Anche Rummenigge e Papin sul palco per raccontare ricordi, curiosit¨¤ e aneddoti sul pi¨´ prestigioso trofeo del mondo
Non esiste traguardo pi¨´ prestigioso per un calciatore e quando ci si arriva ¨¨ come passeggiare tra le nuvole. Il Pallone d¡¯oro, da quando venne istituito nel 1956, ¨¨ il simbolo del successo individuale, il massimo che si possa ottenere. Se gli altri trionfi vanno condivisi con il gruppo, questo no: nasce dalle proprie qualit¨¤, ¨¨ figlio del proprio impegno e della propria bravura, spesso ¨¨ il premio per una carriera (o per un¡¯annata) vissuta sotto la luce accecante dei riflettori. Chi si porta a casa il trofeo entra nella storia: qualche volta tra discussioni e polemiche, perch¨¦ hanno premiato lui e magari non un altro; qualche volte, invece, con una cascata di applausi che davvero fa girare la testa. Al Festival dello Sport di Trento, la Gazzetta dello Sport fa sfilare ben 5 fuoriclasse che hanno conquistato il Pallone d¡¯oro: Roberto Baggio, Karl-Heinz Rummenigge, Andriy Shevchenko, Jean-Pierre Papin e Ronaldinho.?
brividi
¡ª ?Ricordi, emozioni, brividi. La grande bellezza del calcio si prende la scena. E tornano alla memoria gli istanti decisivi delle carriere di questi fenomeni che hanno contribuito a regalare felicit¨¤ al pubblico. I sontuosi dribbling del Codino Baggio, e i suoi gol; le acrobazie e le cannonate di Kalle Rummenigge; la potenza e la freddezza di Sheva; la rapidit¨¤ e l¡¯astuzia di JPP, uno che quando vedeva la porta avversaria di solito non perdonava; e poi la fantasia, la stravaganza e le invenzioni di Ronaldinho, poeta prestato all¡¯universo del pallone. Con questi eroi si percorre un viaggio dagli anni Ottanta alla prima decade del Duemila, e sar¨¤ anche un modo per capire com¡¯¨¨ cambiato questo meraviglioso gioco.
roby baggio
¡ª ?Roberto Baggio, che oggi alle 18 sar¨¤ presente alla cerimonia di apertura, vinse il Pallone d¡¯oro nel 1993, quando indossava la maglia della Juve. Prima aveva vestito quella della Fiorentina (e il suo passaggio ai bianconeri fu oggetto di una vera e propria battaglia di popolo), in seguito si mise quelle di Milan, Inter, Bologna e Brescia. Ma il colore che maggiormente lo rappresenta ¨¨ l¡¯azzurro. L¡¯azzurro della Nazionale. Baggio ¨¨ stato, pi¨´ di altri campioni della sua epoca, un simbolo del calcio italiano. Di pi¨´: ¨¨ stato un sogno. I bambini impazzivano per lui, lo imitavano, ne studiavano i movimenti e le giocate e cercavano di riprodurle nelle partitelle con gli amici. Un autentico eroe al quale aggrapparsi nei momenti di difficolt¨¤ (ricordate la doppietta contro la Nigeria al Mondiale del 1994?). L¡¯avvocato Agnelli, uno di che calcio se ne intendeva parecchio, l¡¯aveva paragonato a Raffaello: la perfezione assoluta.
kalle
¡ª ?Karl-Heinz Rummenigge, presente oggi alle 16.30, conquist¨° il Pallone d¡¯oro due volte: nel 1980 e nel 1981. Era, in quel periodo, l¡¯attaccante pi¨´ forte d¡¯Europa. Univa la potenza alla classe. Preciso nel tiro, sia di destro sia di sinistro, abilissimo di testa, coraggioso nelle acrobazie, i difensori, quando lo dovevano marcare, si facevano il segno della croce: fermarlo era impossibile. Il suo periodo migliore, durante il quale si merit¨° il trofeo, fu quello trascorso al Bayern Monaco. Poi, in fase calante per qualche guaio fisico, sbarc¨° in Italia, all¡¯Inter. E divenne subito un idolo per i tifosi che in lui riconoscevano un giocatore dalle doti superiori alla media.
JPP
¡ª ?Di Jean-Pierre Papin (presente sabato 14 alle 16.30) si ricordano soprattutto le qualit¨¤ di micidiale centravanti. Al Milan rest¨° per due stagioni, dal 1992 al 1994, ma il francese era diventato grande con la maglia dell¡¯Olympique Marsiglia. Dal 1990 al 1992, per tre edizioni consecutive, ¨¨ stato capocannoniere della Coppa dei Campioni vinta con il Milan nel 1994. In rossonero la sua carriera si ¨¨ incrociata con quella di Marco Van Basten, in declino per i noti problemi fisici.
sheva
¡ª ?E restando in ambito rossonero, ecco Andriy Shevchenko (a Trento domani alle 18), il vento dell¡¯est che tutto spazza. Vinse il Pallone d¡¯oro nel 2004, dopo che nel 2003 aveva deciso con un rigore perfetto la finale di Champions a favore del Milan contro la Juventus. Attaccante fantastico per potenza e precisione di tiro, ha segnato un¡¯epoca che rester¨¤ nella memoria dei tifosi rossoneri e degli amanti del calcio.
dinho
¡ª ?E poi Ronaldinho, genio e sregolatezza. In Italia si ¨¨ fatto conoscere con la maglia del Milan, ma in precedenza aveva incantato il mondo con il Barcellona. Il suo famoso "elastico" (palla c¡¯¨¨, palla non c¡¯¨¨), il suo sorriso sguaiato, le sue punizioni telecomandate sono pezzi da antologia. Impossibile non amarlo, nonostante le bizze e i comportamenti sempre al limite. Ronaldinho (sul palco stasera alle 20) era uno che al pallone dava del ¡°tu¡±. E il bello era che il pallone, quasi sempre, gli rispondeva...
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