L¡¯ex pugile torinese percorre 10.000 km l¡¯anno in bicicletta e ha fondato l¡¯associazione 160cm, per migliorare la qualit¨¤ della vita delle persone con patologie del sistema nervoso centrale
All¡¯anagrafe ¨¨ Fabio Guglierminotti, ma molti lo conoscono come Fabio Wolf. Il soprannome acquisito negli anni in cui praticava pugilato e thai boxe gli ¨¨ rimasto addosso anche oggi che il suo sport ¨¨ diventato il ciclismo. Ogni anno pedala per 10-12mila chilometri, senza mai utilizzare l¡¯automobile e usufruendo, nei lunghi tragitti, del trasporto su treno.
LA DIAGNOSI
¡ª ?Nel 2011, a seguito di una risonanza magnetica di controllo a causa della neurite ottica avuta nel 2008, Guglierminotti ha ricevuto una diagnosi di sclerosi multipla e ha iniziato un lungo iter di cure preventive: ¡°Nei primi due anni, la terapia prevedeva la somministrazione di farmaci conservabili solamente a basse temperature, cosa che mi obbligava a stare in prossimit¨¤ di un frigo. Quando, nel 2013, mi ¨¨ stato cambiato il farmaco e ho potuto utilizzare una pastiglia, ho iniziato a viaggiare in bicicletta, pedalando da Torino-Barcellona¡±.
I VIAGGI
¡ª ?A quel viaggio ne sono seguiti molti altri: da Torino-Amsterdam a Biarritz-Siviglia, dal periplo della Sardegna a quello della Sicilia, da Trieste-Patrasso a Bordeaux-Amsterdam. Dopo avere percorso migliaia di chilometri sulle coste mediterranee e atlantiche, Fabio Wolf ha sentito l¡¯esigenza di raccontare la sua storia e di far capire alle persone che con questa malattia ¨¨ possibile convivere. Nel 2016 ¨¨ nato il blog 160cm.it: ¡°Si tratta della mia altezza quando sono sulla bicicletta da viaggio. Da dieci anni convivo con la spasticit¨¤ delle mie gambe, la cui muscolatura fa molta fatica a decontrarsi. La malattia frena le mie gambe, ma io ho scelto di non accettare passivamente questa condizione: le uso per muovermi, per vivere delle avventure e per mantenere la mia autonomia¡±.
L¡¯IMPEGNO
¡ª ?Nel 2018, durante un ricovero durato tre mesi, Guglierminotti ha testato un macchinario a onde d¡¯urto radiali, constatandone gli effetti positivi sul proprio fisico: ¡°L¡¯anno scorso 160cm ¨¨ diventata un¡¯associazione di promozione sociale e la prima campagna nella quale ci siamo impegnati ¨¨ stata una raccolta fondi per far s¨¬ che il macchinario da me testato nel centro San Luigi Novarese di Moncrivello (Vc) venisse portato a Torino. Grazie a un¡¯alleanza terapeutica che ha coinvolto i medici Paola Cavalla, Claudio Solaro, Marcello Campagnoli, Giuseppe Massazza, il Direttore Generale dott. Giovanni La Valle e al sostegno dei donatori, siamo riusciti ad acquistare e donare il macchinario a onde d'urto radiali che sar¨¤ utilizzato all'interno di un progetto terapeutico sperimentale sull'efficacia delle onde d'urto radiali sui pazienti con sclerosi multipla in cura presso l¡¯A.O.U. Citta della Salute e della Scienza di Torino ¨C Ospedale Molinette¡±.
Ora per 160cm si apre un nuovo capitolo: ¡°Una malattia come la sclerosi multipla deve essere affrontata con un approccio olistico e multidisciplinare, non ci si pu¨° limitare a interventi di tipo farmacologico. La prima sfida sar¨¤ portare le persone con sclerosi multipla in bicicletta. Secondo me, il malato ha il diritto di avere le cure migliori, ma ha il dovere di provare a mantenersi autonomo. Le parole di sostegno sono belle, certo, ma quando si affronta una patologia cos¨¬ debilitante c¡¯¨¨ bisogno di qualcosa di concreto¡±.
Chi volesse avere maggiori informazioni sulle iniziative dell¡¯associazione pu¨° consultareil sito 160cm.it
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