positiva di impiego. La violenza non ¨¨ mai un’opzione valida, chi pratica il judo lo sa". "Vogliamo ringraziare davvero tutta la Fijlkam per averci ospitato vista la nostra situazione - ha commentato Vitaly Dubrova, storico coach dell’Ucraina-. Il nostro obiettivo ¨¨ provare ad allenarci in vista del Grand Slam di Antalya e degli Europei, ma non sar¨¤ facile concentrarsi: tecnicamente possiamo farlo, ma la nostra testa ¨¨ altrove. Siamo onorati di allenarci con la nazionale italiana, ci sono atleti di valore, ci dar¨¤ stimolo confrontarci quotidianamente con loro e ci far¨¤ bene". La prima settimana ¨¨ passata tra allenamenti intensi e momenti di relax, e cos¨¬ si proseguir¨¤ fino al 29 marzo, con per¨° qualche gita in programma respirando l’aria di mare e visitando Roma. "Quando ¨¨ avvenuta questa tragedia ho scritto alla federazione ucraina dando la nostra disponibilit¨¤ ad ospitare il team – ha ricordato il presidente Fijlkam Domenico Falcone"-. A nome di tutta la federazione e del movimento judoistico italiano esprimo piena ed incondizionata solidariet¨¤ per gli assurdi e drammatici eventi che stanno interessando l’Ucraina. Desidero che considerino il nostro Centro Olimpico come la loro casa, oggi, domani per il futuro. Nel frattempo il nostro sostegno proseguir¨¤ con la raccolta di materiali utili per l'Ucraina in collaborazione con associazioni di volontariato". Non ¨¨ in Italia, ma comunque lontana dalla guerra, Daria Bilodid. La stella del judo ucraino bronzo olimpico e due volte campionessa mondiale dei 48 kg, ¨¨ rimasta infatti in Spagna, dove si ¨¨ rifugiata con la sua famiglia accolta dalla Valencia International Judo.
ZANTARAIA
¡ªE c’¨¨ chi ha scelto di non scappare, ma di restare e combattere. Come Georgii Zantaraia, l’ex campione mondiale e europeo ucraino che solo otto mesi fa gareggiava alle Olimpiadi di Tokyo, mentre ora si trova in un bunker nella sua Kiev: "I Giochi mi sembrano una vita fa – ha raccontato in un’intervista a Repubblica-. Ora il mio presente ¨¨ stare qui, insieme alla mia gente. Resisto in un bunker con dieci amici. Mia moglie e i miei figli sono in Polonia, mia madre e mio fratello sono medici e continuano a lavorare qui a Kiev. I miei genitori nel '92 lasciarono la Georgia, io non me ne andr¨° finch¨¦ non sar¨¤ finita". Tornato da Tokyo, Zantaraia si ¨¨ dedicato alla politica come parlamentare del Consiglio Cittadino di Kiev. All'invasione russa ha risposto armandosi: "Ognuno qui ¨¨ armato, stiamo difendendo il nostro Paese, le nostre citt¨¤. ? una situazione terribile, stanno bombardando palazzi e case di civili, molti bambini vengono uccisi, ¨¨ assurdo". E nelle sue parole anche un attacco a Putin che prima del conflitto era presidente onorario e ambasciatore del judo mondiale (carica poi sollevatagli dalla IJF) : "Un judoka non farebbe mai questo. Putin non ¨¨ un judoka, ¨¨ solo un aggressore".
Gasport
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