L'Italia ha chiuso al terzo posto il medagliere per nazioni dietro a Turchia e Spagna
Battaglia, D'Onofrio e Pezzetti, campionesse d'Europa kata a squadra
Europei da incorniciare per l’Italia che chiude la rassegna continentale 2018 a quota 10 medaglie: 2 ori, 3 argenti e 5 bronzi. Nell’ultima giornata di finali si aggiudica il titolo la squadra di kata femminile (Battaglia, Pezzetti e D’Onofrio), mentre il team maschile di kata (Iodice, Panagia, Gallo) guadagnano il terzo posto. Ennesimi successi che vanno a sommarsi con il titolo continentale vinto da Michele Martina (-84 kg), gli argenti di Viviana Bottaro (kata), Angelo Crescenzo (-60 kg) e della squadra di kumite femminile (Cardin, Semeraro, Ferracuti, Pasqua), e i quattro bronzi guadagnati da Luigi Bus¨¤ (-75 kg), Sara Cardin (-55 kg), Silvia Semeraro (-68 kg) e Mattia Busato (kata). L’Italia chiude al terzo posto nel medagliere dietro a Turchia e Spagna.
Alcuni atleti azzurri festeggiano dalla tribuna le imprese dei compagni
ORO - Sara Battaglia, Michela Pezzetti e Terryana D’Onofrio siglano il successo nella competizione del kata a squadre battendo per 3-2 la formazione della Spagna e bissando il titolo europeo dopo quello vinto nel 2017 a Kocaeli (Tur). Il terzetto iberico formato da Garcia Lozano, Rodriguez Encabo e Roy Rubio presenta il kata Paiku confermando l’ottima scuola spagnola nella specialit¨¤ e distinguendosi con una grande prestazione nel bunkai (applicazione a tre delle tecniche del kata sottoforma di combattimento). Non basta per¨° a superare il trio azzurro che esegue in maniera impeccabile il kata Heiku e lascia tutti col fiato sospeso durante un’applicazione a dir poco spettacolare. Le ragazze giungono in finale dopo aver superato nettamente (5-0) Serbia e Germania, ma anche l’ostica formazione turca in semifinale avendo la meglio per 3-2. Con questo titolo l’Italia si afferma ai vertici della specialit¨¤.
BRONZO – L’ultima medaglia di bronzo azzurra arriva dalla formazione maschile di kata composta da Alessandro Iodice, Giuseppe Panagia e Gianluca Gallo: i giovani azzurri superano il Montenegro per 4-1 grazie all’esecuzione di uno dei kata pi¨´ difficili dello stile shotokan, Gankaku. Durante il bunkai arriva un brivido con la caduta da parte del capitano Iodice, che per¨° subito si rialza e continua l’esecuzione in maniera impeccabile. Nemmeno questo errore ha dato una possibilit¨¤ (se non forse quell’unica bandierina) alla formazione montenegrina di superare l’Italia, nettamente superiore. Resta l’amaro in bocca per quella semifinale persa contro la Russia (3-2), che avrebbe permesso l’accesso ad una meritata finale per il titolo. Dopo la vittoria nella tappa di Premier League di Rotterdam (Ola), Iodice, Panagia e Gallo si riescono a confermare nella prima grande competizione continentale.
Chiara Soldi
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