Il Divin Codino: "Col pallone tra i piedi ero la persona pi¨´ felice del mondo. Io un fuoriclasse? Non ne ho mai avuto la percezione. Ho sempre cercato di divertire la gente, quello s¨¬"
A Trento, per il sesto Festival dello Sport, ci sono un¡¯infinit¨¤ di campioni. Come e pi¨´ di sempre. Italiani e stranieri. Di tutte le discipline, estive e invernali, individuali e di squadra. Ma, a prima vista, pochi sono pi¨´ amati di lui: Roberto Baggio. Appese ai loggioni del Teatro Sociale, sede dell¡¯inaugurazione ufficiale, ci sono le sue tante maglie: di club e della Nazionale. Le hanno raccolte, a sorpresa, tifosi e appassionati. ? trascorsa una ventina d¡¯anni da quando il Divin Codino, sui campi di tutto il mondo, ha smesso di incantare con i suoi tocchi magici. E a proposito di ¡°La grande bellezza¡±, titolo della kermesse in rosa 2023, l¡¯applauso pi¨´ fragoroso della serata ¨¨ inevitabilmente per lui. ¡°Ho sempre giocato con passione infinita - esordisce dal palco, incalzato da Pierluigi Pardo e da Federica Masolin - quella che ti porta ad andare oltre i limiti. Ma ¨¨ solo attraverso l¡¯allenamento che ho realizzato quel che ho fatto nella mia vita. Io un fuoriclasse? Non ho mai avuto la percezione di fare cose che altri non sapessero fare. Ho sempre cercato di divertire la gente, quello s¨¬¡±.?
IL TALENTO
¡ª ?Tanti i temi toccati durante la lunga e intensa chiacchierata. Eccone un riassunto. Il senso estetico, l¡¯istintivit¨¤: ¡°Tutto ¨¨ frutto di quanto ti sei allenato, a furia di ripeterle certe cose diventano naturali. Nessuno si sveglia la mattina e fa qualcosa di straordinario. Dietro c¡¯¨¨ sempre lavoro, fatica e perseveranza, nulla succede per caso. Dai musicisti ai pittori, fino all¡¯ultimo degli artisti, ¨¨ cosi. Chi racconta altro, racconta bugie. Se non c¡¯e la voglia di mettersi in gioco, non si va da nessuna parte¡±. Il suo gol pi¨´ bello: ¡°Tanti amici dicono sia quello che ho realizzato a Torino alla Juve, giocando nel Brescia, credo fosse il 2001. Ma fatico a trovarne uno in particolare. Alcuni non belli, sono stati importanti. Ho sempre guardato alla sostanza: fare gol non ¨¨ facile per nessuno. Ho fatto anche reti brutte. Due sono persino arrivate per caso: nelle intenzioni erano cross per i compagni, ma nessuno ha toccato la palla e sono entrati in porta¡±.?Il talento nello sport: ¡°Un nome su tutti: Marco Van Basten. Ricordo la sua magia all¡¯Europeo 1998, in Olanda-Russia. Nei suoi movimenti c¡®era qualcosa di incredibile. Andai a vedere un Torino-Milan per ammirarlo e vedere come si muoveva in campo. Lui rappresentava la vera bellezza. Se io ho mai giocato infiltrato come era costretto a fare lui? No, grazie al buddismo ho sopperito in altro modo: giocavo col dolore. E cos¨¬ ho vinto tanti limiti¡±.
MAZZONE
¡ª ??Il ricordo di Carlo Mazzone: ¡°Era una persona pulita, onesta, pura: faceva la differenza con queste caratteristiche. Aveva i valori di un padre, non potevi non volergli bene¡±. E poi il Brescia: ¡°Tutto va ricondotto a Gino Corioni, un visionario, 25 anni fa parlava di stadi di propriet¨¤. Ha portato grandi campioni. Vedeva sempre avanti¡±. C¡¯¨¨ un progetto al quale Roberto oggi tiene particolarmente: si chiama ¡°Tutti in campo¡±. ¡°Ha a che fare con le societ¨¤ dilettantistiche - spiega -: offriamo loro attrezzature. Il futuro ¨¨ dei giovani e questa iniziativa li avvicina al calcio e a tutte le altre discipline. Lo sport ¨¨ aggregazione, condivisione, crescita. Sarebbe un peccato perdere per strada talenti: in Italia ce ne sono tanti. E stare insieme agli altri ¨¨ fondamentale. Quando ero ragazzino, al mio paese abbiamo distrutto un campo da hockey per giocare. Avevamo niente, se non il pallone. Ma lo sport ¨¨ stato la mia palestra di vita¡±. L'errore di Pasadena al Mondiale 1994: ¡°Ho imparato a conviverci. Se penso che a 18 anni ho rischiato di non poter pi¨´ giocare¡ Ho avuto la fortuna di essere in tante squadre, tutte importanti. Conta lo spirito con cui ci si approccia: ovunque andavo, giocavo per far felici i miei tifosi¡±. Sull¡¯assenza dai palcoscenici e dai social: ¡°Quando ero calciatore non amavo parlare, fare interviste. Molti interpretavano quell¡¯atteggiamento come arroganza. In verit¨¤ era solo timidezza, che con gli anni un po¡¯ ¨¨ passata. Mi proteggevo e in qualche modo ¨¨ quel che faccio ancora oggi. Non mi interessa apparire, meglio farsi vedere poco, ma se possibile bene¡±. Il calcio di oggi: ¡°Invidio tanto chi gioca¡ Mi piace la Fiorentina di Italiano. La stagione scorsa il miglior gioco era quello espresso dal Napoli. Ora, pensando alla Nazionale, spero che Spalletti venga lasciato lavorare in pace. L¡¯Italia? C¡¯¨¨ sempre. A proposito: penso che chi vinca un Europeo dovrebbe andare al Mondiale di diritto¡±.
LAUTARO UN GRANDE
¡ª ??La semplicit¨¤: ¡°Ho giocato per una vita e avrei voluto fare di pi¨´. Ma serve essere i pi¨´ semplici possibili, per essere soddisfatti ogni giorno¡±. Il campione di oggi: ¡°Lautaro Martinez: lo vedevo in Argentina con il Racing, a 18 anni fece tre gol in Libertadores e, rimasto a casa dal Mondiale, augur¨° buona fortuna ai compagni. ? un uomo ovunque: lotta su ogni palla, torna in difesa¡¡±. Il Var: ¡°Mi piace, ¨¨ giusto. D¨¤ credibilit¨¤ al calcio. Negli Stati Uniti lo usano da una vita. Anche per questo amo il basket Nba e il football Nfl¡±. La tendenza: ¡°In Italia il risultato conta ancora troppo. Quel che deve valere ¨¨ il percorso. Da ragazzo per¨® avevo la tendenza a credere che non potessi mai perdere¡±. Gli amici: ¡°Ne ho tanti, anche se ¨¨ difficile frequentarsi. Sono orgoglioso di Guardiola, era allenatore gi¨¤ da calciatore. Ha rivoluzionato il gioco: le sue squadre si distinguono sempre¡±. Gli insegnamenti: ¡°Io col pallone tra i piedi ero la persona pi¨´ felice del mondo. Lo sport mi ha insegnato a non mollare mai e che le sconfitte possono diventare un trampolino per realizzarsi nella vita. Cosa non rifarei? Non tirerei alto il rigore di Pasadena, dove non sono mai pi¨´ tornato¡¡±.
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