Thuram contro il razzismo: "Giocatori bianchi, tocca a voi. Non finir¨¤ fino a quando starete zitti"
Parma, la Juve, “Buffon e Cannavaro che sono diventati per me dei fratelli, e senza di loro io non sarei arrivato dove sono arrivato”, la Francia, il Mondiale vinto e quello perso, la Nazionale di Mancini che “¨¨ un gruppo compatto che non ¨¨ fatto solo di calciatori e allenatori, e che potr¨¤ fare bene al Mondiale”, Maradona che gli piace pi¨´ di Pel¨¦ per le “sue denunce contro il potere”, Messi che “passer¨¤ alla storia come il pi¨´ forte giocatore di tutti i tempi” e Nelson Mandela con “quegli occhi che sapevano sempre accoglierti”.
Lilian Thuram, calciatore ieri e oggi scrittore impegnatissimo, ¨¨ stato il primo ospite del Festival dello Sport di Trento per parlare del suo ultimo libro, “Il pensiero bianco”, e di molte altre cose. I ricordi calcistici si intrecciano alle riflessioni politiche. Per esempio, il Mondiale ‘98, quando tutti si innamorarono della Nazionale multietnica, la Francia sul tetto del mondo. “Perch¨¦ bisogna aspettare di vincere un Mondiale per rendersi conto della realt¨¤? Questo mi ha dato fastidio, ma ¨¨ stato anche un modo di riflettere per la Francia. Perch¨¦ solo nel calcio si pu¨° fare e non altrove? E questa domanda ha fatto crescere il mio Paese. Anche da bambino io riflettevo sul razzismo: in Guadalupa no, solo quando sono arrivato a a scuola a Parigi mi hanno detto sporco nero. E l¨¬ me ne sono chiesto la ragione. E la mia mamma mi ha detto: rassegnati, le cose non possono cambiare. Per fortuna non ho ascoltato mia madre, mi sono messo a leggere, ho studiato la storia, ho incontrato delle persone, ed ¨¨ cos¨¬ che sono arrivato al Mondiale consapevole di tanti pregiudizi. ? assurdo dire che non sei francese perch¨¦ hai gli occhi azzurri”.
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Trappola
¡ªPer Thuram il “razzismo ¨¨ una trappola, un’ideologia politica che va avanti perch¨¦ c’¨¨ gente che ci guadagna. Il razzismo ¨¨ arroganza, ¨¨ pensare di avere sempre ragione, ¨¨ non volere ascoltare gli altri. Bisogna uscire da questa arroganza per diventare esseri umani. Per sconfiggerlo bisogna abbattere i pregiudizi. Pregiudizi che nascono quando cresci. Ma i bambini non dicono sono bianco o sono nero, ma sono marrone, rosa, beige. Anche nel mondo del calcio ci sono queste abitudini, i giocatori bianchi gli allenatori bianchi possono fare tanto, se non fai niente vuol dire che accetti uno stato di cose. I giocatori devono dire: s¨¬ c’¨¨ razzismo in Italia. E lo dici perch¨¦ ami l’Italia e vuoi cambiare le cose. Se tu hai un problema, io ti devo aiutare, non ¨¨ che ti devo chiedere prima da dove viene e che colore della pelle hai. Quando gridi che Koulibaly ¨¨ una scimmia tu fai violenza, colpisci non solo lui ma tanta gente. Una persona deve aiutare un’altra persona perch¨¦ abbia gli stessi diritti. Per uscire dal razzismo tu non devi pensare come un francese, un italiano, un nero, un bianco, un senegalese, ma come un essere umano”.
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