Parco Ciclistico dell’Etna: un paradiso per scalatori all’ombra del vulcano

I cicloscalatori si possono misurare su ben sette versanti, ottenendo un brevetto che certifica le ascese compiute in un giorno

Una montagna le cui strade, pur sfiorando i 2000 metri, restano percorribili 365 giorni l’anno rappresenta un vero unicum in Italia. Questa montagna è l’Etna, il vulcano più elevato d’Europa, un massiccio che culmina a quota 3357 metri e che in bicicletta è percorribile lungo sette diversi versanti.

A sud si trovano i tratti cha vanno da Ragalna a Piano Vetore (14,07 km al 7,5%), da Nicolosi al Rifugio Sapienza (18,4 km al 6,3%), da Pedara al Rifugio Sapienza (17,1 km al 7,3%), da Zafferana al Rifugio Sapienza (17,8 km al 7,8%) e da Biancavilla al Rifugio Sapienza (20,6 al 6,3%).

Sul versante nord-orientale si trovano invece le salite che vanno da Fornazzo al Rifugio Citelli (13,1 km al 7%) e da Linguaglossa a Piano Provenzana (18 km al 6%).

All’inizio di ogni salita si trovano dei pannelli in pietra lavica che presentano l’altimetria dettagliata delle salite. Lungo il percorso si trova la cartellonistica con indicazioni chilometriche e appelli alla sicurezza dei ciclisti.

Con la costituzione del Parco Ciclistico dell’Etna sono stati istituiti sette brevetti per i ciclisti che affrontano i diversi versanti del massiccio etneo nell’arco di un giorno solare: si va dal brevetto “Pettirosso dell’Etna” per chi ne affronta uno a quello “Imperatrice / Imperatore dell’Etna” per chi riesce a portare a termine tutte e sette le ascese in un giorno. Una volta portata a termine l’impresa, si ha diritto a un diploma, mentre chi riesce in un solo giorno a scalare sei o sette versanti può ricevere la maglia “Regina/Re dell’Etna”.

Per informazioni sulle salite e sulla ricettività alberghiera si può consultare il sito del Parco Ciclistico dell’Etna.