Gondo, un ninja per la salvezza della Reggiana: "L'Italia mi ha salvato"

L'ivoriano appassionato di manga: "Drogba mi ha ispirato e con la fede mi sono fatto forza. Se mio figlio Gabriele vuole fare il calciatore lo aiuterò"

“Si diventa veramente forti solo quando proteggi qualcosa di importante”. Cedric Gondo ha letto questa frase decine di volte sfogliando uno dei suoi fumetti giapponesi preferiti, Naruto: la storia di un giovane ninja che vuole cambiare il mondo. Come il personaggio fantasy disegnato da Masashi Kishimoto, pure l’attaccante della Reggiana ha lottato per dare una svolta alla sua vita: “Sono nato e cresciuto in Costa d’Avorio, non avevamo nulla, eppure eravamo felici. Giocavo in strada insieme ai miei fratelli. Con i sassi disegnavamo le porte ed esultavamo a ogni gol”. ? arrivato in Italia da bambino: “Non è stato facile, mi hanno accolto benissimo. Dico sempre che questo Paese è stata una salvezza, la fede mi ha aiutato”. Oggi il classe ’96 trascina la squadra di Viali, dopo aver saltato tre gare per infortunio ha segnato due gol di fila contro Bari e Catanzaro: “Non pensavo di riuscire a recuperare così presto. Ho ritrovato la rete ed è quello che conta. Un attaccante vive di questi momenti, peccato non aver conquistato la vittoria”.?

Due ko e altrettanti pareggi nelle ultime quattro. Che momento sta vivendo la Reggiana??

“Contro il Bari l’abbiamo ripresa nel finale. Nella sfida con il Catanzaro ci siamo fatti rimontare da 2-0 a 2-2. Ci siamo detti che non dobbiamo abbatterci. La stagione è ancora lunga, vogliamo la salvezza”.?

C’è qualcosa che la squadra può fare per migliorare??

“Noi attaccanti dobbiamo creare più occasioni e aiutare il resto del gruppo a difendere in fase di non possesso. Davanti serve più concretezza, creiamo tanto ma non riusciamo a finalizzare. Abbiamo bisogno di soffrire insieme e ripartire”.?

Con 14 punti siete poco sopra la zona playout. Pure gli infortuni vi hanno condizionato.

“Vido ha segnato una doppietta contro il Frosinone e poi si è fermato, Okwonkwo ha saltato le ultime tre. Adesso è out pure capitan Rozzio. Non è un alibi, siamo comunque una squadra che può dare filo da torcere a tutti”.?

Facciamo un passo indietro. Che ricordi ha del Cedric bambino che si divertiva a giocare in Costa d’Avorio??

“Bellissimi, ho iniziato grazie ai miei fratelli, tutti calciatori. Mia madre avrebbe voluto che giocassi a basket, ero già più alto dei miei coetanei. Per me però esistevano soltanto la strada e il pallone”.?

Quando ha scelto di diventare un calciatore??

“Guardando un discorso di Drogba in tv. In quegli anni c’era la guerra civile nel nostro Paese, lui trascinò la Costa d’Avorio fino alla prima storica qualificazione al Mondiale. Poi dagli spogliatoi aveva fatto un appello per fermare gli scontri. Fu ascoltato. Quell’episodio mi ha illuminato”.?

? arrivato in Italia da piccolo e ha cominciato nelle giovanili della Fiorentina. In tanti si ricordano di lei per quel reality su Mtv.?

“Non è stato facile. A 14 anni sogni di diventare un giocatore, poi ti ritrovi in televisione e le persone ti fermano per chiedere le foto. Psicologicamente non ero pronto. Tornassi indietro non lo rifarei. Ma quella situazione mi ha aiutato a gestire le pressioni quotidiane”.?

Poi arriva il debutto tra i pro con la Ternana.?

“Giocavo esterno destro, in un ruolo non mio. Spesso partivo dalla panchina, ma anche quelle esperienze ti formano. Sono maturato tanto, sia come uomo che come calciatore”.?

L’esperienza all’Asteras Tripoli in Grecia e la gavetta in C tra Teramo e Rieti. Se le dico 18 settembre 2021, cosa le viene in mente??

“L’esordio in A con la Salernitana, come potrei non ricordarlo. ? stato inaspettato, ero fuori rosa e avevo fatto pochi allenamenti con il gruppo. Mister Castori mi ha dato fiducia e nella giornata successiva contro il Verona ho pure segnato”.?

Un momento che ricorderà per sempre.?

“Stavamo perdendo 2-0, realizzai la prima rete per noi. L’emozione era tanta, non riuscivo a crederci. Finalmente ero riuscito ad arrivare dove volevo. ? stata come una benedizione”.?

A proposito, lei ha raccontato che la fede è un pilastro importante della sua vita.?

“? tutto per me, la mia famiglia mi ha cresciuto così. Vengo da un Paese che non ti dà tanto, l’Italia mi ha salvato. Quando posso cerco di andare in chiesa, anche se il weekend siamo spesso impegnati. Mi basta passare anche pochi minuti per accendere una candela”.?

Quando non è in campo, cosa le piace fare??

“Sono un grande appassionato di manga e anime. Leggo fumetti e guardo i cartoni giapponesi, è una cultura che mi ha sempre affascinato. Per questo i compagni di squadra mi prendono sempre in giro. Adesso si sta appassionando anche mio figlio Gabriele”.?

Un altro calciatore nella famiglia Gondo…?

“? ancora piccolino, sceglierà lui cosa fare. Con il piede che ha sembra Mbappé (ride, ndr). Se vorrà diventare un giocatore suo padre lo appoggerà sempre”.?

Lei invece ce l’ha un sogno ancora da avverare??

“Vorrei tornare a giocare in Serie A, magari con una mentalità diversa. E restarci. Ora ho capito come posso sfruttare a pieno le mie caratteristiche”.?

Prima però c’è un altro obiettivo da raggiungere.?

“La salvezza con la Reggiana viene prima di tutto. Proverò a segnare più gol possibili. Non sono Naruto, ma lotterò come un ninja per aiutare la squadra”.