Sorridente, determinata, spiritosa. La chiamavano “Veleno” per la determinazione che metteva in vasca da bambina, ma il Festival dello Sport di Trento non poteva aprirsi in modo pi¨´ bello. Simona Quadarella, stella del nuoto azzurro, nell’incontro in Sala Depero ha raccontato cos¨¬ i suoi Giochi di Tokyo, dalla gastroenterite che l’aveva colpita prima di partire fino all’epilogo di bronzo sugli 800 sl. “Nei 1500 ¨¨ successo qualcosa che non mi aspettavo. Sapevo di essere stata male, di avere poche forze. La mia fortuna ¨¨ stata che i 1500 erano in programma il giorno successivo. Ho passato un pomeriggio a piangere, a disperarmi, ma mi sono svegliata il giorno dopo con una seconda gara da fare. “Non farti sfuggire un’occasione cos¨¬ grande”, mi sono detta, e sono andata a prendermi quella medaglia che era l’obiettivo della spedizione. Anche perch¨¦ cos¨¬ avrei potuto andare in vacanza serena”, sorride.
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Quadarella: "Dai pomeriggi a piangere al mal di pancia, vi racconto il mio bronzo"
Ospite al Festival dello Sport, la nuotatrice ha raccontato la sua esperienza alle Olimpiadi: "Ho passato un pomeriggio a piangere, a disperarmi, e poi sono andata a vincere quella medaglia"
LA FAMIGLIA
¡ªIntervistata da Stefano Arcobelli, la romana ha raccontato di un tema scritta alle scuole medie, la testimonianza pi¨´ bella della sua passione di ragazzina e della “competizione” in casa tra sorelle. “Vedevo mia sorella Erica come un idolo. Nuotava, andava forte, volevo nuotare come lei se non meglio. Cos¨¬ feci questo tema, me lo ricordo ancora”. Poi venne il giorno che Simona, pi¨´ piccola di cinque anni, batt¨¦ Erica. “E a casa quel giorno non si parl¨° molto di come and¨° la gara”, racconta con un sorriso prima di vedere la sorella, che le ha mandato un videomessaggio dal Medio Oriente. Simona sorride anche parlando della mamma Marzia, che negli anni si ¨¨ trovata addosso il soprannome di “tassinara” per i tantissimi chilometri fatti per portare le figlie ad allenarsi, e il padre Carlo, che ancora nuota e allena e anche lui ¨¨ sempre stato a suo fianco, anche nelle trasferte pi¨´ lontane.
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L'ALLENATORE
¡ªIn diretta invece ¨¨ intervenuto Christian Minotti, allenatore di Simona. “C’¨¨ una fase nella crescita di un giovane nuotatore in cui chi lo allena deve fargli capire che ¨¨ l’ora della svolta. Cos¨¬ ho fatto io con Simona. Le ho detto “Il treno sta partendo, se vuoi salirci io ci sono. Puoi anche decidere di restare gi¨´ e correre fino alla prossima stagione, ma attenta che non ¨¨ facile”. Lei ci ¨¨ salita e finora il nostro treno arriva in orario in tutte le stazioni. “Cosa chiedo a Christian in vista di Parigi? Sicuramente non di fare chilometri in meno - scherza -, ma di portarmi ancora pi¨´ in alto rispetto a Tokyo. Cercher¨° un’altra medaglia, questo ¨¨ chiaro, ma possono succedere tante cose. Il fatto che manchino solo tre anni ¨¨ una fortuna, credo di avere ancora margini di miglioramento ma dovr¨° impegnarmi”. Ora per¨° c’¨¨ da pensare alla nuova stagione. “L’anno post-olimpico ¨¨ sempre diverso. Cercheremo di arrivare al massimo delle forze soprattutto ai Mondiali di Fukuoka, dove prover¨° a difendere l’oro mondiale sui 1500. Gli Europei a Roma saranno divertenti, e poi ci sar¨¤ il pubblico. A Tokyo sembrava di essere l¨¬ per fare gare normalissime, il boato della folla quando sali sui blocchi non c’era, caricarsi prima della gara come si fa di solito non ¨¨ stato facile”.
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