Pietro, prodigio ora al Monaco, ha compiuto 18 anni nel giorno del successo contro la Juve. Il padre Marco ¨¨ il team manager del club e la famiglia ¨¨ la pi¨´ genoana d’Italia
Pietro Pellegri quando vestiva la maglia del Genoa. Ansa
La famiglia pi¨´ genoana d’Italia, senza rischio di essere smentiti, ¨¨ quella di Marco Pellegri, team manager del Grifone, e di suo figlio Pietro, che dopo aver esordito in serie A neppure sedicenne, bruciando tutti i record, s’¨¨ preso il lusso di andare in gol all’Olimpico nel giorno dell’addio di Totti al calcio (era la prima rete in A dell’attaccante rossobl¨´) e poi di segnare la prima doppietta in serie A contro la Lazio, al Ferraris, sotto la gradinata Nord. “Il massimo che un tifoso come me potesse chiedere”, riconosce Pietro, diciott’anni compiuti domenica scorsa, nel giorno del successo rossobl¨´ sulla Juventus a Marassi (”che bel regalo di compleanno”).
NEL PRINCIPATO —
Da quattordici mesi Pietro gioca nel Monaco, che l’ha pagato 25 milioni di euro puntando a farlo diventare il suo campione di domani. Pietro ha avuto un paio di problemi fisici (la pubalgia l’anno scorso, un guaio all’adduttore quest’anno) che lo hanno tenuto a lungo lontano dai campi di calcio. Adesso, per¨°, ¨¨ pronto a riprendere il suo posto nella squadra del Principato. Con un occhio sempre attento alle sorti del Grifone: “Un bel Genoa, quest’anno, con grande qualit¨¤, superiore a quella del recente passato”, ammette il baby prodigio cresciuto nelle giovanili rossobl¨´ e, per un periodo, a stretto contatto con il padre: Pellegri senior team manager, Pellegri junior attaccante in prima squadra: “Mai, per¨°, al campo l’ho chiamato pap¨¤...”, rivela Pietro.
Filippo Grimaldi
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