Jacopo Sandron ha compiuto 20 anni proprio il giorno prima della finale ai Campionati Europei seniores in Russia: “La medaglia mi ripaga di tutti i sacrifici”. Il giovane torinese non si ferma e punta al titolo nelle prossime rassegne continentali U23 e juniores
Come una storia d’amore nata per caso, anche la passione per la lotta di Jacopo Sandron non era stata pianificata. Da buon fratello minore segue le orme del pi¨´ grande, Yuri, e insieme iniziano la loro storia sportiva al Cus Torino. Con gli anni le strade si dividono, Yuri si dedica agli studi e alla musica, mentre Jacopo decide che la lotta greco-romana deve essere il suo futuro: oggi, a 20 anni compiuti proprio il giorno prima della finale, il giovane torinese ha confermato di aver preso la decisione giusta vincendo la medaglia di bronzo nei -60 kg ai Campionati Europei seniores di Kaspiisk, in Russia.
Jacopo Sandron in azione
Jacopo, un bronzo che vale oro
“Si, ma soprattutto che vale tutti i sacrifici e il lavoro a testa bassa fatto finora. Devo ringraziare il Centro Olimpico Esercito, la Nazionale e il Cus Torino perch¨¦ insieme abbiamo costruito le basi per andare avanti e fare altri risultati in futuro”.
Il primo maggio hai compiuto 20 anni e ti sei aggiudicato la finale. Il giorno dopo sei salito sul terzo gradino del podio, un bel regalo di compleanno!
“Non ci credevo. Appena finito l’incontro mi sono messo a ridere e scherzavo con tutti, una sensazione strana ma bellissima. Guardavo la medaglia e mi dicevo ‘me la sono proprio guadagnata’, un bellissimo regalo”.
C’¨¨ amarezza per la mancata finale per il titolo?
“Un po’ si, ovviamente ero partito per la Russia con l’obiettivo di vincere. Nei giorni precedenti a chiunque mi chiedesse rispondevo che avevo un sentore particolare verso questa competizione, ero davvero pronto per questa gara. Dopo la semifinale persa (contro l’azero Murad Mammadov, poi argento, ndr.), devo dire meglio andare a bronzo che ad un ipotetico argento, cos¨¬ ho chiuso gli Europei con una vittoria, una bellissima vittoria”.
“Un po’ si, ovviamente ero partito per la Russia con l’obiettivo di vincere. Nei giorni precedenti a chiunque mi chiedesse rispondevo che avevo un sentore particolare verso questa competizione, ero davvero pronto per questa gara. Dopo la semifinale persa (contro l’azero Murad Mammadov, poi argento, ndr.), devo dire meglio andare a bronzo che ad un ipotetico argento, cos¨¬ ho chiuso gli Europei con una vittoria, una bellissima vittoria”.
Jacopo Sandron (2¡ã da destra) sul podio degli Europei
E poi hai ancora altre due occasioni per prenderti il titolo: i Campionati Europei Under23 di Istanbul a giugno e quelli juniores di Roma a luglio
“Assolutamente. Io punto ad entrambi, anche se ovviamente vincere il titolo juniores in casa ¨¨ quello che voglio di pi¨´. Non sar¨¤ facile, mi trover¨° davanti tanti ragazzi che come me hanno il mio stesso obiettivo e non bisogna mai sottovalutare nessuno”.
Hai iniziato seguendo tuo fratello nella lotta e nella musica: ora lui si ¨¨ laureato ed ¨¨ un musicista, tu invece un campione…
“Quando ero piccolo lo seguivo in tutto quello che faceva, lo devo ringraziare per avermi fatto scoprire la lotta 14 anni fa. Poi lui ¨¨ andato a studiare fuori Torino e ha scelto di prendere un’altra strada, io invece ho smesso di suonare la batteria e mi sono dedicato completamente allo sport. Diciamo che per quello che abbiamo raggiunto finora ci diamo soddisfazioni a vicenda.”
Jacopo Sandron festeggiato da amici e tifosi al rientro a casa
Sei giovane, che cosa vedi nel tuo futuro?
“Io vivo giorno per giorno. Il sogno di ogni atleta sono le Olimpiadi, lo stesso vale per me. Io continuer¨° a lavorare duro, poi si vedr¨¤ come andranno le gare nazionali, internazionali e ovviamente le qualifiche per Tokyo 2020”. Allora in bocca al lupo!
“Ho scoperto nei giorni scorsi che non si deve dire ‘crepi’, quindi ti dir¨° solo ‘grazie’ (ride, ndr.). Ce la metter¨° tutta”.
“Io vivo giorno per giorno. Il sogno di ogni atleta sono le Olimpiadi, lo stesso vale per me. Io continuer¨° a lavorare duro, poi si vedr¨¤ come andranno le gare nazionali, internazionali e ovviamente le qualifiche per Tokyo 2020”. Allora in bocca al lupo!
“Ho scoperto nei giorni scorsi che non si deve dire ‘crepi’, quindi ti dir¨° solo ‘grazie’ (ride, ndr.). Ce la metter¨° tutta”.
Chiara Soldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA