Due soli punti nelle ultime sei partite per Palladino, impianto tattico che non regge: i viola devono ricaricarsi
Prendere gol e non segnarne in superiorit¨¤ numerica ¨¨ un caso pi¨´ unico che raro nel campionato italiano. La Fiorentina ¨¨ riuscita nell¡¯impresa al contrario domenica contro il Torino, dando l¡¯inequivocabile e definitivo segnale di una crisi gi¨¤ strisciante. La Viola ha messo insieme appena due punti nelle ultime sei partite, la splendida rivelazione d¡¯ottobre sembra dispersa, lontanissima: l¡¯impianto tattico ¨¨ imploso, il clima nello spogliatoio sembra tutt¡¯altro che sereno, a giudicare dalle dichiarazioni recenti di Prad¨¨ ("Siamo incazzati") o di capitan Ranieri ("Ci manca fare una corsa in pi¨´ per il compagno"). La vittoria in A manca dall¡¯8 dicembre.?
La virata
¡ª ?La stagione della Fiorentina si potrebbe descrivere con un grafico sinusoidale: partenza calante, clamorosa ascesa autunnale, declino invernale. Affondi e rimbalzi. Forse gli otto successi consecutivi in campionato sono stati un¡¯illusione e hanno alzato troppo le aspettative, ma ancora non si ¨¨ capito qual ¨¨ la vera Viola: dopo quasi trenta partite stagionali ¨¨ probabilmente questo il vero allarme. L¡¯inizio ¨¨ stato difficoltoso: Palladino ha cambiato quasi totalmente l¡¯impostazione tattica degli ultimi tre anni con Italiano, cercando di importare il "suo" 3-4-2-1. Sistema che si ¨¨ dimostrato poco adatto alle caratteristiche della rosa, ricca di esterni e poco di trequartisti propriamente detti. Superato con difficolt¨¤ il playoff di Conference (ai rigori con la Puskas Akademia) e dopo 4 giornate di A senza vittorie, la svolta ¨¨ arrivata all¡¯intervallo del match con la Lazio: accantonato il 3-4-2-1 e virata al 4-2-3-1. E primo successo in campionato (con doppio rigore di Gudmundsson). Da quel momento, la Fiorentina ¨¨ come se si fosse riconosciuta nell¡¯abito tattico che indossava. A ottobre il decollo e la miglior Viola: 2-1 al Milan, 6-0 al Lecce, 5-1 alla Roma. Fiorentina agile, spigliata, rapida. Bella. E addirittura terza dopo il successo di Como. Ma qualche scricchiolio novembrino si era gi¨¤ avvertito: la tensione in avanti affievolita, in aumento la tendenza alle pallonate lunghe per Kean per risalire in campo aperto. Moise ¨¨ stato a lungo in formissima, ma anche unico terminale della manovra offensiva. E un leggero calo ha abbassato l¡¯efficacia della squadra.?
Problemi e soluzioni
¡ª ?Quello che doveva essere l¡¯esame di laurea, poi, si ¨¨ trasformato in incubo. Contro l¡¯Inter, la paura per Bove. E la perdita. Pesantissima. Sul piano psicologico e pure tattico. Nel ¡°nuovo¡± 4-2-3-1, Edo era l¡¯elemento di equilibrio, ala sinistra ma pure mediano aggiunto. Utilissimo. Da l¨¬, il rimbalzo con il Cagliari, l¡¯ottava vittoria, poi il calo. Senza Bove, la Fiorentina non ¨¨ pi¨´ riuscita a supportare e sopportare un assetto di fatto con 4 punte, di cui due esterni che aiutano poco. E statistiche alla mano non incidono abbastanza non solo in gol ma anche in termini di creazione di occasioni. La mediana di qualit¨¤ non riesce pi¨´ a coprire lo spazio anche negli scivolamenti, la difesa si ¨¨ trovata esposta. E il gruppo, coeso grazie ai risultati, si ¨¨ frammentato anche per l¡¯accantonamento dei vecchi leader (Biraghi, Mandragora, Martinez Quarta ceduto). Sono state scelte legittime di Palladino ma la Viola deve rapidamente trovare dei nuovi fari. E magari avere di pi¨´ dai nuovi acquisti: Colpani, Gudmundsson, Richardson, Pongracic che si ¨¨ visto poco o niente. La soluzione, come all¡¯inizio, potrebbe essere un altro aggiustamento tattico, del resto Palladino ha gi¨¤ dimostrato di saper essere elastico e Folorunsho ha passo e fisico per le due fasi: magari 4-3-3 oppure 4-3-2-1 sacrificando le ali ma con i terzini altissimi. Kean avrebbe assistenza pi¨´ ¡°vicina¡±, la mediana pi¨´ solidit¨¤. Ma il lavoro pi¨´ impegnativo ¨¨ psicologico, sul gruppo. Dalla perdita di Bove, la Viola non ¨¨ pi¨´ stata la stessa. Deve ritrovarsi.
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